Terremoto nelle Marche, il sismologo dell'Ingv Carlo Meletti – intervistato dal Corriere – lo paragona al sisma del 2012 in Emilia: "Ci saranno altre scosse". Ma tende a precisare che il terremoto di oggi è "diverso da Amatrice. È la compressione tra l'Appennino e la placca adriatica".

E'compressione tra l'Appennino e la placca adriatica

Una scossa di magnitudo 5.5 – inizialmente era stata rilevata a 5.7 – che si è sentita distintamente a molti km di distanza: "Abbiamo avuto segnalazioni anche da Bari e da Lubiana in Slovenia. Questo si spiega perché la placca adriatica ha caratteristiche tali che riesce a trasmettere le onde sismiche a grande distanza senza che si perda troppa energia" dice Meletti.

Sul possibile collegamento con il terremoto di Amatrice del 2016 il sismologo spiega: "Geograficamente sono aree vicine, ma dal punto di vista geologico sono completamente diverse. Quello di Amatrice è avvenuto nell'Appennino ed era di tipo distensivo, ovvero è la crosta che si allarga. In questo caso ci troviamo sui lembi più estremi dell'Appennino che avanzano al di sopra della placca adriatica. È la conseguenza di un raccorciamento, una convergenza tra due placche".

Sisma simile a quello in Emilia nel 2012 - Come nel 2012 in Emilia. "Questo meccanismo di compressione dell'Appennino verso l'Adriatico è conosciuto ed è all'origine per esempio del sisma in Emilia del 2012 e più indietro nel tempo a quello del 1930 che si registrò poco più a sud di quello di oggi, tra Senigallia e Ancona".

Meletti annuncia possibili altre scosse: "Una sciame sismico sì. Dopo un paio d'ore avevamo registrato altre 35 scosse minori e ce ne saranno sicuramente altre. Non possiamo prevedere se quella di stamattina è stata la scossa più forte. Possiamo però osservare che sembra confrontabile con quello del 1930 che ebbe una magnitudo 5.8, quindi è presumibile che questi siano i valori massimi".