Tony Servillo, con il suo immancabile sigaro, nelle sale della diplomazia italiana. Non è cosa rara, di questi tempi, che i protagonisti della cultura italiana facciano capolino tra i corridoi della Farnesina. Una scelta ben chiara quella del Ministero degli Affari Esteri, che ha deciso di puntare sulla diplomazia culturale istituendo peraltro nel gennaio scorso una Direzione Generale ad hoc, quella per la Diplomazia Pubblica e Culturale. Lo scopo: ottimizzare e mettere a sistema l'offerta di lingua, stile di vita e cultura italiane in tutte le sue espressioni, sfruttando la rete degli 84 Istituti Italiani di Cultura che operano nel mondo.

Per la verità la diplomazia culturale ha origini ben più antiche: il primo Istituto Italiano di Cultura fu infatti aperto a Praga un secolo fa, nel novembre del 1922. "100 anni di diplomazia culturale" è stato lo slogan dell'incontro tenutosi questa mattina nella Sala Aldo Moro della Farnesina per presentare le iniziative organizzate dal Ministero in occasione dell'importante anniversario e per illustrare il programma degli eventi che coinvolgeranno la rete degli Istituti Italiani di Cultura nel 2023. Istituti che dal prossimo anno saliranno a quota 90. Entro la fine dell'anno saranno inaugurati quelli di Almaty e di Miami, seguiti nel 2023 da Amman, Bangkok, Hanoi e Sarajevo.

Ad annunciarlo il direttore generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale Pasquale Terracciano, che ha fatto gli onori di casa presentando gli ospiti dell'evento: Tony Servillo, appunto, e poi Brunella Fusco del Campania Teatro Festival, il direttore del Piccolo Teatro di Milano Claudio Longhi, il direttore generale del Teatro San Carlo di Napoli Emmanuela Spedaliere e il direttore generale dei Musei del MiC Massimo Osanna.

Dopo quasi un anno alla guida della nuova Direzione Generale, l'ambasciatore Terracciano ha visto consolidarsi la diplomazia culturale come "pilastro fondante della nostra politica estera", perché ormai, ha osservato, c'è una "consapevolezza enorme dell'influenza che la cultura italiana ha all'estero". Bisogna dunque "investire" sulla cultura. Da qui la volontà di aprire nuovi IIC, nati a suo tempo per garantire la formazione dei figli degli italiani emigrati all'estero, ma la cui "missione" col tempo "si è evoluta per rispondere alla maggiore complessità del contesto globale". Come ha sottolineato Terracciano, "oggi vogliamo guardare agli Istituti Italiani di Cultura come punto di incontro e di dialogo con i nostri partner culturali" e con "tutte le cittadine e i cittadini italiani e stranieri interessati ad instaurare un rapporto culturale con il nostro Paese".

Solo un anno fa tutti gli Istituti Italiani di Cultura si sono ritrovati a Napoli per la prima riunione tenutasi fuori dalle mura del Ministero per "aprirsi alle proposte culturali del territorio". A Napoli si tornerà virtualmente durante le celebrazioni di Praga, dove la città partenopea e la sua cultura saranno protagonisti.

Il 16 e 17 novembre con lo spettacolo teatrale "Perché non io? / Why Not Me?", diretto da Jana Svobodová e co-prodotto da Fondazione Campania dei Festival, Teatro Archa (Praga) e Napoli Est Teatro; l'1 e 2 dicembre con lo spettacolo teatrale "Le voci di Dante", prodotto dal Piccolo Teatro di Milano con la partecipazione dell'attore Toni Servillo, che parteciperà con un suo film anche all'inaugurazione del MittelCinemaFest; il 18 dicembre con il concerto dell'Orchestra del Teatro di San Carlo diretto da Maurizio Agostini, presso l'Auditorium Rudolfinum di Praga. Inoltre ci sarà l'inaugurazione dell'esposizione del "Presepe del Re", uno spettacolare presepe napoletano realizzato con i pastori settecenteschi e ottocenteschi raccolti nel 1911 dall'etnologo Lamberto Loria, in occasione della Mostra di Etnografia italiana tenutasi a Roma per il Cinquantenario dell'Unità d'Italia. La mostra è organizzata in collaborazione con il Ministero della Cultura e sarà allestita presso la Cappella dell'Istituto Italiano di Cultura a Praga.

In rappresentanza del Campania Teatro Festival è intervenuta oggi Brunella Fusco, che, illustrando le iniziative portate avanti sul territorio e all'estero dalla Fondazione, si è detta "lieta" di questa "rinnovata collaborazione" con la Direzione Generale e il Maeci. L'apertura delle celebrazioni a Praga rappresenta per Fusco una "opportunità straordinaria" per lanciare un nuovo "seme di creatività" in cui "il teatro è usato come strumento di inclusione sociale" che coinvolge e unisce diversi Paesi e diverse professionalità. Lo spettacolo, pur essendo impostato in "chiave internazionale", è messo in scena "in lingua napoletana"; così gli attori, ha concluso Fusco, diventano "ambasciatori della cultura e della creatività italiana all'estero".

Da Napoli viene anche l'attore Toni Servillo che con la sua compagnia napoletana Teatri Uniti ha avviato da tempo una proficua collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano. Insieme hanno portato il teatro italiano nel mondo grazie alla collaborazione degli IIC, ha ricordato lo stesso Servillo esprimendo il proprio "orgoglio" per quanto fatto sinora. Così "Le voci di Dante" arriveranno a Praga, liberando la Divina Commedia dalle celebrazioni istituzionali e portandola "nella nostra elettrica contemporaneità" con tutti i suoi valori e le sue "passioni" assolutamente universali e senza tempo. 

"Felice di partecipare a questo complesso di iniziative" si è detto anche il direttore del Piccolo, Claudio Longhi, ricordando che quello di portare la nostra cultura all'estero è stato anche "uno dei grandi ideali perseguiti da Strehler", che il Piccolo fondò nel lontano 1947. Longhi ha parlato della cultura come "testa di ponte di ogni seria riflessione diplomatica". "Mai come nel presente complicato che stiamo vivendo", ha spiegato, "la parola cultura può essere la chiave di volta per trovare una soluzione alle criticità"; dunque un impegno a sostegno di iniziative come quella presentata oggi è "eticamente e politicamente determinante". Quanto al teatro in particolare, esso "può giocare un ruolo cruciale nella diplomazia culturale", seguendo per la verità una "lunga tradizione" che dalla Commedia dell'Arte, passando per Eleonora Duse, non ha mai smesso andare in questa direzione.

Anche il Teatro di San Carlo, il più antico del mondo (fu fondato nel novembre del 1737), sarà, come detto, a Praga con la sua Orchestra insieme ai giovani solisti dell'Accademia di Canto Lirico nata durante la pandemia. La storia e il nuovo che si incontrano e di cui il direttore generale Emmanuela Spedaliere si è detta "fiera".

È stata poi la volta del direttore generale dei Musei del MiC, Massimo Osanna, intervenuto oggi a testimonianza, come ha tenuto a sottolineare l'ambasciatore Terracciano, della "ottima e proficua collaborazione" tra Maeci e MiC. "Una bella occasione di fare rete", ha confermato Osanna, che ha illustrato ai presenti la mostra "Presepe del Re". Quest'ultima è nata all'interno di un più ampio progetto teso a valorizzare l'immenso "patrimonio sommerso" dei musei italiani. Nei loro depositi giace infatti il 90% delle opere archeologiche del nostro Paese, che ora diventeranno "veicoli di una narrazione importante della nostra cultura" nel mondo. Questo nella convinzione che il passato e le opere che lo raccontano siano in grado di "scavalcare il tempo", raccontando le storie di chi ci ha preceduto con tutto il loro bagaglio di "valori e passioni umane che sono trans-temporali". 

Il progetto proseguirà anche nel 2023, andando ad arricchire il programma di iniziative e manifestazioni culturali organizzate per tutta la rete degli Istituti Italiani di Cultura all'estero, nonostante "risorse finanziarie che non sono ingenti", ha ammesso il direttore generale Terracciano. L'intenzione, ha spiegato, è offrire, attraverso un "ambizioso catalogo", un "filo conduttore che dia maggiore riconoscibilità alla nostra programmazione all'estero", trasformando gli Istituti Italiani di Cultura in "mediatori tra la scena culturale italiana e quella locale". Per questo "i formati generali saranno definiti a Roma", ma poi verranno "declinati" a seconda del contesto in cui ogni Istituto si trova a operare.

Patrimonio culturale, arti visive, arti performative, musica, cinema e audiovisivo: questi i capisaldi della programmazione, che l'ambasciatore Terracciano ha illustrato oggi a grandi linee. A partire dalle mostre, tra cui l'esposizione fotografica UN.IT dedicata ai siti italiani Unesco, raccontati attraverso gli scatti di alcuni tra i più grandi fotografi italiani del XX secolo: da Basilico a Scianna a Jodice. Ci saranno poi "Mirabilia", produzione multimediale basata sulla narrazione "aumentata" della storia dei mosaici, da Aquileia a piazza Armerina, e "Torino Musei Europa", con le illustrazioni dedicate ai valori promossi dal Consiglio d'Europa, che, già presentata a Torino per il Comitato interministeriale degli Affari Esteri, circuiterà nelle varie sedi estere. Partirà nel 2023 da Singapore la circuitazione di un'altra mostra, "La grande versione italiana": un percorso inedito nel Novecento italiano costituito da una selezione di opere della Collezione Farnesina a cura di Achille Bonito Oliva.  

Venendo alle arti performative, la collaborazione con Italia Festival, l'associazione dei principali festival italiani di spettacolo dal vivo, metterà a disposizione degli IIC una selezione annuale delle migliori proposte teatrali, musicali e multimediali. Con il nuovo anno partirà anche "Nuova scena italiana", ovvero una nuova collaborazione tra Farnesina e Premio Riccione Teatro per la promozione di testi di drammaturgia italiana contemporanea realizzati da autori e autrici giovani ed emergenti, selezionati tramite bando pubblico. 

Quanto alla musica, torna nel 2023 Jazz It Abroad, che sostiene le tournée estere dei musicisti jazz italiani. Da segnalare inoltre la collaborazione del Maeci con l'Orchestra dell'Accademia nazionale di Santa Cecilia, una delle più antiche istituzioni musicali al mondo, che consentirà di organizzare concerti in forma cameristica presso gli IIC di Amburgo, Monaco e Vienna pensati ad hoc per gli Istituti stessi. Nel gennaio 2023 partirà inoltre dagli Stati Uniti il progetto "Maestro!", che intende consolidare a livello internazionale le nuove leve della direzione musicale italiana, invitandole a dirigere orchestre estere: a inaugurare l'iniziativa oltreoceano sarà Beatrice Venezi.

Infine il cinema con Italian Screens, progetto nato in convenzione con Cinecittà e Accademia del Cinema per la presentazione all'estero di film candidati ai Premi David di Donatello, che, già avviato con successo in alcune sedi, proseguirà anche il prossimo anno. 

Il 2023 segna anche un altro importante anniversario: il centenario della nascita dello scrittore e intellettuale italiano Italo Calvino, in onore del quale, ha annunciato l'ambasciatore Terracciano chiudendo l'incontro, saranno definite nuove iniziative da esportare, naturalmente attraverso la rete degli Istituti Italiani di Cultura. 

(raffaella aronica\aise)