Gente d'Italia

Un vero fenomeno di sangue italiano, Bruno Cetraro

Già abbiamo parlato di lui, Bruno Cetraro, nipote di un grande della nostra collettività, specialmente la calabrese, Gino Cetraro che, fra l'altro, è anche stato Presidente dell'Ass. Calabrese. Bruno è nato il 20 marzo 1998, ottenendo la sua prima lezione di canottaggio a dieci anni, dopo che suo padre, figlio del nostro carissimo Gino, ha visto Rodolfo Collazo in televisione alle Olimpiadi di Pechino 2008 e ha creduto che quello sport era per suo figlio.  

Bruno si è laureato presso l'Università della Repubblica ed è membro della Federazione uruguaiana di canottaggio (FUR) e del Montevideo Rowing Club, il Club di canottaggio più importante del paese.

Ha ottenuto due medaglie d'oro nella sub 23 sudamericana disputata a Rio de Janeiro, ha partecipato nella categoria maschile di quattro paia di remi corti con Martín González, Leandro Salvagno, Marcos Sarraute. La squadra ha vinto la serie eliminatoria, raggiunto la finale e vinto l'oro ai Giochi Panamericani del 2019. Sarraute ha avuto tuttavia un risultato negativo nel test antidoping per un farmaco che stava assumendo senza aver elaborato l'autorizzazione all'uso terapeutico, quindi la squadra è stata esclusa. Cetraro è stato l'unico uruguaiano a partecipare al Campionato del Mondo nella categoria leggera singola, Bruno detiene il record nazionale nella categoria leggera sulla distanza di 2000 metri ed é stato, assieme alla grande rappresentante dell'atletica leggera e varie volte Campionessa Sudamericana Déborah Rodriguez,  portabandiera delle Olimpiadi di Tokyo 2020.

Il team per 4 con Cetraro

Nell'ultimo Campionato Sudamericano Bruno si è portato a casa, con la sua squadra, ben 6 medaglie d'oro e 9 d'argento, qualcosa di assolutamente storico, dato che non era mai accaduto, anche se il canottaggio dell'Uruguay, ha ottenuto altre medaglie nel passato. In Uruguay, i due grandi centri dove si pratica a livello top il canottaggio sono il Rowin Club e il Club Alemán de Remo.

Le medaglie di Bruno

UN PO' DI STORIA

Nel 1960 Roma fu sede dei Giochi Olimpici. Quelli non erano più tempi gloriosi per il canottaggio uruguaiano a quel livello. Dopo quattro medaglie olimpiche, un argento e tre bronzi conseguite nel 1932, 1948 (due) e 1952, una delegazione "CELESTE" non ripeterà il podio fino ad oggi, né la finale fino al 2021, anno in cui Bruno Cetraro e Felipe Klüver realizzarono il salto. A Roma 1960 nessuna delle due barche uruguaiane poté accedere alla finale né si imbatterono nello spagnolo José Luis Méndez, che gareggiò nella quadrupla con timoniere. Anche Méndez non si è qualificato per la finale. Tuttavia, è stato qualche tempo dopo che José Luis ha preso una decisione che, a partire dal 2020, avrebbe avuto un impatto sulla scrittura della storia della squadra uruguaiana.

 

RIPERCUSSIONI EUROPEE

Le prestazioni del canottaggio uruguaiano a livello mondiale sono una grande sorpresa per gli europei e sono già oggetto di un approfondimento da parte delle federazioni di tale sport nel Vecchio Continente. Le medaglie conquistate da Felipe Kluver e Bruno Cetraro nelle tappe di Coppa del Mondo mettono l'Uruguay sullo stesso piano delle nazioni che sono le potenze dell'universo del canottaggio e le ripercussioni iniziano presto a misurare quanto ottenuto dai vogatori uruguaiani ed è per questo che, oggi, Kluver e Cetraro si allenano in Spagna. Un rappresentante della Federazione Tedesca di Canottaggio era interessato a realizzare uno scambio di allenamenti, con l'obiettivo di mandare atleti tedeschi ad allenarsi nel lago di Calcagno de Canelones insieme agli uruguaiani e nel 2023 avrebbero invitato vogatori d'élite dall'Uruguay, per frequentare la formazione ad Amburgo, in Germania. Al momento è solo una possibilità, ma non è escluso che emerga un altro invito dall'Europa, visto che quel continente è la culla del World Rowing.

Il gruppo dell'Uruguay, campioni europei con Cetraro

Il canottaggio, quello sport che ha regalato all'Uruguay quattro medaglie olimpiche - una d'argento e tre di bronzo, con questi super atleti, anche se Bruno è un po' bassetto, ha già una serie di presentazioni previste per molto tempo, delineando, grazie a un percorso di lavoro molto intenso, vari obiettivi per cicli e li ha già raggiunti. "Y van por más".....come si dice da queste parti. 

Riferendosi all'oro dei Giochi Panamericani, Bruno ha detto "E' stata una regata molto difficile dato che cileni e brasiliani sono usciti molto forti e sono andati avanti. Il nostro obiettivo era quello di essere tra i primi tre a qualificarci e alla fine era tutto o niente. Con Cile e Brasile accanto perché non potevano allontanarsi da noi, abbiamo dato loro tutto quello che avevamo, non abbiamo trattenuto nulla e grazie a Dio siamo andati davanti".

STEFANO CASINI

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