MELBOURNE - I Comites dell'Australia hanno scritto in queste ore una lettera rivolta al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ai presidenti di Camera e Senato, Fontana e La Russa, e ai Ministri degli Affari Esteri, Antonio Tajani, e degli interni, Matteo Piantedosi, per chiedere un intervento urgente sulla questione del riacquisto della cittadinanza italiana persa a seguito della naturalizzazione in Australia.
Questa la missiva nella sua versione integrale:
"Come Presidenti dei Com.It.Es. dell'Australia e in occasione dell'apertura dei lavori della XIX Legislatura, vorremmo cortesemente attirare la Vostra attenzione sull'annosa questione del riacquisto della cittadinanza Italiana da parte di quegli Italiani emigrati in Australia e che nei decenni passati furono costretti a rinunciare ad essa in seguito alla loro naturalizzazione, imposta dalle leggi australiane di allora.
Infatti moltissimi di loro persero la loro cittadinanza italiana, acquisendo per naturalizzazione quella dell'Australia, loro nuovo Paese di residenza. Questa scelta dolorosa era infatti indispensabile per poter accedere ai posti di lavoro o per poter fare impresa.
È certamente a Voi noto che su questo argomento siano state presentate nel corso delle legislature precedenti diverse proposte di legge. Non ci risulta però che nessuna di esse sia mai stata calendarizzata per la discussione in Aula.
In particolare, ci permettiamo di segnalare la proposta di legge n. 98 depositata dal Sen. Francesco Giacobbe, in questa nuova legislatura. Essa propone la riapertura, per un periodo di due anni, dei termini per il riacquisto della cittadinanza italiana ai sensi dell'articolo 17, comma 1, della legge 5 febbraio 1992, n. 91.
Molti dei membri più anziani della nostra Comunità, nati e cresciuti in Italia prima di emigrare, hanno tuttora, dopo molti anni, stretti legami con la Madre Patria. All'interno delle loro famiglie mantengono in tutti i modi alto il nome dell'Italia, nella lingua e nelle tradizioni.
Trascorrono frequenti periodi di vacanza in Italia, dove spesso hanno ancora legami affettivi e parentali molto forti. Presso la popolazione australiana sono i migliori referenti per tutto quello che riguarda l'Italia: lingua, arte, cultura, turismo, gastro-enologia, moda, musica, impresa e altro ancora.
Molti hanno raggiunto importanti traguardi in campo imprenditoriale ed economico, pur partendo non raramente da livelli sociali anche modesti. Con orgoglio rivendicano sempre la loro origine italiana. Soprattutto sono diventati importanti esempi per le loro qualità lavorative, imprenditoriali e per la loro onestà.
Ci riferiamo comunque ad un gruppo ormai divenuto ristretto di anziani che chiedono il riacquisto della cittadinanza italiana come il simbolo di un'identità mai persa. In molti casi, i figli e i nipoti della diaspora italiana in Australia hanno acquistato la cittadinanza italiana mentre i genitori/nonni, devono fare i conti con l'impossibilità di un riconoscimento soprattutto simbolico e sentimentale della loro profonda italianità.
Chiediamo, con il massimo rispetto, ma con altrettanta forza, di farVi interpreti di questa esigenza, a nostro parere legittima, presso il Parlamento italiano, affinché questo ormai sparuto gruppo di nostri connazionali, possa infine riavere la tanto ambita Cittadinanza italiana.
Per inciso, segnaliamo che tale riconoscimento non richiederebbe risorse aggiuntive da parte dello Stato, ma avrebbe un forte valore emotivo e sentimentale per questi nostri connazionali e simbolico per le Istituzioni.
Per tale motivo, con rispetto, chiediamo il Vostro intervento e impegno, affinché la questione del riacquisto della cittadinanza sia calendarizzata in Parlamento, prima della conclusione di questa nuova legislatura.
Vi ringraziamo anticipatamente per quanto riterrete di fare e per l'attenzione prestata".
A firmare la lettera, i Presidenti dei Comites: Australian Capital Territory, Francesco Barilaro; del New South Wales, Luigi Di Martino; del Queensland e Northern Territories, Rosaria Vecchio; del South Australia, Marinella Marmo; del Victoria & Tasmania, Francesco Abbonizio; del Western Australia, Ubaldo Aglianò.