Giorgia Meloni (Depositphotos)

"Il Pnrr non basta più. L'Ue deve fare di più". Lo ha detto, ieri, la premier Giorgia Meloni intervenendo in collegamento con il festival "L'Italia delle Regioni", in corso a Milano. "Questo esecutivo - ha spiegato la presidente del Consiglio - crede fortemente nella collaborazione tra Stato, Regioni, Province autonome, enti locali" e vuole "investire fortemente nella sinergia tra tutti i livelli" di governo. E questo perché, ha ribadito, "nessuno può pensare di affrontare da solo le sfide che abbiamo di fronte".

Poi, parlando del Recovery plain, la leader di FdI ha rimarcato come, a suo dire, il Next generation Eu non sia più sufficiente, perché essendo stato fatto per "fronteggiare i guasti prodotti dalla pandemia non poteva tenere in considerazione l'impatto che la guerra in Ucraina ha avuto sulle nostre economie". Inoltre, ha osservato ancora, "l'aumento del costo delle materie prime mette a rischio" il Piano. Insomma: "valuteremo le priorità" ha ammesso il premier lanciando un appello a Bruxelles: "bisogna fare di più a livello Ue, partendo dal caro energia".

“Oggi noi paghiamo quelle scelte e allora dobbiamo fare quel che possiamo per rimediare, almeno lavorando a soluzioni comuni e strutturali. Alla miopia del passato è bene non aggiungere anche l'egoismo del presente" ha osservato. Per quanto concerne poi l'autonomia, al centro del dibattito meneghino, l'inquilina di Palazzo Chigi si è augurata che non ci siano fughe in avanti. In ogni caso "Lavoreremo per una sua attuazione virtuosa e in un quadro più ampio di riforme, senza lasciare indietro parti del territorio italiano" ha sottolineato. Il governo, ha aggiunto "vuole favorire l'attuazione" dell'autonomia differenziata "in tempi rapidi, per rafforzare e ammodernare l'assetto stato".

Ciò, ha dichiarato Giorgia Meloni, "non sarà però mai un pretesto per lasciare indietro una parte del territorio". L'obiettivo è "migliorare efficienza e qualità dei servizi e colmare i divari, non creare disparità". Sul piano dell'autonomia, ha aggiunto il premier, un altro obiettivo dell'esecutivo è quello di "una maggiore responsabilizzazione per tutti".