La Farnesina (Depositphotos)

I fondi a disposizione del programma "Italiani nel mondo e politiche migratorie" della Farnesina passeranno da 125,87 milioni a 75,64 milioni di euro. È quanto prevede la Legge di Bilancio che, alla Tabella 6, contiene le misure che riguardano le missioni del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Ad esaminare il testo è stata la Commissione Affari Esteri della Camera che ieri ha approvato una relazione favorevole con due osservazioni in merito al personale e alla cooperazione.

Relatore del provvedimento in Commissione il deputato Alessandro Battilocchio (Fi) che ha illustrato il testo ai colleghi alla presenza del sottosegretario Giorgio Silli.

Ricordato che nel bilancio della Farnesina più del 50% delle spese sono "incomprimibili", Battilocchio ha spiegato che il ddl Bilancio 2023-2025 autorizza, per lo stato di previsione del MAECI, spese finali, in termini di competenza, pari a 3.282,62 milioni di euro nel 2023, a 3.251 milioni di euro per il 2024 e 3.091 milioni di euro per il 2025.
Rispetto alla legge dell'anno scorso, ha proseguito il relatore, c'è un "lieve decremento, pari a 22,94 milioni, imputabile ad una riduzione delle spese in conto capitale (-48,5 milioni) a fronte di un aumento delle spese correnti (+26,45 milioni)".

Gli stanziamenti della Farnesina rappresentano lo 0,482% della spesa finale del bilancio statale.

Lo stato di previsione del Ministero "espone, a legislazione vigente, una dotazione complessiva di competenza per l'anno 2023 di 3.304,66 milioni di euro" con una diminuzione delle spese finali che, complessivamente, ammonta a 28,7 milioni di euro.
Esso è diviso in tre missioni e quattordici programmi: tra questi il programma Rappresentanza all'estero e servizi ai cittadini e alle imprese, con stanziamenti per 703,2 milioni (rispetto ai 647,12 milioni dell'esercizio 2022); Diplomazia pubblica e culturale, con stanziamenti per 178,93 milioni di euro; Presenza dello Stato all'estero tramite le strutture diplomatico-consolari (con stanziamenti per 109,82 milioni, con un decremento rispetto ai 145,15 milioni del bilancio 2022) e Italiani nel mondo e politiche migratorie, i cui fondo si riducono, passando da 125,87 milioni a 75,64 milioni.

Su quest'ultimo punto, Battilocchio ha confermato che "nel disegno di bilancio integrato lo stanziamento per il 2023 ammonta a 75,64 milioni di euro – pari al 2,3 per cento delle spese totali del MAECI, a fronte dei 125,87 milioni delle previsioni assestate 2022".
Nel suo breve intervento, il sottosegretario Silli ha sottolineato che "le risorse stanziate dalla legge di bilancio per il MAECI rappresentano un investimento a lungo termine, in grado di produrre ampi benefìci per tutto il Paese a livello economico, commerciale e culturale. Gran parte delle voci di spesa hanno natura incomprimibile e, pertanto, non possono essere oggetto di una spending review al pari di altri Dicasteri: peraltro, - ha concluso – sarebbe del tutto illogico operare dei tagli al nostro corpo diplomatico, che rappresenta una eccellenza italiana nel mondo".

Nel dibattito seguito alla illustrazione del testo, Fabio Porta, eletto all'estero con il Pd, ha preannunciato il voto contrario del Partito democratico, sostenendo che la legge è "del tutto inadeguata ad affrontare le emergenze del Paese" e "rischia di minare gravemente il ruolo internazionale dell'Italia".

Contrario anche il Movimento 5 Stelle come confermato da Federica Onori, eletta in Europa, secondo cui la legge contrasta con le dichiarazioni del Governo: "il "lieve decremento" illustrato dal collega Battilocchio rispetto alla legge di bilancio 2022 – pari al 22,94 milioni – non è solo una evidenza numerica, ma rappresenta una scelta, frutto di una visione che non si può in alcuno modo condividere". "Miopi", ha aggiunto la parlamentare, i tagli alla cooperazione, così come al programma sugli italiani nel mondo, "un errore strategico che il Paesi inevitabilmente pagherà".

La Commissione ha quindi approvato la relazione proposta dal relatore.

Ne riportiamo il testo di seguito.

"La III Commissione,
esaminato, per le parti di competenza, il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025;
osservato, in generale, che:
la proiezione internazionale del nostro Paese deve misurarsi con uno scenario globale reso complesso e fragile dalla guerra di aggressione condotta dalla Russia in Ucraina e dalle crescenti tensioni che caratterizzano ampie aree del Pianeta;
l'azione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale è cruciale in questa fase, anche allo scopo di ricostruire un tessuto di cooperazione multilaterale capace di indirizzare e governare i processi in atto, evitando il ricorso a strumenti militari e di deterrenza;
le risorse destinate alla politica estera e alla Amministrazione del Ministero degli affari esteri continuano a rappresentare una quota ridotta del bilancio dello Stato, specie a confronto con gli altri maggiori partner europei;
la consolidata vocazione dell'Italia sui temi dell'aiuto pubblico allo sviluppo rappresenta un asset per il nostro Paese nonché uno strumento di politica estera e di politica industriale;
in questi ambiti è necessario rafforzare il versante bilaterale, in particolare nei confronti di partner dei Paesi mediterranei e africani, anche allo scopo di prevenire incontrollati flussi migratori;
a tal fine è essenziale operare per accrescere il ruolo dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo e per rafforzare il Corpo diplomatico, in maniera che sia adeguato nella sua consistenza agli obiettivi di politica estera e di promozione del sistema Paese;
richiamato l'impegno profuso dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale a sostegno delle comunità di connazionali all'estero;
richiamata altresì l'ampia azione dispiegata dalla Farnesina – anche tramite ICE-Agenzia – per favorire la crescita delle esportazioni italiane ed il rilancio del Made in Italy, in un contesto segnato dagli effetti generati, su molti settori produttivi nazionali, dalla crisi pandemica e dalla guerra in Ucraina;
preso atto degli stanziamenti previsti nei capitoli di spesa nello stato di previsione del MAECI, di cui alla Tabella 6, che prevede un lieve decremento rispetto alla legge di bilancio 2022;
considerata la particolare rigidità del bilancio del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, che è composto per quasi il 90 per cento di voci di spesa di natura incomprimibile e trasferimenti finalizzati per legge;
considerata la necessità, nella presente fase, di mantenere un approccio prudente e realista che tenga conto della situazione economica, anche in relazione allo scenario internazionale, e risulti sostenibile per la finanza pubblica;
considerata la generale riduzione del personale di ruolo in servizio alla Farnesina e sulla rete estera (gli organici delle aree funzionali sono, in particolare, diminuiti di circa il 40 per cento negli ultimi anni, mettendo a rischio la funzionalità degli uffici nel fornire servizi a cittadini e imprese);
nell'auspicio che possa essere invertita, nel medio termine, la tendenza consolidata che vede progressivamente ridurre le risorse nello stato di previsione del MAECI, tendenza che rischia di compromettere gli obiettivi di politica estera del nostro Paese, anche con riferimento agli impegni assunti in sede internazionale, con particolare riferimento alla cooperazione allo sviluppo,
delibera di
RIFERIRE IN SENSO FAVOREVOLE
con le seguenti osservazioni:
valuti la Commissione di merito l'opportunità di:
disporre il potenziamento delle risorse umane del MAECI, anche con specifiche disposizioni relative al personale a contratto;
in relazione alle attività di cooperazione allo sviluppo, proseguire negli sforzi per allineare gli stanziamenti agli impegni assunti dal nostro Paese a livello europeo e internazionale, incrementando l'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 18, comma 2, lettera c), della legge 11 agosto 2014, n. 125".