Gente d'Italia

Philadelphia: “assolto” Cristoforo Colombo può finalmente uscire dalla prigione di legno 

 

 

di ROBERTO ZANNI
Libero. Dopo due anni Cristoforo Colombo può finalmente nuovamente mostrarsi agli abitanti di Philadelphia. La decisione è stata presa dal giudice Mary Hannah Leavitt. "E se il sindaco o la città contestano il messaggio della statua - ha aggiunto - possono mettere una targa con ulteriori informazioni". Il giudice ha anche sottolineato che la città aveva accettato il monumento come donazione nel 1876 e che quindi ha un 'dovere fiduciario' di preservarlo, visto anche che lo stesso nel 2017 era stato designato come 'oggetto storico'.
Finalmente una vittoria per la comunità italoamericana, denigrata e ignorata almeno negli ultimi due anni. Ma cos'era successo a Philadelphia? La statua era stata inscatolata, chiusa da pannelli di legno da oltre due anni, quando, in seguito alle rivolte di piazza per la morte di George Floyd, si voleva cancellare e distruggere ogni cosa, compreso ovviamente tutto quello che faceva riferimento a Cristoforo Colombo, l'emblema dell'italianità degli Stati Uniti riscoperto invece come oppressore dei nativi da nuovi presunti storici. Ma se gli attacchi, almeno a Philadelphia, erano cominciati anche prima, ecco che nel giugno 2020 si erano verificati degli scontri proprio a Marconi Plaza dove si erge la statua dedicata a Cristoforo Colombo: da una parte italoamericani a difesa della propria identità, dall'altra i violenti che vogliono distruggere tutto ciò che a loro non piace. Così il sindaco Jim Kenney, di parte, ha deciso prima di inscatolare la statua (con i pannelli di legno successivamente dipinti con i colori della bandiera italiana per volere del Councilmember Mark Squilla) invitando al tempo stesso la Philadelphia Art Commission a rivedere "statua, posizione e adeguatezza in un parco pubblico". E subito è arrivata la risposta con il voto per rimuovere il monumento dalla sua sede, collocarlo in un deposito temporaneo per poi trovargli un'altra sede permanente. Così nell'attesa Cristoforo Colombo è rimasto inscatolato, ma non portato via perchè nel frattempo è arrivata la decisione del tribunale di sospendere la rimozione. Una lunga battaglia legale che ha visto contrapposti la città e il gruppo italoamericano Friends of Marconi Plaza che ha lottato senza sosta per mantenere la statua. E finalmente si può dire è arrivata la decisione del giudice che l'avvocato George Bochetto, in qualità di rappresentante di Friends of Marconi Plaza ha definito "opinione autorevole su tanti, tanti livelli". Così dopo l'annuncio del Tribunale di venerdì scorso, domenica, di sera, sono iniziati i lavori di liberazione di Cristoforo Colombo dai pannelli di legni che l'avevano ricoperto per oltre due anni. "Siamo molto soddisfatti - ha dichiarato Rich Cedrone, presidente di Friends of Marconi Plaza - è stata una battaglia lunga e molto dura". E la città? Ancora pare non abbia deciso se presentare una nuova petizione alla Pennsylvania Supreme Court per esaminare un appello contro la decisione presa dal Commonwealth Court's. Perchè se adesso gli italoamericani stanno festeggiando il successo, che potrebbe influenzare anche in altri stati e città, un ricorso della città di Philadelphia, accolto, potrebbe consentire lo spostamento e anche un nuovo inscatolamento. Ci sono 30 giorni per presentare l'appello.
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