Gente d'Italia

Centri per l’impiego: vecchi, superati, in ritardo, un fallimento annunciato…

DI ENRICO PIRONDINI

Centri per l'impiego: un flop che si trascina da oltre vent'anni. Non funzionano. Il reinserimento al lavoro è pressoché impossibile. Sono vecchi, superati, in preoccupante ritardo. Troppa la distanza tra domanda e offerta. I Centri inviano profili sommari (eufemismo), i segnalati/raccomandati sono tutt'altro  che "ready to work" (è così che li presenta l'algoritmo burocratico dei servizi pubblici per l'impiego in Italia. E la domanda finisce inevitabilmente a donne di facili  costumi. Un fallimento annunciato. Si troverà una soluzione?

NAVIGATOR E PROGRAMMA GOL: UN FIASCO - Finora le soluzioni "messe a terra" (lorsignori oggi parlano così) hanno deluso.  Altro eufemismo. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. La trovata dei cosiddetti Navigator – i Magellano inventati dalla propaganda grillina per trovare lavoro a migliaia di destinatari del Reddito di cittadinanza – si è rivelata un autogol.

E i Navigator sono diventati il capro espiatorio di un fiasco annunciato. Stessa sorte sta avendo il roboante "Programma Gol" – il piano di "Garanzia e Occupabilita' dei Lavoratori –  che non ha affatto rilanciato l'occupazione in Italia ne' ha combattuto la disoccupazione.

È diventato "Garanzia di gestione burocratica e paradossale di persone in balia di uno stupefacente algoritmo"(Raffaele Marmo). E durerà fino al 2025. È inserito nel Pnnr, Missione 5.  Risorse complessive : 4,4 miliardi. Target visionario: 3 milioni di beneficiari (75% donne, disabili, giovani Under 30, lavoratori over 55). Campa cavallo.

IL MERCATO È CAMBIATO  - Conseguenze del Covid.  Presente e futuro del mercato del lavoro è digitale. Le restrizioni alla mobilità hanno lasciato il posto alla implementazione del telelavoro e dello smart working. Un dato: nel 2025 il 44,1% degli occupati svolgerà un lavoro altamente qualificato.

Di più: autorevoli studi come il "Becker Friedman Institute" (Università di Chicago) ha previsto che il 42% degli attuali lavori è destinato a sparire. Una trentina di lavori spariranno nel giro di 50 anni. I servizi pubblici italiani per l'impegno devono tenerne conto. Occorre una riforma strutturale come, ad esempio, è stata fatta in Germania  con la "Riforma Hartz" messa in atto tra il 2003 e il 2005 sotto il governo Schroder.

Parola d'ordine: flessibilità. Un successo. Ma i tedeschi hanno impiegato cinque anni, non 6 mesi come è successo in Italia. L improvvisazione nostra, spacciata per miracolo, non porta da nessuna parte. Messaggio (non richiesto) al governo Meloni: il futuro inizia oggi, non domani. E il futuro appartiene a coloro che si preparano oggi.

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