photos courtesy of Damien Eagers / Julien Behal Photography

DUBLINO - Dopo la tappa di Cork è arrivata a Dublino "Chasing the ball" A display of football stickers featuring Ireland and Italy at the World Cup 1990-2002" promossa e finanziata dall'Istituto Italiano di Cultura di Dublino e realizzata da FMAV Museo della Figurina. Presenti alla inaugurazione, lo scorso 5 gennaio, presso il Printworks Building del Dublin Castle l'Ambasciatore Ruggero Corrias, il calciatore Totò Schillaci, Marco Gioacchini, Direttore dell'Istituto Italiano di Cultura e il Deputato Aodhán Ó Ríordáin.
La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 22 gennaio.
Il progetto raccoglie una serie di album di figurine, disegni, materiali originali relativi alle edizioni 1990, 1994 e 2002 della Coppa per far conoscere a chi non c'era gli avvenimenti sportivi e i protagonisti del mondiale, specialmente quello giocato in Italia, il primo a cui l'Irlanda partecipò come squadra qualificata per la fase finale del torneo.
In quell'edizione, così come in quella seguente nel 1994 negli Stati Uniti, le due nazionali si affrontarono in scontri diretti che diedero vita a momenti di grande calcio e di passione per le due tifoserie. Le tre edizioni sono rimaste impresse nella mente di italiani ed irlandesi per motivi simili e a volte opposti. Cocenti delusioni, seppur con risultati ragguardevoli per la nazionale italiana, soddisfazioni e grande affetto del pubblico per la nazionale irlandese.
PERCHÉ LE EDIZIONI 1990-1994-2002
Nel 1990, l'Italia partecipa per la dodicesima volta alla Coppa del Mondo: lo fa da paese ospitante con la speranza di ottenere un risultato prestigioso. Per l'Irlanda si tratta invece del debutto, non ci sono grandi attese se non la voglia di fare bella figura e ricambiare così l'entusiasmo che è scoppiato nel paese.
Quattro anni più tardi: Usa '94, primo Mondiale in cui al desiderio di estendere la passione per il calcio si affiancano le leggi del marketing. È l'occasione per la rivincita tra Irlanda-Italia, una partita che si gioca in uno stadio simbolico per il football americano, ma in una città - New York - in cui irlandesi e italiani rappresentano qualcosa di speciale.
Corea/Giappone 2002 è una Coppa del Mondo che contiene diversi primati. Preparata fin dai primi anni '90 quando alcuni grandi campioni scelgono di terminare nella J League la loro carriera, è un'edizione che avvicina definitivamente l'Asia al calcio. Un Mondiale costellato da risultati imprevisti che conducono invece a una finale tutt'altro che sorprendente. Per Irlanda e Italia, percorsi paralleli e lo stesso destino.