di Matteo Forciniti

Nueva Carrara -un'antica cava di marmo in Uruguay- è tornata improvvisamente alla ribalta durante questa calda estate caratterizzata dal ritorno del boom turistico. Questa volta però la località situata nel dipartimento di Maldonado che richiama la Toscana è finita al centro di un caso di cronaca nera.

Nelle acque della cava, a 15 metri di profondità, è stato trovato un cadavere dopo due giorni di intense ricerche. Il corpo si presume che sia quello del giovane di 22 anni che era scomparso sabato pomeriggio quando uno sciame di api avrebbe attaccato un gruppo di ragazzi che era venuto nella zona in base a quanto riferisce il rapporto della polizia. Il cadavere era stato localizzato nella giornata di domenica tramite un ecoscandaglio ma la profondità e l'oscurità dell'area rendevano difficile l'estrazione oltre alla presenza di due enormi pietre. Le ricerche sono state portate avanti da pompieri, marina miliare e polizia.

Nueva Carrara era turisticamente esplosa due anni fa nell'estate "anomala" del 2021 caratterizzata dalla chiusura delle frontiere a causa del Covid. Durante quel periodo l'anonima cava divenne una grande protagonista sui social venendo presa d'assalto dai turisti incantati da un paesaggio bellissimo e le acqua turchesi che in realtà nascondono un terribile segreto. Oltre al pericolo naturale, il terreno è proprietà privata ed è recintato.

Come si capisce dal nome stesso la storia di Nueva Carrara è strettamente legata alla Toscana. Le sue origini risalgono al 1847 quando la zona iniziò ad essere utilizzata per l'estrazione di marmo e pietra calcarea da parte della Compañía de Materiales de Construcción. Il nome della cava è dovuto alla qualità del marmo che da lì veniva estratto e che veniva paragonato a quello di Carrara venendo utilizzato anche nella costruzione negli anni venti del Palacio Legislativo, ossia il Parlamento uruguaiano. Nel 1937 il giacimento fu acquisito dalla Compañía Nacional de Cementos S.A. la cui gestione continua ancora oggi.

Ma oltre alla qualità del marmo estratto c'è un'altra particolarità che ha caratterizzato l'origine di questa località situata a pochi chilometri da Pan de Azúcar come racconta l'antropologa Carolina Dibueno nel suo libro "Sulle tracce dei toscani in Uruguay": "Il nome della cava faceva anche riferimento ai tanti lavoratori di origine toscana, specialmente dalla provincia di Massa Carrara che, insieme ad altri italiani, lavoravano come mano d'opera specializzata alla cava. Le persone più anziane del paesino ricordano come all'epoca tanti italiani, anche sa non avevano avuto esperienza nel lavoro dalla cava, si presentavano semplicemente come toscani. Ciò costituiva una specie di passaporto per l'accesso a questo tipo di lavoro. Rimaneva quasi implicito che il fatto di essere toscano significasse anche conoscere il mestiere; anche quando questo non era vero, nella maggioranza dei casi imparavano comunque velocemente". Alcuni di questi lavoratori toscani che cercavano fortuna nella cava -racconta ancora l'antropologa italouruguaiana- erano perseguitati politici che spesso cambiavano cognome una volta arrivati nel nuovo paese. Zeri, Borgini, Talari, Albertini, Maffioli, Trapollini, Domanelli, Muttarelli, Battistini, Ferrari e Del Frate: questi alcuni dei protagonisti anonimi dimenticati della storia di Nuova Carrara, molto prima della sua improvvisa esplosione come destinazione turistica di moda.