Gente d'Italia

Il diritto alla cittadinanza negato in Sud America: in aumento i processi in Italia contro gli appuntamenti impossibili dei consolati

DI MATTEO FORCINITI

"Una nuova forma di chiedere la cittadinanza italiana senza turno restando in Argentina e in poco più di un anno". Instagram e Facebook sono piene di pubblicità del genere da parte di imprese che cercano di fare leva su persone disperate, stufe di aspettare per ottenere degli appuntamenti introvabili ai consolati. Queste imprese promettono di avviare processi in Italia con un requisito semplicissimo: basta dimostrare di essere da almeno tre mesi alla ricerca di un appuntamento sul sistema on line con la cattura dello schermo di ogni tentativo andato a vuoto, una costante nella vita di tanti sudamericani di origine italiana che chiedono di vedersi riconosciuto un diritto senza tempi biblici di attesa. Ovviamente occorre avere tutta la documentazione già pronta ma, in caso in cui manchi qualcosa, si offre anche un ulteriore servizio per la ricostruzione dell'albero genealogico per poter iniziare la pratica.

 

"La cittadinanza verrà richiesta da un avvocato in Italia" spiega il video aggiungendo il dettaglio più interessante: la causa può essere presenta collettivamente in famiglia per risparmiare sulle spese.

"Attualmente il nostro servizio è quello del processo per mancanza di appuntamento. Se sei interessato possiamo organizzare una videochiamata con il nostro avvocato in Italia" scrive Daniela, rispondendo via mail alle nostre richieste per avere ulteriori informazioni. Solo per parlare con l'avvocato bisogna sborsare 6.500 pesos argentini, 35 dollari al cambio ufficiale, la metà nel mercato parallelo del dollaro blu.

In realtà questa è solo una piccolissima parte del prezzo finale che bisognerà spendere per vedersi riconosciuta la nazionalità italiana che potrebbe arrivare a costare fino a 6mila euro: "Tieni presente che -se hai già tutta la documentazione completa, il prezzo stimato è tra i 3.000 e i 6.000 euro ma varia a seconda delle persone che aderiscono". Un altro aspetto molto interessante è che "il cliente non deve viaggiare dato che la cartella viene consegnata all'avvocato che si trova in Italia ed è lui che si occupa di tutto con un atto di procura che viene firmato da un notaio. Approssimativamente possono essere necessari dai 16 ai 24 mesi. Il prezzo e le modalità di pagamento vengono concordati con l'avvocato durante la videochiamata, noi non fissiamo le parcelle. Quello che possiamo offrire, invece, è l'organizzazione della cartella o un servizio relativo alla documentazione".

Alla domanda se il processo sia davvero fattibile e se si possa agire anche dall'Uruguay, nella sua risposta Daniela appare ottimista pur non dicendo nulla di concreto: "Puoi controllare la giurisprudenza italiana per vedere tutti i casi :)".

 

La tragedia è che questa impresa ha pienamente ragione. In effetti la giurisprudenza italiana è chiarissima al riguardo. Con una sentenza del 10 dicembre 2020, il Tribunale di Roma aveva accolto il ricorso presentato da alcuni cittadini brasiliani per l'ottenimento della cittadinanza iure sanguinis: secondo questa sentenza, che si basa su un precedente orientamento, è possibile ottenere direttamente dal giudice in Italia il riconoscimento della cittadinanza qualora ci siano "irragionevoli tempi di attesa" da parte dei consolati.

Tanto a Montevideo come nella altre grandi sedi sudamericane oggi si continuano a vivere "irragionevoli tempi di attesa" nella speranza di un turno che non arriva mai.

E così, dopo i processi sul riconoscimento della cittadinanza per via materna contro la norma che discrimina le donne, dopo gli intermediari che si fanno profumatamente pagare per ottenere i tanto ricercati turni, ecco che oggi si apre la strada per altre azioni legali contro i tempi di attesa ignobili dei consolati.

Ormai ci abbiamo fatto l'abitudine e non c'è più nessuna indignazione: agli italiani all'estero i diritti vengono costantemente negati, l'unica via per esercitare questi diritti è pagare. La mercificazione della cittadinanza italiana è più forte che mai.

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