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L'imprenditore più importante della città, la famiglia Mondini, leader europei nel settore delle energie rinnovabili, ex petrolieri, sono al centro di una tempesta calcistica. Dopo la prematura morte di Gianluca Vialli, il campione simbolo di una stagione felice a Genova con la Sampdoria, in città si è scatenata una vera guerra di tutti contro tutti intorno a questa squadra, la seconda  genovese, in posizione precaria di classifica, ma sopratutto in grave crisi societaria, sull'orlo di un crak legato al destino del suo ex presidente ed oggi maggiore azionista, Massimo Ferrero, inguaiato fino al collo in molte vicende giudiziarie per la gestione dei suoi asset immobiliari e cinematografici e perfino aereoportuali che starebbero trascinando la Samp, unico valore ancora spendibile per lui, in un vortice fatalmente conclusivo.

Da quando questa squadra dal passato sempre nobile, con presidenze di alto livello: quella dei Garrone, Riccardo prima e Edoardo dopo, quella di Paolo Mantovani, che conquistò uno scudetto nel 1991, quelle precedenti di grandi armatori, come Alberto Ravano e Glauco Lolli Ghetti, è finita nelle grinfie di Ferrero, detto "er viperetta", romano del Testaccio, border line del mondo cinematografico, proprietario di cinema celebri a Roma, come l'"Adriano," i Garrone sono accusati di incauta cessione.

Nel 2015 dopo 12 anni di gestione più che onorevole della società, salvata letteralmente da Riccardo Garrone, la superfamiglia genovese aveva ceduto molto a sorpresa a Ferrero, un carneade calcistico, ma una figura nota in quel milieu cinematografico romano, un affarista che proprio nel giorno della cessione affrontava anche il fallimento di una sua società aerea, la Livingston Energy Flight. 

Quella cessione, che aveva avuto toni anche molto pittoreschi per l'eccentricità del personaggio, presentato da Edoardo Garrone in uno show mascherato con la maglia blucerchiata,  indossata dall'acquirente sulla camicia e finanziariamente "coperto" da fideiussioni dello stesso Garrone, che gli consentivano di incominciare a gestire la società acquistata a titolo gratuito, era subito apparsa un po' azzardata.

In realtà quel passaggio di consegne che era stato provocato dalla volontà delle famiglie Garrone-Mondini di liberarsi della Samp era eccentrico per la personalità così variegata dell'acquirente, che aveva un passato rocambolesco, dopo un ricco matrimonio con una erede di stabilimenti caseari e una vita a Cinecittà, incominciata come comparsa e poi cresciuta in ruoli di attore, scenografo, perfino produttore e proprietari di cinema.

Malgrado le perplessità sul personaggio subentrato, e subito diventato una star, grazie alle imitazioni di Maurizio Crozza, sampdoriano doc, e la grande esposizione televisiva con un invito persino al Festival di Sanremo e innumerevoli interviste, i primi anni da presidente erano trascorsi discretamente, con la squadra di calcio in buona posizione di classifica, perfino qualche colpo di mercato, come l'acquisto di Eto'o. 

Ma la tempesta stava per arrivare ed era temuta dai tifosi che incominciavano a contestare ai Garrone di avere ceduto a un personaggio poco qualificato, anzi, sempre più coinvolto nelle sue vicende societarie, minacciose per il destino della Samp. Fino al clamoroso arresto di Ferrero nel 2021 e la sua lunga detenzione agli arresti domiciliari per un coacervo di reati societari contestati dalla Procura di Roma. 

Dimessosi da presidente, ma ancora proprietario della società, quale maggiore azionista, il Ferrero è diventato il Diavolo, che poteva rovinare la Samp, a meno che non l'avesse venduta a qualche fondo straniero che compariva e spariva all'orizzonte. E Garrone, da incauto venditore è diventato per i tifosi e non solo il responsabile numero uno dello scatafascio.

È incominciato un lungo balletto con una pletora di compratori possibili, il primo dei quali era stato proprio un fondo rappresentato da Gianluca Vialli, il mito sampdoriano per eccellenza, che aveva come sogno, prima del suo infelice destino, di diventare presidente della società che lo aveva lanciato e nella quale aveva vissuto la "bella stagione", dal titolo del film di successo che racconta la storia dello scudetto del 1991, conquistato da Vialli, Mancini e dagli altri ragazzi schierati dall' indimenticabile Mantovani.  

Fallito il tentativo del gruppo Vialli, lo scenario genovese-sampdoriano è diventato un vero intrigo finanziario-calcistico, con la Samp in mano a un trustie finanziario, presieduta da uno degli eroi dello scudetto, l'ex calciatore Marco Lanna, garanzia di pulizia e distanza da Ferrero e oggetto di manovre spericolate. Ferrero, liberato dagli arresti domiciliari, ha addirittura fatto un blitz a Genova, tentando di assistere a una partita della sua ex squadra, ma è stato respinto da una folla inferocita. 

Edoardo Garrone è ancora di più finito nel mirino di una tifoseria esasperata dalle vicende societarie, ma anche dal declino sportivo della squadra, in fondo alla classifica, spolpata dei giocatori migliori, avviata a una probabile retrocessione. 

E su questo sfondo continuavano a comparire possibili acquirenti, emiri, fondi anglosassoni, uomini di calcio e no, tutti scornati davanti alla resistenza del proprietario Ferrero, deciso a spuntare ancora un pacco di milioni per cedere alla vendita.

Questo scontro dura oramai da molti mesi ed è diventato quasi drammatico per diverse ragioni. La Samp è precipitata tecnicamente, ma i tifosi non l'abbandonano, anzi riempiono lo stadio anche in trasferta. Gianluca Vialli l'eroe per definizione, mancato presidente, è morto a Londra e la scia del suo ricordo ha segnato profondamente non solo i tifosi ma un po' tutto il calcio italiano. 

Il furore contro Ferrero è diventato quasi fisico, ma insieme a questo la famiglia Garrone è accusata ancora di più di prima di "alto tradimento", sopratutto dopo che con un lungo comunicato ha chiarito la sua posizione, accusando il consiglio di amministrazione, presieduto da Lanna, di avere perso importanti occasioni di vendita, supportate dalla stessa famiglia Garrone.

Ora le scadenze del concordato giudiziale al quale sono legati i destini delle altre società in bilico di Ferrero, le date scandite dai debiti della società Samp per la sua gestione corrente, verso i calciatori e non solo, sono tutte imminenti. 

Mentre a Genova, intorno a questa vicenda sembra che ci sia una guerra "tutti contro tutti", con la paradossale situazione della famiglia più importante della città coinvolta pesantemente, con rischi di contestazioni plateali, già avvenute in passato, ma oggi molto più rischiose.