Volodymyr Zelensky (foto: Depositphotos)

Il Presidente ucraino Zelensky ne è sicuro, per vincere la guerra e fermare l’invasione russa occorrono missili a lungo raggio. La richiesta di Zelensky è semplice e deriva da una constatazione di fatto: i missioni ora in possesso delle truppe ucraine, i missili Himars, hanno una gettata non superiore agli 80 chilometri. Di conseguenza non sono adatti a respingere attacchi russi in quanto non raggiungono molte aree ucraine finite nelle mani del nemico. Avere missili a lungo raggio, significherebbe, secondo il Presidente ucraino, contrastare efficacemente gli attacchi missilistici russi e difendere le città del paese. Attualmente infatti, i russi sembrano posizionare i loro lanciamissili in aree lontane dal fronte, così da non poter essere intercettati dai sistemi di difesa ucraini. “Non dovrebbero esserci tabù nella fornitura di armi all'Ucraina - dice Zelensky - per proteggersi dall'aggressione russa. Faremo tutto il possibile per garantire che i nostri partner aprano a questa fornitura vitale, compresa la consegna di missili Atacms, che hanno una gittata di 300 chilometri, e altre armi simili”. Sul fronte russo, invece, sembra che sia stato introdotto l’addestra l'addestramento militare di base nel curriculum della scuola secondaria, questo a detta del ministero della Difesa britannico. Intanto, il cancelliere tedesco Scholz si è detto pronto a continuare i negoziati con Putin per porre fine alla guerra, aggiungendo però che finché la Russia continuerà la guerra con l'attuale livello di aggressività la situazione non cambierà. Alla dichiarazione tedesca, fa eco quella del Cremlino con il portavoce Dmitry Peskov: "Finora non ci sono in programma delle conversazioni concordate. Putin è stato e rimane aperto ai contatti”.