Non accenna a scemare la tensione dopo l'intervento del deputato di FdI Giovanni Donzelli che martedì, in aula, a proposito di una visita fatta da alcuni parlamentari del Pd all'anarchico Alfredo Cospito, condannato al 41 bis in carcere a Sassari, ha chiesto loro se "stavano con lo Stato o i terroristi". Il Partito Democratico ha infatti chiesto a Donzelli di dimettersi dal ruolo di vicepresidente del Copasit in quanto, a detta loro, per finalità politiche avrebbe rivelato informazioni coperte da segreto e frutto di intercettazioni ambientali in carcere. Gli esponenti del Nazareno hanno esteso la richiesta di dimissioni anche al sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro accusato di avere fornito tali informazioni a Donzelli. E proprio su queste "informazioni" è trapelato che la Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine alla luce di un esposto presentato dal parlamentare dei Verdi Angelo Bonelli: si ipotizza il reato di rivelazione e utilizzazione di segreto d'ufficio. “Mi sentiranno e si chiuderà il fascicolo”, ha commentato, laconicamente, Delmastro, sottolineando che si trattava di “informazioni non secretate”. Nel frattempo, mentre il presidente della Camera Lorenzo Fontana annuncia un giurì d'onore "per verificare quanto accaduto" Donzelli non intende in alcun modo fare dietrofront dal momento che, secondo lui, tali informazioni sarebbero state nella disponibilità di qualsiasi parlamentare. Tutto questo mentre il centrodestra fa quadrato e difende i due parlamentari. "Non penso che si possano mettere in discussione incarichi così importanti per una polemica parlamentare di un pomeriggio" ha sbottato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. "Conto che finisca il tutto con una stretta di mano", ha aggiunto. "Tutti contribuiscano a non accendere il clima e a stemperare i toni" ha concluso il leader del Carroccio.