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Putin al bivio: pochi giorni per decidere il futuro della guerra, stretto tra i falchi guerrafondai e l’insuburdinazione delle neoreclute: che dirà il 21 febbraio alle Camere riunite?

Il presidente russo Putin (Foto Depositphotos)

di Enrico Pirondini 

Putin al dunque. Gli restano pochi giorni per decidere il futuro della guerra. Il conto alla rovescia è iniziato. L'anniversario dell'invasione dell'Ucraina è vicino. Al Cremlino "è partito il giro di scommesse: cosa annuncerà Vladimir Putin nel suo discorso alle camere riunite il 21 febbraio?" (copyright Anna Zafesova). Mentre sull'Ucraina sono tornati a piovere missili russi, un attacco su larga scala, il Cremlino ha finalmente annunciato la data, dopo lunghi rinvii e dopo che lo zar aveva saltato l'appuntamento annuale con il Parlamento  – un suo preciso obbligo fissato nella Costituzione –  nel 2022.

SUSPENSE SOSPETTA, IN AUMENTO - La tensione ansiosa , dovuta a carenza di informazioni e al prolungarsi del conflitto, è in aumento e carica di sospetti, congetture, illazioni. E imbarazzanti supposizioni. La suspense non fa che aumentare dopo che Putin aveva rinviato o cancellato tutte le sue apparizioni di fine anno – oltre al discorso al Parlamento, la conferenza stampa e la linea diretta con i cittadini – in cui offriva al grande pubblico, e a volte annunciava, cambiamenti di linea importanti.

DISCORSO DI PUTIN 2023 NON PIÙ AL CREMLINO - Colpo di scena. Il discorso 2023 non si terrà al Cremlino. È stata scelta l'enorme corte coperta del Gostiny Dvor, a fianco della Piazza Rossa. E il portavoce presidenziale Dmitry Peskov ha annunciato che all'evento verranno invitati non soltanto deputati,senatori, ministri e altri esponenti del governo; ma anche i partecipanti alla operazione speciale in Ucraina. In altre parole si parlerà di guerra. Il ministro degli esteri  Lavrov ha ripreso il vecchio discorso putiniano di un Occidente che vuole " annientare la Russia copiando la triste esperienza di Napoleone e Hitler".

VOCI DI UN CLAMOROSO ANNUNCIO DA PUTIN - A Mosca circolano voci che Putin farà un discorso clamoroso e si sospetta che annunci la tanto temuta seconda ondata di mobilitazione. Mentre Kiev sta aspettando di capire dove il comandante supremo russo scaglierà i 300.000 uomini che secondo l'intelligence Ucraina ha messo sotto le armi nella mobilitazione precedente partita a settembre. I falchi russi insistono per una " guerra totale" con una chiamata alle armi di almeno 1 milione di russi.

"Altrimenti  è la catastrofe". Anche il fondatore del gruppo Wagner (Evgeny Prigozhin), si prepara a una guerra lunga: "Per prendere tutto il Donbass  ci vorranno almeno un anno e mezzo per arrivare al Dniprotre, e se volete raggiungere la Manica avrei un piano tutto mio". Però.

IMPENNATA DI PROTESTE, CASI DI INSUBORDINAZIONE - Intanto i canali di opposizione segnalano una impennata di casi di insubordinazione e proteste delle neo reclute russe. Di più: il politologo Abbas Galymov – un ex ghostwriter di Putin ( lo stesso che ha fatto molto scalpore di recente pronosticando un golpe al Cremlino) – ritiene che l'esercito russo sia tutt'altro che pronto a una nuova grande offensiva. In ogni caso tira aria di grosse novità. Non ci resta che aspettare. Questione di giorni.

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