DI STEFANO CASINI

Per via della mia carriera giornalistica, ho avuto l'onore e, perché no, anche l'orgoglio, di partecipare in riunioni di COMEMIT e COMITES di Cordoba, Buenos Aires, Santiago del Cile, Caracas, Lima, Mendoza, Asunción, La Plata o Mar del Plata, tra tanti altri. 

Ricordo anche che, un po' dappertutto, nelle riunioni, spesso e volentieri, si parlava in un italiano rudimentale, con piccoli o enormi errori grammaticali, ma tutti, sempre, parlavano in Italiano e, se per caso, a qualcuno gli venisse in mente di parlare in Spagnolo, inmediatamente il Presidente di turno o il Console di turno, lo riprendeva.

Ovviamente, dal 1986, ho avuto occasione di coprire giornalisticamente le riunioni dei COEMIT e COMITES di Montevideo. Ricordo il primo Presidente Franco Magno, scomparso in un incidente automobilistico anni fa, che, dal primo giorno, con quella sua consueta "quasi prepotenza calabrese", dava l'ordine di parlare in Italiano nelle sedute del COEMIT.

Son passati 37 anni e, mentre non mi sono mai sorpreso per il progresso tecnologico che ci ha portato ad avere in mano un aggeggio imprescindibile come un telefonino, mi ha sorpreso che, l'attuale COMITES di Montevideo, in realtá, stia diventando un Comitato straniero, dove non si parla piú la nostra lingua (il paradosso passa anche dal fatto che la Presidenza, uno dei 2 che parlano in un rudimentale italiano, promuove corsi di Italiano!). 

Ci sono consiglieri, persino armati con pistole, come Castiglia, che esigono un interprete simultaneo perché, pur criticando e sostenendo che GENTE D'ITALIA abbia troppi articoli in Spagnolo, non capisce l'ITALIANO. Strano no?

Ossia, in poche parole, c'é GENTE D'ITALIA, la cancelleria consolare e l'ambasciata che parlano italiano, ma nel COMITES questa "maggioranza con il braccio ingessato" come sostiene il simpaticissimo membro dell'opposizione Rolanfo Rossi, ha cercato di forzare una mozione affinché si potesse parlare in Spagnolo nelle riunioni del Comitato: meno male che non ci sono riusciti, perché, prima l'Ambasciatore, poi la responsabile della Cancelleria Consolare, hanno proibito di portare a votazione una mozione del genere. Soltanto hanno ottenuto che si accettasse di parlare in Spagnolo in alcune occasioni......ma "sognatevi un interprete".

FEBBRAIO: PRIMA RIUNIONE 2023....LO SCANDALO

Quella di ieri, la prima riunione del COMITES del 2023 forzata dall'opposizione stanca di aspettare, a dir la verità, é stata una specie di "Disfida di Barletta", ricordando un po' le gesta di Ettore Fieramosca nel febbraio 1503. 

Da una parte i membri "stranieri" di maggioranza che cercavano di imporre a tutti i costi le loro posizioni, proponendo "votiamo questa o quella mozione", cosí a vanvera, come diceva mia nonna, e dall'altra gli 8 membri dell'opposizione, quelli italiani, che resistevano a spada tratta. Sono volate anche parolacce come "pagliaccio" da parte dell'opposizione o "comunisti" (come se in Italia fosse un insulto) da parte del membro della maggioranza Silvana Goñi (con il suo bellissimo cognome italiano!)

Piú di una volta mi sono vergognato di essere italiano perché, tutti sappiamo che la comunità italiana considera che 3.600 voti nelle ultime elezioni del COMITES su 95.000 aventi diritto, non possono rappresentare nessuno, meno che meno un COMITES. Ma é andata cosí e ci dobbiamo digerire questa vergogna per tanti altri anni ancora.

Sono stati letti 3 lunghissimi verbali precedenti approvati dai "bracci ingessati" con voti negativi o astensioni da parte dell'opposizione, che si è trasformata nei "magnifici 8". In uno di questi vwebali è stata letta di nuovo la ridicola cantilena per giustificare il delitto di Lamorte, nei tribunali uruguaiani e italiani, quando ha viralizzato e poi tolto per vergogna e per le inevitabili conseguenze giudiziarie, viralizzando un video, scoperto dal nostro collega Matteo Forcinitti, mentre mostrava una scheda elettorale di una connazionale che non l'aveva ricevuta, per mostrare come si doveva votare il MAIE!

DI NUOVO GENTE D'ITALIA SUL TAPPETO

Uno dei punti del verbale richiesto dall'opposizione era, di nuovo, la considerazione del parere sul nostro Giornale GENTE D'ITALIA, giá negata dalla maggioranza e dallo stesso ambasciatore. Prima che si votasse, é stata velocissimamente letta, da parte della Segretaria, la mozione della maggioranza argomentando l'inargomentabile e citando anche un capitolo costituzionale, per confermare il parere negativo. Dopo alcuni battibecchi è stata votata e, come sempre, gli "undici bracci ingessati" dell'ex presidente, ex senatore, ex, ex, ex (come se parlassimo del Duce!!!) hanno alzato il gesso! Poi, il Presidente, upps scusate, non è il presidente (pare stessimo parlando del governo argentino che ha un presidente, ma tutti sappiamo che Cristina Fernández é quella che comanda) , ha detto che si doveva votare contro la decisione della maggioranza. E qui l'ennesima durissima discussione nella quale è anche intervenuta la rappresentante della cancelleria. L'opposizione si é subito lamentata perché la legge dice che si deve votare a favore o contro e non contro una decisione presa. Altri battibecchi, altri insulti come "dittatori", "comunisti", "vergogna", "non le permetto" ecc. ecc.! Alla fine, con il giusto intervento dell'autorità italiana, ci sono stati soltanto "gli ingessati" e 8 voti a favore del nostro giornale. Alla fine della votazione ha chiesto la parola l'ex Presidente Alessandro Maggi che ha letto una lettera che Filomena Narducci ha inviato al Comitato di Vigilanza della Stampa Italiana all'Estero di Roma, difendendo GENTE D'ITALIA, che pubblichiamo a parte. Il gesto, che mi ha commosso, è quello che l'ex Presidente Maggi ha avuto nei confronti del nostro giornale quando, dopo aver letto la lettera, si è alzato, si è avvicinato a me e Matteo e a voce alta ha detto: "Cari Stefano e Matteo, ti prego di pubblicare questa lettera!", davanti a tutto il COMITES.

Poi qualche altro vergognoso battibecco, una lamentela della rappresentante della cancelleria per non aver presentato la lettera invece di leggerla pubblicamente e me ne sono andato, un po´ perché la maggioranza del COMITES continuava a insultare il nostro giornale, ma , soprattutto per la vergogna che sentivo di essere italiano in quel consesso atipico, troppo politicizzato,  e 'straniero"......!

STEFANO CASINI