Gente d'Italia

La promozione per la candidatura di Roma all’Expo 2030 in Uruguay? É già costata più di mille dollari…

DI MATTEO FORCINITI

Tema urgente e cruciale, accelerare le procedure per rendere piú accessibili e in tempi normali i rilasci di passoporti e cittadinanze alla collettivitá ittalo-uruguaiana.  No, i diplomatici e capi consolari di Montevideo hanno altre prioritá........la promozione per la candidatura di Roma all'Expo 2030, per esempio, che che ha preso il sopravvento in Uruguay. Negli ultimi mesi una serie di interventi dell'Ambasciata italiana sono stati rivolti in questa direzione in base a quanto ci raccontano i documenti ufficiali consultati da Gente d'Italia.

Le prime delibere sono del 20 settembre del 2022 e portano la firma del primo segretario Alberto Amadei con l'autorizzazione dell'ambasciatore Giovanni Iannuzzi. Per cominciare c'è un servizio stampa di fascicoli realizzato dalla ditta Copiser per 15.994 pesos uruguaiani a cui segue un servizio di catering della Confitería Las Gaviotas per 21.154 pesos in occasione dell'incontro dell'ambasciatore speciale per Roma 2030 Donato Di Santo con i rappresentanti di alcune associazioni della collettività. Un mese dopo, per l'incontro tra l'ambasciatore e il ministro degli Esteri uruguaiano Francisco Bustillo, si spendono altri 1.635 pesos per un servizio stampa di un fascicolo per la promozione della candidatura. L'ultima spesa documentata è quella del 15 dicembre firmata da Alessandra Crugnola: 8.128 pesos per il servizio di stampa e rilegatura di 10 brochure in spagnolo sempre per Copiser. 

Il totale, al momento, è una spesa di quasi 47mila pesos che equivalgono a circa 1.200 dollariIn realtà la cifra è destinata crescere ulteriormente dato che stiamo parlando solo dei primi mesi di campagna nell parte conclusiva del 2022. Ad esempio l'ultimo annuncio pubblicato dall'ambasciatore su El País pochi giorni fa non è stato ancora conteggiato. L'assegnazione della sede per l'edizionde 2030 dell'esposizione universale arriverà a novembre di quest'anno e c'è da scommettere che qualche altra iniziativa verrà portata avanti dalle autorità diplomatiche: quanti altri soldi si spenderanno nei prossimi mesi? 

"Juntos para la EXPO Roma 2030" è il titolo dell'articolo promozionale a firma dell'ambasciatore apparso su El País il 12 febbraio nel quale troviamo un passaggio estremamente significativo: "Penso all'orgoglio che potrebbero avere gli italiani dell'Uruguay sapendo che il cammino verso Expo 2030 a Roma sarà accompagnato dal Governo dell'Uruguay e da altre istituzioni". "Insieme alla società civile e alla nostra comunità" -prosegue Iannuzzi- "potremo lavorare insieme per dare una visione più equa del mondo del futuro, in totale coerenza con i valori e le ambizioni portate avanti dall'Uruguay".

L'ambasciatore ci regala una perla di saggezza parlando addirittura di equità nel mondo del futuro quando nel presente, sotto i suoi occhi, viene negato a tantissime persone il diritto alla cittadinanza oppure viene negata la giustizia alla famiglia Ventre per la morte di Luca rimasta impune. Secondo la Procura di Roma ad ammazzare Luca Ventre il primo gennaio del 2021 fu la manovra violenta di un poliziotto all'interno dell'Ambasciata accusata dai familiari di aver coperto il tutto per cercare di togliersi un cadavere dalla propria sede.

E allora di quale equità parliamo? Quale grande orgoglio potrebbero sentire gli italiani in Uruguay con l'Expo 2030 se per fare una pratica al consolato ogni volta sono dolori per le lunghe attese? Con tutto il rispetto per l'esposizione e le sue conseguenze per l'economia di una città, davvero si può pensare che questo appuntamento sia oggi una priorità in Uruguay?

Nell'attesa di un aumento di personale come promesso dal Ministero degli Esteri per far fronte all'emergenza dei servizi consolari, facciamo pure il tifo per Roma 2030. Magari entro quella data qualche turno in più si libererà.

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