La lettera dell'ambasciatore Iannuzzi

Caro Direttore,

in occasione del ventiduesimo anniversario di ‘La Gente d’Italia’ e a pochi mesi dal mio arrivo a Montevideo, credo sia importante mettere in luce quanto la stampa e l’informazione, come quella espressa da questo giornale, abbia un ruolo importantissimo nel preservare e perpetrare l’italianità all’estero.

In Uruguay, sua principale sede di pubblicazione, auguro a ‘La Gente d’Italia’ di continuare espandendosi e rafforzando il suo ruolo di legame tra gli Italiani dell’Uruguay e gli amici uruguaiani con l’Italia e le sue istituzioni.

Presentando la realtà, nei fatti che la caratterizzano, nell’evoluzione che la segna e rimanendo aperta ai commenti e alle opinioni che da tutte le parti possono provenire, la stampa rende il suo miglior servizio sociale.

Costruisce perché istruisce, dando gli strumenti a ciascuno per farsi una opinione e per fornire il migliore contributo possibile alla società del futuro.

Le istituzioni, i media e le comunità hanno un destino comune – mai come oggi la pandemia del Coronavirus lo dimostra – auguro per questo a ‘La Gente d’Italia’ altrettanti anni in un’opera di concreta, comune collaborazione per il bene generale. 

Un caro saluto a Lei e a tutti i lettori.

Giovanni B. Iannuzzi

AMBASCIATORE D’ITALIA IN URUGUAY

---------------------------------------------------------------------------------------------------Cari Lettori, 

quella che vedete è una lettera firmata dall’ambasciatore d’Italia in Uruguay Giovanni B. Iannuzzi, da lui personalmente firmata in occasione dei 20 anni de ‘La Gente d’Italia’ e pubblicata sul giornale in edicola, in abbinata con ‘El Pais (il giornale più diffuso qui da noi), in data martedì 14 aprile 2020. Dichiarazioni che fanno a cazzotti (e che cazzotti) con quanto invece dichiarato dallo stesso Iannuzzi nel suo parere inviato al Dipartimento per l’Editoria con il quale ha bocciato ora invece il nostro giornale, in cui ha praticamente rinnegato il tutto, affermando che ‘La Gente d’Italia non serve alla collettività. Dando un cazzotto anche a tutti gli ambasciatori precedenti che invece hanno sempre dato parere positivo a questa nostra ‘creatura’ e che ‘di certo’ ne capiscono meno del nostro Sherlock Holmes (leggasi Iannuzzi). Come canta Fiorella Mannoia, ‘come si cambia per non morire…’. Insomma, un rapido dietrofront, quello di Iannuzzi, che di certo non avrà gradito le nostre critiche per alcuni temi trattati da noi negli ultimi tempi. Certo, a lui probabilmente avrebbe fatto piacere leggere delle mitiche spaghettate e biciclettate da lui organizzate, oppure vedere pubblicata la sua foto, magari con un pezzo su quanto sia bravo nelle vesti di ambasciatore. Argomenti cui abbiamo dato comunque spazio tra il cartaceo e il nostro portale (tutto documentato e tutto registrato, diciamo tutto in cassaforte). Ma leggere, per esempio dell’inutilità della nuova cancelleria consolare, che non ha risolto in pratica i problemi di Voi connazionali, sempre alle prese con la lentezza delle pratiche, non gli avrà fatto piacere (pratiche però che per alcuni personaggi sono andate velocissime, ma di questo ce ne occuperemo più in là…) non gli avrà fatto piacere. Avrà però di certo fatto piacere alla Corte dei Conti che avrà trovato interessante la velocità della costruzione dell’edificio, il cui costo è salito da un milione a due milioni di dollari che ha trovato l’avallo dello stesso Iannuzzi, non appena arrivò. Per non parlare del primo e unico bando per l’assegnazione della realizzazione della struttura… E poi ancora non gli avrà fatto piacere leggere la nostra richiesta di arrivare quanto prima alla verità per l’assassinio di Luca Ventre, ammazzato dentro la sua ambasciata che poi non avrà fatto bella figura in merito ai brogli elettorali che vede ‘protagonista’, in questo caso, il capo del Comites Aldo Lamorte che rappresenta gli italiani all’estero lui che non parla italiano e che anch’egli ci ha bocciati. Ma torniamo nello specifico a Iannuzzi e a quanto da lui affermato: i nostri scritti non interessano la comunità. Probabilmente avrà il dono dell’ubiquità e si sarà sentito dire da tutte le associazioni degli italiani all’estero che non serviamo alla collettività. Siamo certi del fatto che sia andato in giro per l’Uruguay a chiedere informazioni su di noi, quartiere per quartiere. Lui è un uomo del popolo, mica legato alla politica… Torniamo seri, che è meglio. Abbiamo tantissimi messaggi da parte di Voi Lettori che sui temi scottanti (i fatti di cui sopra) hanno chiesto più e più volte di avere lumi e di andare avanti con il nostro lavoro, ringraziandoci per quanto stavamo facendo (e continueremo a fare). Messaggi e mail che conserviamo gelosamente, pronti a essere inviati a chi di dovere. Perché noi, con le carte e non a parole, possiamo dimostrare chi siamo e cosa abbiamo fatto per la comunità, con i nostri articoli appesi un po’ ovunque a dimostrazione del nostro seguito. Senza parlare di tutte le mail ricevute di sostegno che stiamo ricevendo, che fanno anche in questo caso a cazzotti con quanto dichiarato dall’ambasciatore e Lamorte (solo a parole, loro).

Di certo la sua prima esperienza da ambasciatore non sarà ricordata negli annali dell’Uruguay, anzi. Qui eravamo abituati ad ambasciatori di un certo tipo, che alzano il telefono e, voilà, ecco arrivare presidenti della Repubblica, ministri, grandi eventi. Ora, a parte biciclettate e spaghettate, non si è visto granché. Anzi no, la presenza del direttore generale per gli Italiani all'Estero della Farnesina, Luigi Vignali, venuto di corsa per l’inaugurazione della nuova sede della Cancelleria Consolare…

Ma torniamo all’inizio di questo pezzo. Come mai Iannuzzi ha cambiato in maniera radicale il suo parere su ‘La Gente d’Italia’? Escludiamo sicuramente la sua bipolarità perché non ci sembra il suo caso. Ma non vorremmo pensare che magari possa essere stato imbeccato da qualche politico. Non lo vogliamo credere per nulla al mondo. Il nostro condizionale è d’obbligo…