ROMA – "Nell'ultima legge di bilancio, il Governo ha ridotto i fondi per il funzionamento dei Comites (Comitati per gli Italiani all'estero), a oggi ben 118 funzionanti in tutto il mondo, da 2.248.138 euro del 2022 a 1.248.138 del 2023, una riduzione di quasi il 50% che rappresenta una dotazione di poco più di 10000 euro per Comites per il 2023, appena sufficienti a garantire il funzionamento ordinario. Con questa riduzione si impedisce di fatto ai Comites di svolgere il compito di antenna sul territorio per la tutela e l'integrazione dei connazionali, la promozione della lingua e cultura italiana, e del Made in Italy, portando a un grande impoverimento dei mezzi a disposizione delle comunità italiane all'estero". Così, in una nota,  i deputati del Pd Di Sanzo, Porta, Ricciardi e Carè (eletti nella circoscrizione Estero).

I deputati segnalano anche che "il Governo ha tagliato i fondi per il funzionamento del CGIE da 1.107.500 a 607.500, un taglio di quasi il 50% considerevole anche in previsione che il CGIE, eletto ad aprile scorso non si è ancora insediato e avrà bisogno, quest'anno, di un'ulteriore Assemblea generale in presenza per eleggere e far funzionare gli organi interni". Di Sanzo, Porta, Ricciardi, Carè fanno presente che il ritardo dell'Esecutivo nella procedura di designazione dei rappresentanti di nomina governativa "sta paralizzando il CGIE che dalle elezioni dello scorso aprile non è ancora stato in grado di insediarsi e funzionare".

Pertanto, in occasione del voto sul provvedimento Milleproroghe, "abbiamo presentato un Ordine del Giorno, a prima firma Christian Di Sanzo, chiedendo al Governo di prevedere, nei prossimi provvedimenti, l'integrazione finanziaria necessaria a garantire il normale e corretto funzionamento di questi organismi di rappresentanza degli italiani all'estero, impegno che il Governo ha deciso di non prendere esprimendo un parere contrario alla Camera"

I deputati del Pd sottolineano la necessità "di assicurare il funzionamento di Comites e CGIE, con un congruo finanziamento di queste strutture", anche in considerazione del fatto che questi organismi sono stati profondamente rinnovati con le ultime elezioni, "rinnovamento visibile – aggiungono – nel grande attivismo di tanti nuovi Comites eletti e che necessita di essere adeguatamente finanziato affinché i Comites possano organizzare attività per le nostre comunità".

"Siamo profondamente preoccupati di come questo Governo si stia ponendo verso i Comites ed il CGIE. Crediamo – concludono Di Sanzo, Porta, Ricciardi, Carè – che sia necessario un serio ripensamento e lavorare tutti insieme per la grande e bella comunità italiana nel mondo".