Più di 45mila dollari sono stati spesi dall'Italia lo scorso anno per partecipare all'Expo Prado, l'esposizione agroindustriale più importante dell'Uruguay.

Organizzata dall'Aru (Asociación Rural del Uruguay) dal 9 al 18 settembre del 2022, la 117esima edizione della fiera ha avuto anche in questa occasione una presenza italiana che, a partire dal 2020, è tornata a partecipare come succedeva negli scorsi anni. Il padiglione è stato allestito dall'Ambasciata italiana in collaborazione con la Cámara Mercantil Uruguay-Italia e, oltre a promuovere l'offerta turistica, ha ospitato quattordici imprese connesse al Made in Italy nei settori automobilistico, agroalimentare, della logistica e delle tecnologie per il legno. 

Come ci raccontano i documenti ufficiali consultati da Gente d'Italia oggi sappiamo che questa partecipazione è venuta a costare all'incirca 44mila dollari. Vediamo nel dettaglio tutte le spese che sono state realizzate dalla rappresentanza diplomatica per prendere parte all'Expo Prado in base alla documentazione firmata dall'ambasciatore Giovanni Iannuzzi tra il giugno e il settembre 2022.

La voce più consistente riguarda la progettazione e l'allestimento del padiglione Italia con un valore stimato di 26mila dollari come si legge nel primo documento del 17 maggio dove si nomina il primo segretario Alberto Amadei come responsbile unico del procedimento.

A seguire ci sono i gadget pubblicitari da regalare ai visitatori (borse e pin con il logo del padiglione Italia) per 414.800 pesos (che al cambio attuale equivalgono a più di 10mila dollari) e poi 3mila dollari per 8 workshop sulla pizza con degustazione del prodotto. 

Una parte consisente delle spese riguarda l'organizzazzione di vari eventi musicali a partire dai 50mila pesos per Agremyarte (Sindicato de Músicos y Anexos) per gli eventi di 25' nei giorni 10, 11, 17 e 18 settembre e poi ancora: 12mila pesos per Audem (Asociación Uruguaya de Músicos) per l'evento di inaugurazione, 650 dollari per l'esibizione del 18 settembre a cui si aggiungono 14.030 pesos per il servizio audio fornito quel giorno e poi altri 9.836 pesos per il servizio audio durante l'esibizione dei cori regionali.

La cura dell'immagine e della comunicazione hanno accompagnato costantemente il lavoro dell'Ambasciata nel corso del 2022. La tendenza è stata confermata anche in questo caso con un'agenzia che ha offerto i suoi servizi di video e fotografia per 34.426 pesos. 

Tra le altre spese ci sono poi quelle sostenute per la cultura italiana dell'aperitivo con una degustazione per 26.840 pesos, il servizio di catering dell'evento di presentazione del padiglione alle imprese per 25.180 pesos, le felpe per gli operatori da 17.563 pesos e, infine, i 3.850 pesos dovuti a un posto auto per agevolare la sede nell'organizzazione logistica.

Al cambio attuale, l'importo di tutte queste spese si aggira all'incirca sui 45mila dollari anche se in realtà la cifra finale potrebbe essere più alta. Ad esempio non sappiamo se gli articoli promozionali apparsi sulla stampa come quello su El País del 19 settembre sia stato contegiato oppure no.

Ma al di là della cifra esatta, quali benefici ha portato agli scambi commerciali questo enorme investimento? Secondo i comunicati ufficiali il tutto è stato ripagato dalle visite al padiglione in quei giorni con più di centomila persone. Gli scambi commerciali tra i due paesi però continuano ad essere decisamente scarsi come ci dimostrano i numeri.

Ma oltre a questo c'è un'ultima considerazione che andrebbe fatta sulla Expo Prado che ci ha dimostrato ancora una volta una cosa molto chiara, il marketing ha trionfato sulla democrazia.

Negli stessi giorni in cui l'Ambasciata dedicava anima e corpo alla preparazione di questo evento c'era un altro appuntamento che invece passava praticamente inosservato, le ultime elezioni politiche che hanno avuto un misero 22% di affluenza. Non entriamo nel merito sulle motivazioni se sia giusto o meno partecipare a un'iniziativa del genere, andiamo al punto fondamentale: in un periodo cruciale dove altrove si fomentava la partecipazione democratica dei cittadini, la rappresentanza diplomatica in Uruguay preferiva concentrare tutti gli sforzi sull'esposizione dimenticando tra l'altro anche tutti i problemi dell'emergenza dei servizi consolari con il diritto alla cittadinanza negato per tantissime persone.

La campagna informativa per queste ultime elezioni è stato l'ultimo misteroufficialmente l'Ambasciata ha dichiarato di aver speso 133mila pesos (circa 3.300 dollari) per promuovere il voto tra i media uruguaiani anche se di questa pubblicità si fa davvero fatica a trovarne traccia. Quello che invece possiamo trovare sul web sono le interviste e i servizi relativi all'Expo Prado in quegli stessi giorni che lasciano un dubbio: questi 133mila pesos sono serviti per promuovere le elezioni oppure la Expo Prado? Insomma, a quanto ammonta il costo finale della Expo Prado?