Patenti rinnovo e conversione italiani all'estero
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DI MATTEO FORCINITI

Sono passati quasi tre anni dalla scadenza dell'accordo tra Italia e Uruguay sul riconoscimento delle patenti che oggi resta un mistero. Firmato per la prima volta nel dicembre del 2009, questo accordo prevedeva la possibilità di coversione della patente di guida -tanto per gli uruguaiani residenti in Italia come per gli italiani in Uruguay- effettuata senza esami e in base a una tabella di equipollenza  che stabiliva la corrispondenza delle categorie delle due diverse patenti. L'unico incoveniente era rappresentato dal fatto che si poteva guidare soltanto in uno dei due paesi dato che al momento di presentare la domanda la patente originale doveva essere consegnata alle autorità competenti e quindi si poteva guidare solo nel paese di residenza ma non in quello di origine dove la patente era stata presa.

Tale accordo era stato rinnovato nel maggio del 2015 ma a partire dal 17 maggio del 2020 è scaduto: da allora tutto è fermo.

Fonti della cancelleria consolare di Montevideo affermano che "il riconoscimento attualmente non si può più fare. Le due patenti oggi sono valide per guidare solo per i turisti o per chi si trova in uno dei due paesi con un massimo 90 giorni dall'ingresso. Per questa categoria, non c'è bisogno della patente internazionale e dalla Farnesina si consiglia -anche se non è obbligatorio- di portare una traduzione semplice del contenuto della patente al fine di facilitare l'intendimento della lingua".

La patente di guida rappresenta uno strumento fondamentale per la vita quotidiana e professionale di tutti i cittadini che vivono tra i due paesi e allora com'è possibile che da tre anni un accordo così importante non sia stato ancora rinnovato? Com'è possibile che oggi non sia più possibile effettuare il riconoscimento?

"Entrambi i governi stanno studiando il rinnovo ma, al momento, né l'Italia né l'Uruguay hanno avanzato. Dal ministero degli Esteri dicono che il rinnovo è in studio dagli italiani. In Italia dicono che è in studio dagli uruguaiani" ci confessano dalla cancelleria, un modo elegante per farci capire che le autorità di entrambi i paesi si scaricano la responsabilità del ritardo senza fare nulla al riguardo.

Evidentemente, all'Ambasciata di Montevideo le priorità oggi sono altre rispetto ai problemi che affliggono i normali cittadinila biciclettata da 10mila dollari oppure la necessità di usufruire di una propaganda ufficiale che tra il 2021 e il 2022 è costata almeno 23mila dollari.

Per le azioni di fondamentale importanza come questa della patente si può anche aspettare, non c'è alcuna fretta anche a costo di arrecare notevoli danni. Nel frattempo lasciamo all'ambasciatore le preoccupazioni più urgenti come quelle di andare a caccia di selfie nel paese oppure consegnarsi completamente al marketing per cercare di vendere un po' di pasta. Guidare ormai non serve più tanto andiamo tutti in biciletta o no?