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Chi ha seguito la vicenda ha capito bene che l'ambasciatore d'Italia a Montevideo Iannuzzi, Lamorte e i suoi compari della maggioranza del Comites stanno facendo di tutto affinché 'La Gente d'Italia' chiuda i battenti. E di questo ne renderanno conto nei tribunali opportuni, civili e penali cui forniremo centinaia e centinaia di pagine di documenti per fare capire chi siamo noi e cosa abbiamo fatto e chi sono loro e cosa non hanno fatto... Ma quello che non va è anche la legge che presenta aspetti incostituzionali: possibile che il futuro di un giornale come il nostro, che vanta più di 24 anni di onorata carriera (con tanti casi portati anche alla ribalta internazionale) possa essere deciso solamente da due persone? Per 22 anni tutto in regola, LINEA EDITORIALE E PRESENZA NELLA COLLETTIVITÁ  con l'arrivo di Iannuzzi e l'elezione Comites (  di soli 1600 voti su 95mila votanti...) no....
La sensazione è che qualche rappresentante del ministero degli Esteri con qualche politico si avvalgono di questa legge per avere un certo controllo del territorio, affinché in qualche modo si possa intervenire verso quei giornali che, in qualche modo, danno fastidio. L'assurdo é che pur facendo parte dello stesso gruppo ( tutti i quotidiani italiani ) questa clausola vale solo per i giornali editi all'estero. Ve l'immaginate voi un Corriere della sera o Repubblica che per avere i contributi dello Stato devono essere "approvati" da una relazione sottoscritta  da un Prefetto del Ministero degli Interni????? Ecco perché abbiamo giá interpellato un costituzionalista che non solo ci ha dato ragione ma che sta già preparando l'eccezione di costituzionalità......
Perché non si possono "punire" noi giornalisti veri che non solo lavoriamo, e tanto, per la collettività, che non ci lasciamo scappare la mosca sotto al naso e quando c'è da criticare, lo facciamo, senza paura. Punto e basta. Senza guardare in faccia niente e nessuno. Ill fatto di essere stati fatti fuori dal Dipartimento per mano di Iannuzzi e Lamorte ( poi decideranno i giudici se abbiamo diritto o no...) è qualcosa che troviamo assurdo: perché nessuno è arrivato dall'Italia per constatare la realtà dei fatti? Se è vero o no che lavoriamo a favore della collettività. E soprattutto capire quale è, qui in Uruguay, il sentimento verso l'ambasciatore e quella parte dei rappresentanti del Comites. Non si può sbrigare una pratica con due pareri, contestatissimi anche dalla collettività, ( la gran parte delle associazioni lo ha confermato....)  Il cartaceo non sarà più in edicola? Può essere. Per 1, 2, 3, 4 anni? E chi può dirlo. In questo momento per noi è il momento delle decisioni. Prima di tutto per il fatto di non poter garantire in toto un servizio che fino a poco fa eravamo in grado di garantire. E poi perché, ovviamente, molte persone fra di noi rischia di perdere il posto di lavoro. Ma tra qualche tempo, quando la giustizia ci darà ragione sarà il momento del riscatto. E allora sì che rideremo. E altri piangeranno lacrime amare e care ... molto care.... In tutti i sensi. Comunque, questa è la situazione a oggi. Se dobbiamo fungere da cavie, vedremo.... Ma questa legge dovrà cambiare quanto prima...  L'articolo 21 esiste ancora nella nostra Costituzione...e i messaggi dei rappresentanti politici delle forze governative  ( Roberto Menia Fdi) e di opposizione ( Quartapelle, Vecchi e Porta del Pd) sono stati fin troppo chiari... Anche per loro questo comma della legge va depennato...
Viva la stampa libera!!!!!!!!!!
IL COMITATO DI REDAZIONE
Stefano Casini
Matteo Forciniti
Roberto Zanni