Fabio Porta

ROMA – “Italiani all’estero, storia e prospettive di lavoro per i giovani oggi”, è il titolo di un incontro organizzato alla Camera dal parlamentare del Pd Fabio Porta, eletto nella ripartizione America Meridionale, a cui hanno preso parte alcuni studenti dell’Istituto professionale statale “De Franceschi-Pacinotti” di Pistoia accompagnati dai loro professori e che hanno avviato il progetto di una web tv chiamata “Fiori digitali”.  L’evento è stato moderato da Gianni Lattanzio che ha ricordato come quella dell’emigrazione sia per molti giovani italiani non solo un’esperienza temporanea ma spesso una scelta definitiva per questioni lavorative e per ricercare quelle possibilità che in Italia non ci sono. Il professor Riccardo Fagioli ha parlato di un momento importante per i giovani che sono in una fase della vita che comporta delle scelte. “La possibilità di incontrare le istituzioni nel luogo in cui esse legiferano è particolarmente importante”, ha commentato Fagioli invitando quindi gli studenti a relazionare ai propri compagni su quanto visto e ascoltato alla Camera. Il professor Nicola Strumenti ha spiegato ai ragazzi che il Parlamento è il luogo in cui vengono prese le decisioni sottolineando come “qui si faccia il nostro presente e il nostro futuro”. “Il Parlamento serve a rappresentare le aspettative dei cittadini”, ha spiegato il deputato Porta illustrando a grandi linee la struttura parlamentare dal punto di vista logistico, quindi dislocata principalmente tra Montecitorio e Palazzo Madama, citando anche Palazzo Chigi e il Quirinale per quanto riguarda Presidenza del Consiglio e Presidenza della Repubblica. Porta ha evidenziato come le sedi istituzionali italiane abbiano una rilevanza anche storico-artistica. “Studiavo in un liceo del sud Italia, in Sicilia, e da liceale ho iniziato un percorso che poi mi ha portato in Parlamento. Non si dovrebbe arrivare qui solo per un caso fortuito della vita ma dopo una certa traiettoria”, ha spiegato Porta ai ragazzi ricordando la sua militanza giovanile cominciata tra le fila del movimento studentesco di Azione Cattolica diventandone poi coordinatore a livello nazionale. Porta ha ricordato quindi i suoi studi universitari presso la facoltà di Sociologia de La Sapienza. Replicando alle domande degli studenti, Porta ha parlato della sua esperienza di italiano all’estero in Brasile. “Sono arrivato a San Paolo pensando di trovare un Paese esotico e invece ho trovato una città modernissima. Il primo impatto è stato quello di aver trovato un Paese molto dinamico. Poi ho capito che questa modernità conviveva anche con tanta povertà”, ha spiegato Porta evidenziando come ci siano forti contrasti sociali in Sudamerica. “Non avevo neanche idea della dimensione della comunità italiana e del fatto che San Paolo fosse forse la più grande ‘città italiana’ in assoluto: dei dodici milioni del municipio, un terzo aveva origine italiana”, ha precisato Porta invitando l’Italia a fare molto di più per conoscere e per apprezzare gli italiani all’estero. “Vorrei che il Parlamento potesse fare qualcosa affinché tutto ciò sia conosciuto in maniera strutturata nelle nostre scuole”, ha aggiunto Porta ricordando di aver presentato un progetto di legge per introdurre nelle scuole lo studio multidisciplinare delle questioni migratorie. “E’ un progetto che parla di migrazioni: quindi non solo di italiani che vanno all’estero ma anche di stranieri che vengono in Italia”, ha puntualizzato Porta che sull’emigrazione italiana ha sostenuto come questa mobilità debba “essere circolare nel senso che l’andare all’estero non deve essere una costrizione per mancanza di opportunità potendo poi tornare in Italia”.