BOLOGNA - Un dispositivo in grado di monitorare in modo avanzato la qualità del sonno degli astronauti e un cerotto "smart" capace di controllare a distanza diversi parametri fisici e chimico-clinici delle ferite. Sono le due idee finanziate dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) che saranno realizzate grazie al contributo di studiosi dell’Università di Bologna.
L’iniziativa si chiama Research Day: un bando dell’ASI nato per finanziare progetti di ricerca e sviluppo a medio termine in grado di garantire evoluzioni e applicazioni future nel settore spaziale e creare sinergie e collaborazioni per tutta la filiera.
Nella categoria "Strumentazione Scientifica", l’Università di Bologna ha ottenuto il primo posto con il progetto WEAR-ME!. L’obiettivo è realizzare un cerotto che integra sensori bio-elettronici per monitorare molteplici parametri fisici e chimico-clinici delle ferite, trasmettendo i dati a distanza senza l’intervento diretto dell’astronauta. Presentato dal CIRI Aerospace, il progetto è coordinato dalle professoresse Mara Mirasoli e Beatrice Fraboni.
Al secondo posto, sempre nella categoria "Strumentazione Scientifica", è arrivato invece SOMNIIA: progetto che si propone di costruire un device per monitorare in modo avanzato la qualità del sonno negli astronauti, con possibili applicazioni anche in ambito clinico e di telemedicina. Coordinato dal professor Massimo De Vettorio dell’Istituto Italiano di Tecnologia, il progetto include un’unità di ricerca del Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie dell’Università di Bologna coordinata dal professor Matteo Cerri, in collaborazione con il professor Roberto Amici e la professoressa Federica Provini