MALAGA - Torna l’appuntamento ormai tradizionale per gli amanti del cinema italiano in Spagna: da sabato prossimo, 13 maggio, prenderà il via la sesta edizione di un Festival tutto incentrato su produzioni nostrane organizzato a Malaga, in Andalusia, quest'anno in programma fino al 21 maggio. La rassegna prevede le proiezioni di sei pellicole: “Le otto montagne”, “Calcinculo”, “Dante”, “Siccità”, “L'immensità” e “La stranezza”.
Oggi, nel patio de las Banderas del Municipio, si è tenuta la conferenza stampa per presentare la locandina e le novità dell'edizione di quest’anno. All’evento, presieduto dall'Assessore alla Cultura di Malaga, Noelia Losada, hanno partecipato Giovanni Caprara, Presidente della Dante Alighieri Malaga e Agustín Gómez, Direttore della manifestazione, oltre a Teodora Danisi, Consigliere per la Cultura dell'Ambasciata d'Italia a Madrid, e Marialuisa Pappalardo, Direttrice dell'Istituto Italiano di Madrid. L'Assessore alla Cultura del Comune di Malaga ha sottolineato l'importanza di questa edizione del festival per il segno che lascerà con il murale di Alice Pasquini, sottolineando che “credo sia un'idea fantastica lasciare questo ricordo del festival del cinema italiano per gli anni a venire, in un quartiere come Soho, alle porte di una scuola frequentata da bambini di varie nazionalità, accanto a un centro d'arte contemporanea. Malaga è una città cosmopolita e per questo ci piace sottolineare che abbiamo la fortuna di avere una folta colonia di italiani e un gran numero di malaghegni desiderosi di approfondire l'arte italiana. La prova che siamo sempre stati così, un miscuglio, è la certezza che Picasso, il nostro malaghegno più universale, ha un cognome di origine genovese. Figlio e discendente, insomma, di questo Mediterraneo, il nostro mare, che bagna noi italiani e spagnoli”.
Da parte sua, la Consigliera per la Cultura dell'Ambasciata d'Italia a Madrid si è congratulata con gli organizzatori “per l'entusiasmo e la professionalità dimostrati nella preparazione e nell'allestimento di questa sesta edizione del Festival del Cinema Italiano di Malaga, che è diventato un appuntamento imperdibile nell'ampia offerta cinematografica italiana in Spagna. Il cinema si sta indubbiamente riaffermando come uno straordinario mezzo di riconoscimento reciproco e di dialogo tra Italia e Spagna, due popoli uniti da un profondo amore per la cultura, nella quale ritrovano i simboli della propria identità nazionale”.
La direttrice dell'Istituto Italiano di Madrid ha sottolineato come “la cultura italiana si trovi in un momento di grande energia e proiezione verso il futuro. In tutti i settori artistici, il nostro ricchissimo passato costituisce una solida base da cui partire per innovare e sperimentare, rielaborando creativamente la tradizione e creando nuovi linguaggi. Il cinema, le arti figurative, le arti dello spettacolo, la musica, fanno parte del DNA della cultura italiana, e siamo lieti di poter sostenere in Spagna, con il nostro lavoro e grazie a prestigiose collaborazioni con istituzioni locali, una maggiore conoscenza della produzione italiana contemporanea”.
Caprara ha espresso la sua contentezza per i continui progressi del Festival nel suo rapporto con la cultura italiana e con la città di Malaga, sottolineando che “ad ogni edizione abbiamo continuato a rafforzare il nostro rapporto con l'industria audiovisiva italiana, posizionando il Festival nell'ambito culturale della città con una ricettività molto importante da parte del pubblico e degli enti che ci sostengono”.
Proiezioni lunedì 15 maggio si comincia con una grande anteprima in Spagna. Verrà proiettato Le otto montagne, di Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch. Una storia sugli alti e bassi di una profonda amicizia. L'opera tratta dal romanzo di Paolo Cognetti vede come protagonisti Luca Marinelli, al suo ritorno sul grande schermo dopo Martin Eden (2019), e Alessandro Borghi, Filippo Timi ed Elena Lietti.
La seconda proiezione del festival sarà quella di Calcinculo, in cui la regista, Chiara Bellosi, mostra come le norme e le eredità sociali e culturali attraversino brutalmente i corpi da tre prospettive: quello della madre di Benedetta (Barbara Chichiarelli), frustrata dal fatto di avere il corpo e il talento per essere una ballerina ma di non esserlo; quello di Amanda (Andrea Carpenzano), che vede il suo corpo mercificato da una società incapace di vedere oltre il binarismo; e quello di Benedetta (Gaia di Pietro), cresciuta con il disagio del suo essere. La giovane attrice Gaia di Pietro parteciperà alla proiezione e al dibattito con il pubblico in sala.
Mercoledì 17 maggio si terrà la prima di Dante. L'ottantenne regista bolognese Pupi Avati presenta una singolare biografia audiovisiva dell'autore della "Divina Commedia", basata sul saggio che Giovanni Boccaccio compose tra il 1357 e il 1362. Giovedì 18 sarà la volta della commedia italiana con la proiezione di Siccità, ispirato alla recente pandemia da Covid, che mette sarcasticamente in scena un'umanità irrimediabilmente malata. Il suo regista, Paolo Virzì, propone un racconto distopico ambientato durante la reclusione del 2020, e lo fa armato della forza di un cast e di una produzione di dimensioni cosmiche, che lo hanno aiutato a creare immagini credibili di una città proiettata in un futuro arido e avvizzito, come potrebbe accadere solo a causa degli esseri umani. Venerdì sarà proiettato L’immensità in cui Emanuele Crialese dirige Penélope Cruz in una storia che ci riporta nell'Italia degli anni '70 per presentarci una coppia sposata incapace di separarsi. Ispirato all'esperienza del suo regista, il film racconta la storia di una giovane madre che deve fare i conti con un mondo ostile alle donne e deciso a toglierle energia e a farla svanire poco a poco.
La commedia “La stranezza” di Roberto Andò chiude il ciclo di proiezioni del festival sabato 20 maggio. Il film, ambientato nella Sicilia degli anni Venti e interpretato da Tony Servillo, Valentino Picone e Salvo Ficarra, racconta la storia di un famoso scrittore che si reca nella sua città natale per un funerale. Al funerale incontra due becchini amanti del teatro che alternano il lavoro al cimitero con la loro grande passione. Entrambi provano opere teatrali da dilettanti, ma il corso degli eventi cambia quando lo scrittore appare sulla scena e vede il talento dei due becchini. Tutti i film saranno proiettati al cinema Albéniz alle 19.30, con un biglietto d'ingresso generale di 6 euro (ridotto a 5 euro per i soci della Dante Alighieri). L'abbonamento completo per sei giorni costerà 33 euro (ridotto 27 euro). I biglietti possono essere acquistati direttamente al botteghino del cinema o attraverso il sito www.unientradas.es.