Gente d'Italia

Un anno fa ‘Gente d’Italia’ denunciava Lamorte per il video del voto rubato: a Roma la Giustizia lo sta aspettando

di ROBERTO ZANNI

Compie un anno. Infatti in queste ore del 23 settembre 2022, il plico contenente la denuncia - firmata dal nostro Direttore Domenico Porpiglia  con tutta la redazione e i collaboratori di 'Gente d'Italia' - spiccava il volo da Montevideo con destinazione, in Italia, l'ufficio del Sig. Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma. La denuncia-esposto, come sicuramente i nostri lettori ricorderanno, riguardava il macroscopico broglio, il reato perpetrato alla vigilia delle elezioni politiche italiane 2022 da Aldo Lamorte, deputato supplente del parlamento uruguaiano, ma soprattutto rappresentante del Maie (Movimento Associativo Italiani all'Estero), consigliere C.G.I.E. (Consiglio Generale Italiani all'Estero e oggi anche segretario della Commissione Informazione e Comunicazione dello stesso organismo) e del Comites. Era stato il nostro collega Matteo Forciniti, visionando un video di propaganda elettorale per il partito di Ricardo Merlo postato sui social, a notare che la scheda sventolata e votata in diretta da Lamorte portava in realtà il nome di una elettrice, De Bellis Valeria, che poi si dichiarò all'oscuro di tutto. Come aveva fatto Lamorte a procurarsi un certificato che non era il proprio? Ne aveva altri? Un reato che ha infranto l'Art. 18 della Costituzione e la Legge 459/2002 art 18. Ecco allora che 'Gente d'Italia' si è subito attivata per cercare di salvaguardare l'integrità del voto all'estero, sempre più claudicante, in particolare nel Sudamerica dove i brogli purtroppo hanno una storia lunga (l'esempio più eclatante il seggio da senatore scippato all'on. Fabio Porta e poi riavuto, grazie anche alla nostra campagna, solo dopo tre anni). Che fine ha fatto allora quella denuncia spedita a Roma? Pur nelle lentezza fisiologica della Giustizia italiana con l'aggiunta in questo caso di una indagine che contempla un territorio straniero, sta in ogni caso procedendo in un faldone che comprende anche altre frodi riguardanti il voto all'estero, come ci hanno confermato e assicurato i nostri avvocati a Roma. Non creda il signor Lamorte che solo noi ricordiamo quello che è accaduto, lo sa e lo sta valutando anche la Magistratura. Perchè poi non si deve dimenticare che nonostante il patto sulle menzogne (ma anche qui presto diranno la verità i giudici) per far negare i contributi per l'editoria che spettano a 'Gente d'Italia', perpetrato dall'ambasciatore pro tempore Giovanni Iannuzzi con Lamorte, anche la nostra rappresentanza diplomatica in Uruguay l'anno scorso era stata costretta, dall'evidenza e dal clamore, a inviare alla Procura della Repubblica di Roma un esposto "per violazione della normativa in materia elettorale". Un atto dal quale Iannuzzi non poteva esimersi anche se un altro favore all'amico di merenda lo ha fatto: l'esposto infatti riportava l'accaduto, ma non il nome dell'autore nonostante l'evidenza, le immagini di Lamorte che poi inutilmente ha cestinato il video, ma ormai era tardi. Successivamente in ottobre, ancora 'Gente d'Italia', ha presentato un ulteriore esposto alla Procura.
Cosa succederà ora? Ovviamente non possiamo saperlo, ma prima o poi Lamorte sarà chiamato a rispondere personalmente, con i suoi avvocati, alla Giustizia, magari in uno dei viaggi che farà a Roma nelle vesti di consigliere CGIE e segretario della Commissione Informazione e Comunicazione. Al primo appuntamento, lo scorso giugno però non c'è andato (timori?) adducendo qualche scusa, mentre in Uruguay si faceva vedere al Parlamento. E proprio qualche giorno fa Michele Schiavone, Segretario del CGIE, ha annunciato una nuova riunione dell'organismo degli italiani all'estero, la prossima settimana sempre a Roma, da lunedì 25 a venerdì 29. Un appuntamento importante, in agenda incontri con i vertici del Governo in particolare poi proprio per le Commissioni. Non sappiamo cosa farà questa volta Lamorte. Salirà sull'aereo o meglio evitare i rischi e restare chiuso a Montevideo? Già perchè non si può nemmeno escludere che la Magistratura possa cogliere l'occasione per chiedergli delucidazioni mandando i Carabinieri o le Fiamme Gialle...
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