Gente d'Italia

Pd, acque agitate al Nazareno, paura di flop in Piazza del Popolo l’11.11: pronto SOS alla Cgil ma si teme De Luca

Partito Democratico (Depositphotos)

di ENRICO PIRONDINI

Pd, acque agitate al Nazareno. La febbre sale. Due preoccupazioni tormentano la segretaria Elly Schlein.

Sono il rischio flop dell’11  novembre e le unghiate “amiche” e destabilizzanti inferte da Vincenzo  De Luca. Due grossi problemi  e soluzioni incerte. Il Nazareno si sta comunque attrezzando. Farà in tempo?

LA PIAZZA DEL POPOLO DA RIEMPIRE
È la Piazza scelta per la protesta, il cuore di Roma.  Elly Schlein ha lanciato solennemente “una grande manifestazione per la giustizia sociale e contro i tagli alla Sanità ma anche una grande mobilitazione per la pace”.

Ospite da Fabio Fazio sul canale Nove (emittente di Discovery Italia, gruppo Warner Bros, multinazionale statunitense con sede a  New York) ha rilanciato l’appuntamento del Pd  aggiungendo:

”Scendiamo in piazza anche per chi si vuole battere per il salario minimo, il diritto alla casa e per la salvezza del pianeta, perché abbiamo un governo di negazionisti dell’emergenza climatica. Un appuntamento che porra’ l’accento sull’ uguaglianza, perché non si possono continuare a discriminare migranti e Lgbtq+”.

A questi motivi va sommata la protesta alla “manovra fragile perché sovrastima la crescita e soprattutto è sbagliata”. Ma aleggia una incognita: la mobilitazione va a rilento e portare la gente in piazza con questi chiari di luna non è francamente facile. Oltretutto il contorno non incoraggia tra rombi di guerra e paura di attentati. Insomma si teme un flop. Pronto (dicono) l’SoS alla Cgil. Tra i dem si fa largo un convincimento così sintetizzabile: basta slogan di sapone antisemita e bandiere bruciate o siamo fritti.

IL CICLONE DE LUCA CONTRO UNA TRIBU’ DI MALEDUCATI
Il governatore della Campania fa il giro dei media. È scatenato. Un fiume in piena. Dovendo promuovere il suo libro pungente (“Nonostante il Pd”) – un testo che sembra ricalcare il clamore e le vendite del libro scritto dal generale Roberto Vannacci (“Il mondo al contrario”) –  accetta tutti gli inviti.

Senza rossori, senza fare una piega. E spara bordate sulla dirigenza del Pd. Dice che il Pd “è diventato un partito di tribu’, di maleducati e supponenti, che calpestano meriti e militanza. Non abbiamo una prospettiva di governo. È poi da idioti dire che ce l’ho con Elly Schlein per il no al mio terzo mandato. Piuttosto è vergognoso ignorare i nostri amministratori sul tema dell’abuso d’ufficio”.

Giura che il Pd è ancora il suo partito e che un grande partito nazionale è essenziale per una democrazia viva e per poter governare una società segnata da fratture profonde, sul piano territoriale e sociale”.

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