Gente d'Italia

30 all’ora nelle città, mobilità e polemiche: a Bologna il 79% è contrario a ridurre il limite di velocità

di ENRICO PIRONDINI

30 all’ora a Bologna, ultimo sondaggio, valanga di no. Al sondaggio, voluto dal Carlino, hanno partecipato più di 3.400 persone, (il 26% over 65%): 33% donne, 63% uomini.

Totale delle risposte: 3.477. I nuovi limiti a 30 all’ora decisi dal sindaco Pd Matteo Lepore hanno ormai catturato ogni argomento di conversazione. C’è anche un primo multato della Città 30: è l’orefice Sergio Baldazzi, multato per aver sfrecciato ( si fa per dire) a 39 km/h. In città è ormai diventato una star.

SARCASMO A GOGO’
Tipico del bolognese. Il 21% che si è dichiarato favorevole alla decisione di ridurre il limite di velocità è stato preso di mira dai soliti buontemponi. In sintesi hanno detto: ”I favorevoli? Ma sono dei fuori sede, bohémien e gente che non abita in città“.

Ha voluto dire la sua anche il comico Giuseppe Giacobazzi, romagnolo di Ravenna ma fin da piccolo trasferito a Borgo Panigale, quartiere di Bologna. A domanda se ha fatto il test ai 30 all’ora l’attore di Zelig ha risposto: ”Il test? Ma va là! Mi è bastato vedere che cosa è successo al mio idraulico. E sai cosa gli è successo? Lui abita a San Lazzaro, cioè alle porte di Bologna, dall’altra parte della città rispetto a dove abito io. Lo aspettavo per dei lavoretti. È due giorni che lo aspetto e non è ancora arrivato. È partito 2 giorni fa. Sai cosa ti dico? Che bisogna cambiare i cartelli dei taxi. Non più “ corsa taxi”: direi che basta “taxi”.

SCONTRO CON IL MINISTRO SALVINI
Bologna è la prima grande città italiana a provarci. La misura, dopo mesi di sperimentazioni senza multe, è partita martedi scorso 16 gennaio. Il limite di velocità è sceso da 50 a 30 km/h nel cuore della città, al netto di alcune vie considerate di grande scorrimento.

Il ministro Salvini si è scagliato con fermezza contro la scelta del sindaco di Bologna di introdurre il limite. Ha detto che questo limite procura “più danni che benefici”.

Immediata la replica di Lepore: “False notizie, ma siamo pronti ad un confronto”.

E mentre in Italia si discute, in Europa sono tante le grandi città ad avere ridotto la velocità urbana, con un brusco calo di feriti e morti negli incidenti.

A Graz ( Austria) il limite è stato adottato nel 1992, a Helsinki (Finlandia) è stato introdotto nel 2019. Nel 2021 hanno provveduto Bruxelles, Parigi e la Spagna su tutte le strade urbane.

In Italia stanno pensando di raccogliere il testimone di Bologna tre città: Milano, Parma, Torino. In Emilia Romagna Bologna non è la prima in assoluto a prendere questo provvedimento: a Cesena la riduzione della velocità a 30km/h ( ma solo in alcune strade) risale addirittura al 1998, oltre 25 anni fa.

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