Gente d'Italia

Il cambiamento climatico ha causato il 30% in più di malattie allergiche respiratorie, soprattutto nei bambini

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di FILIPPO LIMONCELLI

Il cambiamento climatico sta avendo un impatto devastante sulla salute dei bambini, con un aumento allarmante delle malattie allergiche e respiratorie. Secondo i dati presentati al XXVII Congresso Nazionale della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica (SIAIP) a Pavia, negli ultimi 20 anni si è registrato un incremento del 30% di queste patologie a livello globale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) prevede che entro il 2050 il 50% della popolazione mondiale sarà affetta da allergie, con i bambini a pagare il prezzo più alto.

I fattori scatenanti

L’aumento delle temperature globali, l’incremento della concentrazione di CO2 e l’aumento dell’ozono troposferico sono i principali fattori scatenanti di questo fenomeno. L’estensione delle stagioni polliniche, la maggiore produzione di polline e l’aggravamento di rinite allergica, asma e dermatite atopica sono alcune delle conseguenze dirette del cambiamento climatico. In particolare, le concentrazioni di polline di ambrosia sono quadruplicate negli ultimi 30 anni e la durata della stagione pollinica è aumentata di circa 20 giorni.

L’impatto sui bambini

I bambini sono particolarmente vulnerabili agli effetti del cambiamento climatico. Uno studio svedese ha evidenziato come l’esposizione ai pollini nei primi mesi di vita o addirittura nella vita intrauterina sia associata a una maggiore probabilità di sensibilizzazione allergica e insorgenza di malattie respiratorie. Inoltre, si stima che nei bambini sotto i 4 anni vi sia stato un incremento globale del 17% dei casi di asma correlati al cambiamento climatico. L’inquinamento atmosferico, in particolare le polveri sottili PM2,5 e PM10, aggrava ulteriormente la situazione, con l’8,4% dei bambini italiani tra i 6 e i 7 anni che soffre di asma correlata all’inquinamento dell’aria.

 

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