ROMA - All’Europa servono “rinnovato vigore e determinazione” per “non arretrare rispetto alle difficoltà” che vive oggi il mondo perché “solo attraverso sforzi creativi e proporzionati ai pericoli che incombono, potremo preservare l’ideale di un’Europa forte, giusta e pacifica, baluardo di speranza per le generazioni future”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Festa dell’Europa che si celebra oggi, 9 maggio, giorno in cui, 75 anni fa, il Ministro degli Esteri francese Robert Schuman rilasciò la sua storica dichiarazione con cui lanciò un'idea coraggiosa: unire l'Europa mettendo in comune la produzione di carbone e acciaio per rendere la guerra "non solo impensabile, ma materialmente impossibile".
Era il 1950 quando, ricorda Mattarella, Schuman propose “la creazione di una comunità di Stati per la produzione comune di carbone e acciaio, strumento per immaginare un’Europa unita dapprima sul piano economico e in prospettiva sul piano politico, così da superare la tragica esperienza della guerra. Veniva allora intrapreso un ambizioso percorso di integrazione che ha vissuto dei momenti di difficoltà ma non si è mai arrestato”.
“Nel giugno del 1955 – aggiunge il Capo dello Stato – la Conferenza di Messina tracciò la rotta verso la firma dei Trattati di Roma. Quella stagione di rinnovato impegno segnò una svolta decisiva nel processo di unificazione, consolidando le fondamenta di un’Europa capace di guardare al futuro con ambizione e responsabilità. Oggi, a 75 anni dalla dichiarazione Schuman e nel 70° anniversario della Conferenza di Messina, celebriamo la Festa dell’Europa e con essa gli enormi progressi di quel cammino comune che ha portato pace, stabilità e prosperità nel continente”.
“Di fronte all’incalzare degli sviluppi internazionali e alle minacce strategiche e geopolitiche cui è sempre più esposta la Comunità internazionale, si impone oggi, con rinnovato vigore e determinazione, la necessità di non arretrare rispetto alle difficoltà. Solo attraverso sforzi creativi e proporzionati ai pericoli che incombono, potremo preservare l’ideale di un’Europa forte, giusta e pacifica, baluardo di speranza per le generazioni future”, sottolinea Mattarella. “È una sfida di proporzioni incommensurabili: per originalità rispetto alle forme usuali di cooperazione tra Stati nazionali; per l’ingente capitale di fiducia reciproca richiesto a chi sceglie di parteciparvi; per la portata delle innovazioni istituzionali necessarie alla sua realizzazione; e per la determinazione richiesta alle classi dirigenti nel superare gli inevitabili ostacoli che derivano da tanta complessità”.
“Se non sapremo affrontare con coraggio, risolutezza e lungimiranza le sfide che minacciano il nostro futuro, - prosegue il Presidente – rischieremo di smarrire quel patrimonio inestimabile di diritti e valori che costituiscono la pietra angolare del nostro progetto di integrazione. Prosperità condivisa, eguaglianza sostanziale, libertà inviolabile, pace duratura e democrazia solida, nel rispetto dell’ambiente che ci accoglie, non sono soltanto ideali da custodire, ma impegni concreti da rinnovare con determinazione”.
“È nella nostra capacità di affrontare il cambiamento, con unità e responsabilità, che – conclude Mattarella – risiede il destino dell’Italia e dell’Europa e il benessere delle generazioni che verranno”.