Gente d'Italia

Incontro nella Casa degli Italiani sul prossimo referendum

Venerdí scorso, promosso da Filomena Narducci (Patronato INAS)  ed Elena Bravin (Patronato ACLI), ha avuto luogo presso la Casa degli Italiani un incontro con la comunitá italiana per illustrare i contenuti dei 5 referendum abrogativi che avranno luogo l’8 e 9 giugno.

Di questi, quattro si riferiscono al Diritto del Lavoro, per cui é stato invitato a parlare il Prof. Juan Raso, giá Cattedrático della disciplina presso la Universidad de la República dell’Uruguay.

Il Prof. Raso, dopo aver ricordato lo slogan che ha promosso i primi quattro referendum - "Per il lavoro stabile, dignitoso, tutelato e sicuro ci metto la firma" – si é brevemente riferito alla storia del diritto del lavoro italiano, che dopo il celebre Statuto dei Lavoratori del 1970 voluto da Gino Giugno, é slittato verso un sistema diregole – le cosiddette “jobs act” –, che hanno ridotto notevolmente le tutele dei lavoratori nel nostro paese. In questo quadro storico devono insirirsi i quattro referendum, che puntano a restituire garanzie minime ai cittadini che lavorano nel nostro paese.

Successivamente ha  spiegato il contanuto di ogni referendum, i cui testi – ha detto – sono indecifrabili per il comune connazionale. In sintesi, ha cosí riassunto ognuno dei quattro quesiti.

Referendum I.

Vuole ripristinare la tutela reale in caso di licenziamento illegittimo. Fino al 2015 nelle imprese con piú di 15 dipendenti solo era possibile essere licenziati con giusta causa. Se il giudice si pronunciava nel senso che il licenziamento era avvenuto senza giusta causa, il lavoratore doveva essere reintegrato al posto di laboro.

Questa tutela storica del licenziamento non giustificato fu abolita con le leggi chiamate con l’anglicismo Jobs Act, cioé la riforma del lavoro voluta dal governo Renzi (2014 a 2016).

Referendum 2

Si vuole abrogare il limite massimo dell’indennizzo economico previsto per i lavoratori licenziati senza giusta causa nelle imprese con meno di quindici dipendenti (oggilimitato a 6 mensilitá). In questo caso, si vorrebbe restituire al giudice la piena discrezionalità nel determinare l’ammontare del risarcimento in base alla gravità della violazione.

Refrendum 3

Attualmente, le aziende possono assumere a termine per un anno senza fornire motivazioni. Il referendum punta a reintrodurre l'obbligo di spiegare la scelta del contratto a termine, per contrastare il precariato. La proposta del referendum intende eliminare le modifiche legislative degli ultimi anni che hanno reso più semplice per i datori di lavoro ricorrere a questo tipo di contratto, con l’obiettivo di ridurre la precarietà e favorire l’occupazione stabile.

Referendum 4

Si vuole garantire la responsabilitá solidale delle ditte principali in rapporto alle ditte appaltatrici in materia di salute e sicurezza sul lavoro. In questo caso si propone di abrogare alcune norme, che limitano la responsabilità delle aziende in materia di prevenzione degli infortuni. L’intento è quello di rafforzare le tutele per i lavoratori, aumentando le misure preventive e le responsabilità dei datori di lavoro.

Il Prof. Raso, ha concluso la sua esposizione con l’invito a votare – qualsiasi sia l’opinione sui punti presentati – perché si é davanti ad una instanza di democrazia diretto sanciata dalla nostra Costituzione, che ci consente agli Italiani all’estero esercitare un importante diritto legato alla nostra cittadinanza.

​Alla fine dell’esposizione hanno preso la parola Filomena Narducci ed Elena Bravin, che hanno spiegato il contenuto del Referendum N° 5, riguardante la cittadinanza per stranieri non appartenenti all’Unione europea. La proposta mira ad abrogare l’attuale requisito di dieci anni di residenza legale in Italia per ottenere la cittadinanza, riducendolo a cinque.

L’incontro si é concluso con interventi e riflessioni dei presenti, che hanno mostrato particolare interesse sui contenuti dei referendum.

Exit mobile version