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Uccisi a colpi di pistola due diplomatici israeliani a Washington. Israele accusa: “Istigazione anche dai leader Ue”

Due dipendenti dell'ambasciata israeliana sono stati uccisi a colpi d'arma da fuoco all'esterno del Jewish Museum di Washington.

La conferma arriva dalla segretaria per la sicurezza interna statunitense, Kristi Noem. "Due dipendenti dell'ambasciata israeliana sono stati uccisi senza motivo vicino al Jewish Museum di Washington DC - scrive su X -. Stiamo indagando per avere più informazioni da condividere. Preghiamo per le famiglie delle vittime. Consegneremo il colpevole alla giustizia".

Secondo quanto riferito dai funzionari ascoltati dai media locali, un uomo è stato visto camminare nei pressi del Jewish Museum di Washington prima di aprire il fuoco, colpendo un uomo e una donna. Il sospettato, inoltre, avrebbe gridato "Free Palestine" durante l'arresto.

"Esiste un filo diretto che collega l'incitamento antisemita e anti-israeliano all'attentato a Washington. Questa istigazione viene praticata anche da leader e funzionari di molti Paesi e organizzazioni internazionali, soprattutto europei. Le calunnie sul sangue, sul genocidio, sui crimini contro l'umanità e sull'uccisione di neonati hanno spianato la strada proprio a tali omicidi. Ecco cosa succede quando i leader del mondo si arrendono alla propaganda terroristica palestinese e la servono". Lo ha detto il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar in conferenza stampa a Gerusalemme.

L'uomo arrestato in relazione all'attentato di Washington costato la vita a due dipendenti dell'ambasciata israeliana è un 30enne di Chicago, Elias Rodriguez: lo ha reso noto la responsabile della polizia metropolitana della capitale, Pamela Smith, come riportano i media internazionali.

L'ambasciatore israeliano a Washington, Yechiel Leiter, ha affermato che le vittime dell'attentato della notte scorsa all'esterno del museo ebraico della capitale statunitense erano una coppia che stava per fidanzarsi: lo riporta il Guardian. L'uomo aveva comprato un anello questa settimana "con l'intenzione di fare la proposta di matrimonio la prossima settimana a Gerusalemme", ha aggiunto.

L'uomo accusato di aver ucciso una giovane coppia dipendente dell'ambasciata israeliana a Washington all'esterno dal Museo Ebraico della capitale statunitense mercoledì sera ha aspettato per circa 10 minuti l'arrivo della polizia e si è poi consegnato agli agenti, ai quali ha detto: "L'ho fatto io, l'ho fatto per Gaza. Liberate la Palestina!": lo ha detto alla Cnn una testimone oculare, Sara Marinuzzi. Secondo la donna, l'uomo ha finto di essere un "testimone" dell'attacco: il killer ha chiesto alla sicurezza del museo di chiamare la polizia e "le guardie di sicurezza gli hanno offerto dell'acqua, cercando di confortarlo - ha raccontato Marinuzzi -. Aveva un comportamento piuttosto irregolare, (le guardie) hanno pensato che avesse assistito alla sparatoria".

L'ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite, Danny Danon parla di "depravato atto di terrorismo antisemita". "Fare dal male alla comunità ebraica significa oltrepassare una linea rossa- scrive su X -. Siamo fiduciosi che le autorità statunitensi intraprenderanno azioni forti contro il responsabile di questo atto criminale. Israele continuerà ad agire con determinazione per proteggere i propri cittadini e rappresentanti, ovunque nel mondo".

"Questi orribili omicidi, basati ovviamente sull'antisemitismo, devono finire, ORA! - scrive Donald Trump su Truth -. Odio e radicalismo non hanno posto negli Stati Uniti. Condoglianze alle famiglie delle vittime. È così triste che cose del genere possano ancora succedere. Che Dio vi benedica tutti!".

Condanna è arriva anche dal Segretario di Stato Usa Marco Rubio. "Si è trattato di un atto sfacciato di violenza vile e antisemita - scrive su X -. Non ci siano dubbi: rintracceremo i responsabili e li assicureremo alla giustizia".

"Sono sconvolto dalle scene di Washington DC. Questo è un atto spregevole di odio, di antisemitismo, che ha causato la morte di due giovani dipendenti dell'ambasciata israeliana": così il presidente israeliano Isaac Herzog su X. "I nostri cuori sono con i cari delle vittime e le nostre preghiere immediate sono rivolte ai feriti. Invio il mio pieno sostegno all'Ambasciatore e a tutto il personale dell'ambasciata. Siamo al fianco della comunità ebraica a Washington DC e in tutti gli Stati Uniti - prosegue -. America e Israele saranno uniti in difesa del nostro popolo e dei nostri valori comuni. Il terrore e l'odio non ci spezzeranno".

Il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, ha affermato che l'attentato di ieri sera a Washington è frutto della "selvaggia istigazione" contro Israele. Netanyahu ha annunciato inoltre di aver ordinato un rafforzamento della sicurezza nelle missioni diplomatiche del Paese in tutto il mondo.

"Il primo ministro Benyamin Netanyahu è profondamente scioccato per l'orrendo attentato antisemita in cui sono stati assassinati due membri del personale dell'ambasciata israeliana a Washington". Lo scrive in una nota l'ufficio del premier, aggiungendo che Netanyahu ha ricevuto un aggiornamento immediato sui dettagli dell'accaduto dall'ambasciatore di Israele negli Stati Uniti, Yehiel Leiter, esprimendo il suo sostegno a lui e a tutto il personale dell'ambasciata.

"Il procuratore generale degli Stati Uniti, Pam Bondi, ha parlato con il primo ministro Benyamin Netanyahu fornendogli tutte le informazioni disponibili sull'attentato a Washington in cui sono stati uccisi due dipendenti dell'ambasciata israeliana, sottolineando che il presidente Donald Trump è direttamente coinvolto nella gestione dell'incidente e che gli Stati Uniti si impegneranno a portare l'assassino davanti alla giustizia". Lo riferisce l'ufficio di Netanyahu.

In un post su X, il ministro israeliano Amichai Chikli scrive che una delle vittime dell'attentato a Washington è Yaron Lischinsky, 28 anni, lavorava nel dipartimento politico dell'ambasciata israeliana a Washington. Sulla sua pagina LinkedIn aveva scritto: "Credo fermamente nella visione delineata negli Accordi di Abramo e credo che ampliare il cerchio della pace con i nostri vicini arabi e perseguire la cooperazione regionale sia nel migliore interesse dello Stato di Israele e del Medio Oriente nel suo complesso. A tal fine, sostengo il dialogo interreligioso e la comprensione interculturale". Non è stato ancora reso noto il nome della seconda vittima, la compagna di Lischinsky, anche lei impiegata presso l'ambasciata.

La seconda vittima dell'attentato di Washington è Sarah Milgrim, ebrea americana impiegata presso l'ambasciata israeliana negli Stati Uniti: "Yaron e Sarah erano nostri amici e colleghi", ha scritto l'ambasciata su X. "Erano nel fiore degli anni. Ieri sera, un terrorista li ha uccisi a colpi d'arma da fuoco mentre uscivano da un evento al Capital Jewish Museum di Washington", prosegue la nota: "L'intero personale dell'ambasciata è devastato dal loro assassinio. Non ci sono parole che possano esprimere la profondità del nostro dolore e del nostro orrore per questa perdita devastante. I nostri cuori sono con le loro famiglie e l'ambasciata sarà al loro fianco in questo momento terribile".

L'evento a cui dovevano partecipare le due vittime della sparatoria a Washington presso il Capital Jewish Museum era stato presentato come un cocktail serale per giovani professionisti ebrei, per promuovere l'unità e celebrare il patrimonio ebraico. Lo scrivono i media internazionali. L'organizzatore, l'American Jewish Committee, ha dichiarato che l'evento era aperto a tutti i membri della comunità diplomatica di Washington. Il tema dell'evento è stato pubblicizzato come "trasformare il dolore in uno scopo". Nella descrizione dell'evento si legge che erano stati invitati come ospiti speciali gli organizzatori degli aiuti umanitari impegnati nelle crisi umanitarie in Medio Oriente, compresa Gaza. Sebbene gli orari dell'evento fossero resi pubblici, la sede veniva comunicata solo a coloro che si erano iscritti.

"Dobbiamo chiamare a rispondere per quello che è successo a Washington anche i leader irresponsabili dell'Occidente che sostengono l'odio" verso Israele. Lo scrive su X il ministro israeliano Amichai Chikli. "Il presidente Emmanuel Macron, il premier Keir Starmer, il primo ministro canadese Mark Carney hanno tutti incoraggiato, in modi diversi, le forze del terrore senza tracciare linee rosse morali. Questa codardia viene pagata dal sangue ebraico", ha aggiunto.

Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha condannato "fermamente... l'atto atroce" di mercoledì sera a Washington, riferendosi all'attacco all'esterno del museo ebraico costato la vita a due dipendenti dell'ambasciata israeliana.

Keir Starmer condanna "fino in fondo" l'attentato di Washington costato la vita a due funzionari dell'ambasciata israeliana negli Usa: lo si legge nel suo profilo X dove il primo ministro britannico aggiunge: "L'antisemitismo è un male che dobbiamo estirpare ovunque appaia". Nessun riferimento, invece, alle accuse d'istigazione rivolte da un ministro del governo Netanyahu a lui, al presidente francese Emmanuel Macron e al premier canadese Mark Carney per un una recente dichiarazione tripartita di condanna della nuova offensiva militare d'Israele nella Striscia di Gaza palestinese.

Il governo britannico di Keir Starmer ha condannato per bocca del ministro degli Esteri, David Lammy, l'uccisione a Washington di due funzionari dell'ambasciata israeliana negli Usa come frutto di "uno spaventoso attacco antisemita". Lammy si dice "inorridito" sul suo profilo X e rivolge i suoi "pensieri alle vittime, alle famiglie e ai colleghi" colpiti.

Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha inviato "un pensiero alle famiglie e ai parenti delle vittime" dell'attentato "antisemita di Washington davanti al Museo ebraico". Lo si legge in un messaggio su X.

Il ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot, ha condannato oggi "un atto odioso di barbarie antisemita" dopo l'uccisione di due dipendenti dell'ambasciata di Israele negli Stati Uniti. "L'omicidio di due membri dell'ambasciata di Isarele vicino al Museo ebraico di Washington - ha scritto in inglese Barrot su X - è un atto odioso di barbarie antisemita. Nulla può giustificare una violenza del genere. Il mio pensiero va ai parenti e ai colleghi e allo stato di Israele".

La Francia "aumenterà la sicurezza nei pressi dei luoghi simbolo" ebraici, secondo una richiesta del ministro dell'Interno, Bruno Retailleau, inviata ai prefetti. Ne ha avuto notizia BFM TV. Retailleau ha anche chiesto ai prefetti di "contattare i rappresentanti della comunità ebraica" in Francia.

"Sono vicino allo Stato d'Israele per il tragico assassinio di due giovani dipendenti dell'ambasciata israeliana a Washington. Scene di terrore e violenza da condannare con forza. L'antisemitismo figlio dell'odio contro gli ebrei va fermato, gli orrori del passato non possono più tornare". Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani condanna su X l'uccisione di due giovani diplomatici israeliani.

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