L'Ucraina e la Russia sono pronte a scambiare 500 prigionieri di guerra per parte questo fine settimana.
Lo annuncia il presidente ucraino Volodymyr Zelensky riferendosi all'unico punto di intesa raggiunto nei colloqui a Istanbul.
Zelensky accusa quindi la Russia: "Sta conducendo colloqui solo per ritardare nuove sanzioni. Le condizioni di pace presentate da Mosca sono ultimatum" e afferma che continuare i colloqui a Istanbul con le attuali delegazioni "non ha senso". Ribadisce poi di di essere "pronto" per un vertice con Putin, Trump e Erdogan "in qualsiasi momento".
Mosca intanto ha accusato "Paesi occidentali" di fornire armi e informazioni di intelligence per gli attacchi ucraini sul territorio russo, dopo i bombardamenti di droni su basi aeree e gli attentati ai ponti degli ultimi giorni.
La portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, ha detto che "Paesi occidentali" forniscono armi all'Ucraina "per commettere questi atti terroristici" e "forniscono le coordinate". "Solo aziende occidentali affiliate a Stati occidentali hanno queste capacità", ha affermato Zakharova, citata dall'agenzia Ria Novosti.
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha negato danni al Ponte di Crimea: c'è stata "una esplosione" ma "non ci sono stati danni e il ponte funziona". "Il regime di Kiev continua i suoi tentativi di attaccare infrastrutture pacifiche, e la parte russa sta prendendo le opportune precauzioni", ha aggiunto, sottolineando che la Russia farà "tutto il necessario" per scoprire le modalità e i colpevoli degli attacchi con droni a sue basi aeree durante il fine settimana, rivendicati dall'Ucraina.
"Certo, verrà fatto tutto il necessario per fare luce su questo crimine", ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Interfax. Gli attacchi hanno preso di mira basi distanti migliaia di chilometri dal confine ucraino dove sono di stanza bombardieri strategici russi. Kiev ha affermato di averne danneggiati o distrutti oltre 40. Mosca ha confermato gli attacchi ma non ha detto nulla sul numero dei velivoli colpiti, mentre le stime dei blogger militari russi variano da 6 a 9.
La Russia ha fatto comunque appello alla Gran Bretagna e agli Usa perché esercitino la loro influenza su Kiev per indurla a fermare l'escalation in atto, ha detto il vice ministro degli Esteri Serghei Ryabkov, citato dall'agenzia Ria Novosti.
"Invitiamo Londra e Washington a rispondere in modo da fermare un'ulteriore escalation", ha dichiarato Ryabkov in una conferenza stampa a Mosca. Per quanto riguarda la possibile rappresaglia russa, ha affermato che "questa è una questione che riguarda i nostri militari, tutte le opzioni sono sul tavolo".
In precedenza, in un'intervista a Fox, l'inviato speciale Usa per l'Ucraina Keith Kellogg ha avvertito che attacchi come quelli di domenica fanno aumentare "vertiginosamente" i rischi di una escalation. "Quando si attacca una parte del sistema di sopravvivenza nazionale di un avversario", ha detto Kellogg, "non si sa cosa farà l'altra parte".
E l'ambasciatore Usa alla Nato Matthew Whitaker avverte: "L'urgenza del momento è innegabile. Mentre il conflitto tra Russia e Ucraina continua, Mosca sta già preparando la sua prossima mossa. Stiamo già assistendo al tentativo del Cremlino di ricostruire il proprio esercito. Gli alleati della Nato devono superare la Russia. Non abbiamo altra scelta. Vorrei essere chiaro: è giunto il momento di agire".