L'Italia cambia cittì. L'ha annunciato lo stesso Luciano Spalletti alla vigilia della partita con la Moldova.

"Ieri (sabato ndr) sera siamo stati insieme un bel po' con il presidente Gravina, e mi ha comunicato che sarò sollevato all'incarico.

Io non avrei mollato, ma esonero è per cui devo prenderne atto". Lo ha detto Luciano Spalletti in conferenza stampa. "Domani vado in panchina, poi risolveremo il contratto" ha aggiunto.

La barca in tempesta non la lascia, chiede una reazione immediata perché "non accetto che si perda così", poi usa parole d'amore per Luciano Spalletti, ma sul futuro del ct non esclude nulla: "Non posso dire se resta". Gabriele Gravina attraversa con apparente tranquillità l'ennesimo momento no del calcio italiano: la sconfitta-umiliazione ad Oslo degli azzurri con la pressione di un altro possibile mondiale visto in tv porta con sé anche le critiche e un processo che vede sotto accusa il ct ma anche il presidente della Federazione.

"Lasciare io? Sono convinto e lo sono quasi il 99% degli addetti ai lavori, dei delegati che mi ha dato fiducia solo qualche mese fa: quindi non capisco, non vedo diciamo possibilità di mollare in un momento così delicato - ha detto Gravina dal palco del Festival della Serie A a Parma - non individuo ipotesi alternative per dare un contributo travolgente all'interno del percorso politico, anzi possono generare ulteriore danno". Certo è che quanto visto a Oslo non è piaciuto affatto.

"La Norvegia è più forte di noi adesso, si può perdere, ma bisogna capire come si perde - ha sottolineato -, un approccio diverso che solleticava quel fuoco dentro a cui speso fa riferimento Gigi Buffon poteva e doveva dare un epilogo diverso. Capire come si perde, quel modo non lo accetto". Gravina però ha detto di aver incontrato in queste ore i giocatori, di tenere un filo diretto con il ct, garantisce che "non c'è spaccatura, c'è non molta lucidità anche per stanchezza fisica. Ma noi dobbiamo andare al mondiale e ci sono tante altre partite. Io in questa squadra e in questo progetto credo".

Liquida le critiche nei suoi confronti, in particolare quella del presidente della Lazio Claudio Lotito che lo ha indicato come responsabile della disfatta: "Non gli rispondo, tende a portare a un livello troppo basso e lui lì è imbattibile, con quel rancore che lo contraddistingue".

Per il sostituto primo nome Claudio Ranieri e ci sarebbe già l'ok della Roma.