Rivottoli di Serino (AV) celebra gli emigranti con la 1ªedizione di “Sant’Antonio Nostrum e Festa dell’Emigrante”
Le radici non si spezzano: un omaggio a Luciano Claudio, figlio dell’Irpinia nel mondo
Il 14 e 15 giugno, la piccola ma accogliente frazione di Rivottoli di Serino (AV) ha ospitato la prima edizione dell’evento “Sant’Antonio Nostrum e Festa dell’Emigrante”, una manifestazione fortemente voluta per rendere omaggio ai tanti serinesi e irpini che, pur vivendo all’estero, continuano a portare alto il nome della loro terra d’origine.
L’iniziativa ha saputo coniugare il valore della memoria con la gioia della festa popolare, offrendo ai partecipanti momenti di spiritualità, convivialità e cultura, tra buona gastronomia locale, con la realizzazione della braciola più lunga d’Italia, musica dal vivo e la calorosa partecipazione della comunità.
Il senso profondo dell’evento è stato chiaro sin dal principio: non dimenticare gli emigranti, ma anzi valorizzarli e ringraziarli per ciò che, lontano da casa, hanno saputo costruire, rappresentando l’Italia e i suoi valori con dignità, fatica e orgoglio.
Un plauso sentito va a tutti gli organizzatori, tra cui il presidente Enzo Ingino e la vicepresidente Laura Rocco, che con passione e impegno hanno dato vita a questa manifestazione ricca di significato. Così come meritano un riconoscimento i premiati, figure che si sono distinte nel proprio percorso di vita e professionale all’estero.
In particolare, la comunità italiana in Svizzera ha accolto con entusiasmo la notizia del premio conferito a Luciano Claudio, emigrante originario di Canale di Serino, oggi stimato promotore di eventi culturali e musicali in Svizzera. Egli non solo si è fatto apprezzare per la sua attività nel mondo dello spettacolo e della cultura, ma ha saputo integrarsi pienamente nella realtà locale in cui vive, diventando un esempio di dialogo tra identità e apertura.
Eventi come questo ricordano a tutti noi che l’emigrazione non è soltanto una storia di partenze, ma anche di radici che resistono e si rinnovano. Con la speranza che questa sia solo la prima di molte edizioni future, Rivottoli ha dato prova di saper custodire il passato e trasformarlo in festa e orgoglio condiviso.
Gerardo Petta