Teheran minaccia la chiusura dello Stretto di Hormuz
Teheran sta prendendo in considerazione la chiusura dello Stretto di Hormuz come rappresaglia per l'attacco all'Iran. Lo conferma un membro del Comitato per la sicurezza nazionale del Parlamento citato dalla Tass: "La possibile chiusura dello Stretto é una delle opzioni attualmente sul tavolo".
Idf, danneggiati i 2/3 dei lanciatori di missili iraniani
Venti caccia dell'Aeronautica Militare hanno appena concluso un'ondata di attacchi nell'Iran occidentale. I raid hanno preso di mira infrastrutture missilistiche terra-terra e soldati delle forze armate iraniane. Una fonte israeliana ha dichiarato: "Due terzi dei lanciatori iraniani sono stati danneggiati", riferisce Channel 12 citando Reuters. Il comando del fronte interno ha annunciato ufficialmente che uno dei missili iraniani caduti questa mattina in Israele era "un missile in grado di disperdere piccole munizioni che si propagano su un'area relativamente ampia", la cosiddetta bomba a grappolo. E ha avvertito: "Alcune delle munizioni potrebbero rimanere a terra e non esplodere. Non toccate gli oggetti caduti o sospetti: chiamate immediatamente i soccorsi".
Netanyahu, 'eliminare Khamenei? Tutte le opzioni aperte'
"Il fatto stesso che gli americani, amici del regime sionista, siano entrati in scena e stiano dicendo queste cose è un segno della debolezza e dell'incapacità di quel regime". Lo ha affermato la Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, nel contesto del conflitto tra Israele e la Repubblica islamica. "Vorrei dire alla nostra cara nazione che se il nemico percepisce che lo temete, non vi lascerà andare. Continuate a comportarvi come avete fatto finora, continuate a comportarvi con forza", ha aggiunto il leader iraniano in un messaggio su X.
La Guida suprema iraniana Ali Khamenei "non può essere autorizzato a continuare a esistere": lo ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano Israel Katz a Holon, un sobborgo di Tel Aviv colpito questa mattina da un attacco missilistico iraniano. "Khamenei dichiara apertamente di voler distruggere Israele. Considera la distruzione di Israele un obiettivo", ha detto Katz ai giornalisti nel ;;settimo giorno della guerra con l'Iran lanciata da Israele, e ha aggiunto: "Non può essere autorizzato a continuare a esistere un uomo simile".
Khamenei, coinvolgimento Usa mostra debolezza dei sionisti
"Il fatto stesso che gli americani, amici del regime sionista, siano entrati in scena e stiano dicendo queste cose è un segno della debolezza e dell'incapacità di quel regime". Lo ha affermato la Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, nel contesto del conflitto tra Israele e la Repubblica islamica. "Vorrei dire alla nostra cara nazione che se il nemico percepisce che lo temete, non vi lascerà andare. Continuate a comportarvi come avete fatto finora, continuate a comportarvi con forza", ha aggiunto il leader iraniano in un messaggio su X.
Mosca mette in guardia gli Usa, 'non intervengano in Iran'
"Vorremmo mettere in guardia Washington dall'intervento militare in questa situazione, che sarebbe un passo estremamente pericoloso con conseguenze negative davvero imprevedibili". Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, in merito a un possibile attacco americano all'Iran. Lo riferisce la Tass.
Tajani, charter per italiani che lasciano Iran e Israele
"Stiamo lavorando per facilitare l'uscita da Teheran e da Israele dei nostri connazionali che intendono lasciare questi Paesi. Stiamo organizzando dei voli charter che sono a pagamento perché non si tratta di una evacuazione ma di un aiuto e di un coordinamento agli italiani che intendono lasciare l'Iran e Israele". Così il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha risposto ai cronisti a margine della riunione ministeriale a Taormina per la Conferenza di Messina. In Israele, ha detto Tajani, "ci sono circa 20 mila italiani, mentre in Iran erano 450 ma adesso credo siano 400
Il ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani sta avendo un colloquio telefonico con il segretario di Stato Usa Marco Rubio. Il tema principale del colloquio è la crisi militare fra Iran e Israele, le possibili conseguenze sul quadro regionale e la situazione a Gaza.
Putin e Xi chiedono una soluzione negoziata tra Iran e Israele
Il presidente russo Vladimir Putin e cinese Xi Jinping hanno avuto oggi un colloquio telefonico durante il quale hanno condannato gli attacchi israeliani sull'Iran e hanno chiesto una soluzione negoziata del conflitto. Lo riferisce il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov citato dall'agenzia Ria Novosti.
Putin e Xi, ha sottolineato Ushakov hanno sottolineato che i loro Paesi "aderiscono allo stesso approccio e condannano fermamente le azioni di Israele, che violano la Carta delle Nazioni Unite e altre norme di diritto internazionale".
"Mosca e Pechino - ha aggiunto il consigliere russo, citato dall'agenzia Interfax - partono fondamentalmente dal presupposto che la risoluzione della situazione attuale e delle questioni relative al programma nucleare iraniano non può essere raggiunta con la forza. Una risoluzione può e deve essere raggiunta esclusivamente con metodi politici e diplomatici".
Il cessate il fuoco è "l'assoluta priorità" del conflitto tra Israele e Iran. Il presidente cinese Xi Jinping, nel colloquio telefonica con l'omologo russo Vladimir Putin, ha affermato che "l'uso della forza non è il modo giusto per risolvere i contenziosi internazionali", nel resoconto dei media statali di Pechino.
Il presidente cinese Xi Jinping esorta "tutte le parti in conflitto, in particolare Israele, a cessare le ostilità il prima possibile", ricordando che "la comunità internazionale dovrebbe impegnarsi per calmare la situazione" e che "il dialogo e il negoziato sono la via d'uscita fondamentale". Xi, parlando con l'omologo russo Vladimir Putin, ha auspicato "il rispetto con rigore" della legge internazionale e "la protezione dei civili nel contesto delle tensioni tra Iran e Israele". La Cina "è pronta a continuare a migliorare la comunicazione e il coordinamento con tutti e a svolgere un ruolo costruttivo per la pace in Medio Oriente".
Iran, Aiea è partner dell'aggressione israeliana
L'Iran ha accusato l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea) di essere un "partner" dell'aggressione israeliana.
"Lei ha tradito il regime di non proliferazione, ha reso l'Aiea un partner in questa ingiusta guerra di aggressione, ha trasformato l'Aiea in uno strumento di comodo per coloro che non sono membri del Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp) per privare i membri del Tnp del loro diritto fondamentale ai sensi dell'Articolo 4. Lei ha la coscienza pulita?!", ha affermato in un messaggio su X il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Esmail Baghaei, rivolgendosi al direttore dell'Aiea, Rafael Mariano Grossi.
Lo staff dell'ex presidente dell'Iran a Trump: "Se ci attacca morirà"
Il presidente americano Donald Trump andrà incontro a "una morte umiliante" se gli Usa si uniranno a Israele nell'attacco all'Iran. Parola dello staff del defunto presidente iraniano Ebrahim Raisi, una cui nota viene ripresa da Iran International, canale d'informazione legato all'opposizione all'estero con base a Londra. "Trump - avverte lo staff Raisi - deve ancora rispondere del sangue di Qasem Soleimani (l'ex comandante della Guardia Rivoluzionaria Islamica ucciso in Iraq nel 2020, ndr) ed è atteso dalla vendetta della nazione iraniana. Una morte umiliante lo aspetta, e sarà sicuramente abbattuto dalla mano del mondo oppresso".
Blackout dei principali siti web iraniani
Blackout generalizzato degli accessi ai principali siti web iraniani stamattina, sulla scia delle restrizioni imposte ieri precauzionalmente dalle autorità di Teheran contro il timore d'infiltrazioni e sabotaggi informatici israeliani. Lo riferisce NetBlocks, organismo di sorveglianza britannico di Internet.
Il blocco starebbe precludendo l'accesso alle informazioni a milioni di iraniani, secondo fonti dell'opposizione all'estero, che a loro volto riferiscono di non poter accedere ai siti con base nel Paese d'origine.
Katz, Khameni codardo dittatore, autore crimini di guerra
Il ministro della Difesa Israel Katz rende noto di aver ordinato all'Idf insieme con il premier di "attaccare l'Iran con maggiore intensità: obiettivi strategici e governativi a Teheran per eliminare minacce e indebolire il regime degli ayatollah".
"Il codardo dittatore iraniano si nasconde nelle profondità del bunker fortificato e spara colpi contro ospedali ed edifici residenziali in Israele: sono crimini di guerra della più grave specie e Khameni sarà ritenuto responsabile dei suoi crimini", ha scritto Katz su X.
Herzog, colpito ospedale che cura israeliani e palestinesi
"L'ospedale Soroka di Beer Sheva è uno dei migliori di Israele e serve l'intera regione del Negev, curando israeliani di ogni fede e i nostri vicini palestinesi che vengono appositamente per essere curati. Il suo personale devoto - ebrei e arabi - lavora fianco a fianco in straordinaria armonia, unito dalla missione di guarire", ha detto il presidente israeliano Isaac Herzog. "Mando forza e sostegno alle équipe mediche, ai pazienti e ai residenti di Beer Sheva e di tutte le città attaccate questa mattina in Israele. In momenti come questi, ci viene ricordato cosa è veramente in gioco e i valori che stiamo difendendo".
Idf conferma, colpito il reattore di Arak in Iran
L'Idf conferma di aver attaccato il reattore nucleare ad acqua pesante di Arak, che ospita la struttura di contenimento del reattore, un componente chiave per la produzione di plutonio. Il portavoce dell'esercito ha aggiunto che 40 aerei da combattimento hanno attaccato decine di obiettivi militari con oltre 100 bombe durante la notte. L'Aeronautica Militare ha anche colpito "un sito utilizzato per lo sviluppo di armi nucleari a Natanz, dove si trovano componenti e attrezzature uniche utilizzate per lo sviluppo di armi nucleari e dove vengono sviluppati progetti che consentono di accelerare il programma nucleare".
Wsj, Trump ha approvato piani d'attacco ma dà tempo a Iran
Donald Trump ha confidato ieri sera ai suoi consiglieri di aver approvato i piani di attacco all'Iran ma anche di voler aspettare per vedere se Teheran decide di rinunciare al suo programma nucleare. Lo riferiscono fonti informate al Wall Street Journal.