di CLAUDIA MONTANARI

Uno sciroppo per la tosse usato da decenni potrebbe presto diventare un alleato nella lotta contro la demenza associata al Parkinson. Un recente studio clinico ha infatti mostrato che l’Ambroxol, principio attivo contenuto in molti farmaci espettoranti, potrebbe contribuire a rallentare il peggioramento dei sintomi neuropsichiatrici nelle persone con demenza da Parkinson.

La demenza da Parkinson è una delle complicanze più frequenti nei pazienti che convivono con la malattia da diversi anni. Colpisce memoria, attenzione, umore e comportamenti, rendendo la gestione quotidiana ancora più complessa.

In questo studio, pubblicato su JAMA Neurology, i ricercatori hanno seguito per un anno 55 persone con diagnosi di demenza da Parkinson. Alcuni hanno ricevuto alte dosi di Ambroxol, altri un placebo. Sebbene l’effetto sulle funzioni cognitive generali non sia stato significativo, un dato ha colpito gli scienziati: chi assumeva Ambroxol ha mantenuto stabili i sintomi comportamentali, mentre nel gruppo placebo sono peggiorati. In più, nei partecipanti con una specifica variante genetica (GBA1), si è osservato un lieve miglioramento della memoria.

Il possibile segreto? L’Ambroxol sembra attivare un enzima chiamato beta-glucocerebrosidasi, coinvolto nella “pulizia” cellulare del cervello. Stimolando questo enzima, si potrebbe contrastare l’accumulo di sostanze tossiche che danneggiano i neuroni nelle malattie neurodegenerative.

Naturalmente si tratta di risultati preliminari: lo studio era piccolo, durato solo un anno, e coinvolgeva un numero limitato di pazienti. Tuttavia, la sicurezza dell’Ambroxol è già nota – essendo usato da anni per la tosse – e questo potrebbe accelerare eventuali approvazioni per nuovi utilizzi clinici.

Gli autori sottolineano che servono ulteriori ricerche, soprattutto su soggetti geneticamente predisposti. Un nuovo trial clinico è già in programma per il 2025.

Intanto, questa scoperta ci ricorda che anche tra i farmaci più comuni si nascondono talvolta nuove potenzialità. La ricerca continua, e con essa la speranza di trovare strumenti concreti per rallentare il declino cognitivo nelle persone con Parkinson.

Lo sapevi? Le mutazioni nel gene GBA1 aumentano il rischio di sviluppare demenza nei pazienti con Parkinson. L’Ambroxol potrebbe essere particolarmente utile in questi casi.

Nota importante: L’Ambroxol non è attualmente approvato per l’uso neurologico. Non iniziare alcuna terapia senza consultare il proprio medico.