di FILIPPO LIMONCELLI
Poco prima dello schianto del Boeing 787 di Air India, nella cabina di pilotaggio si è verificata “un’accesa discussione” tra i due piloti. Secondo quanto riferiscono al Corriere della Sera due fonti occidentali a conoscenza diretta dei file audio della scatola nera, uno dei piloti ha domandato più volte all’altro, con tono “drammatico e sempre più disperato”, “perché li hai spenti?”, riferendosi agli interruttori che regolano il flusso di carburante ai motori. È uno dei dettagli più significativi emersi dalle registrazioni.
Il volo AI171 era partito da Ahmedabad ed era diretto a Londra Gatwick. Poco dopo il decollo, il 12 giugno 2025, l’aereo — con a bordo 242 persone — ha perso potenza ed è precipitato nel quartiere Meghani Nagar, provocando una devastante esplosione. Il bilancio è stato drammatico: 260 vittime, di cui 241 tra passeggeri e membri dell’equipaggio (si è salvato solo un passeggero) e 19 persone che si trovavano in una mensa universitaria colpita dall’aereo.
Le leve, lo spegnimento e i misteri della scatola nera
Il rapporto preliminare redatto dalle autorità indiane conferma che tre secondi dopo il decollo gli interruttori del carburante si sono spostati da Run a Cut off, causando il blocco dei propulsori. Il documento non chiarisce come o perché siano stati disattivati. Le fonti citate dal Corriere ritengono si tratti di “un’azione umana”. Ancora più grave, il rapporto omette la lunga e cruciale conversazione tra i piloti, riducendola a una riga e mezza su quindici pagine.
Secondo gli audio analizzati, si sente un pilota gridare: “Perché li hai spenti?”, e poco dopo: “Non sono stato io”. Dieci secondi dopo, il carburante al motore sinistro viene riattivato, seguito dopo altri quattro secondi da quello di destra. Sei secondi prima dell’impatto viene lanciato un triplo “mayday”, ma è ormai troppo tardi per evitare la tragedia.
Le indagini tecniche, i dubbi e le ispezioni internazionali
Il bollettino ufficiale menziona un riferimento a una comunicazione del 2018 della FAA americana su un potenziale disinserimento del blocco degli interruttori del carburante. Tuttavia, all’epoca non fu considerata una minaccia tale da richiedere interventi. Air India, dopo quell’avviso, ha sostituito due volte la console dove si trovano le levette incriminate.
Nonostante ciò, il rapporto preliminare sostiene che non ci siano prove di malfunzionamenti che richiedano azioni correttive sui 787 o sui motori GE. Tuttavia, l’autorità indiana ha ordinato ispezioni su tutte le flotte di Boeing 787 e 737. Anche compagnie mediorientali come Oman Air e Royal Jordanian hanno completato controlli senza rilevare problemi. L’EASA, agenzia europea per la sicurezza aerea, al momento non ha previsto ispezioni obbligatorie per il 787.