Mosca (Depositphotos)

La Russia risponde con sanzioni nei confronti di "rappresentanti delle istituzioni europee e di Paesi membri della Ue" agli ultimi due pacchetti sanzionatori adottati dalla Ue, il 17/o e il 18/o.

Lo rende noto il ministero degli Esteri in un comunicato.
Tra i sanzionati, a cui è vietato l'ingresso sul territorio russo, figurano "i deputati di Stati membri della Ue e del Parlamento europeo che hanno votato le risoluzioni e leggi anti-russe".
"L'Unione europea continua ad aumentare le misure restrittive unilaterali e illegittime dal punto di vista della legge internazionale, che minano le prerogative del Consiglio di Sicurezza dell'Onu", si afferma nella nota. Mosca ha quindi deciso di rispondere "espandendo significativamente" la lista dei cittadini europei a cui è vietato l'ingresso in Russia.

"Parliamo - afferma tra l'altro il ministero degli Esteri russo - di dipendenti di agenzie di polizia, organizzazioni statali e commerciali, cittadini di Paesi membri della Ue e altri Paesi occidentali responsabili di fornire assistenza militare a Kiev". Presi di mira inoltre "rappresentanti di strutture europee, di enti governativi di Paesi Ue e altri Stati europei" coinvolti tra l'altro nella creazione di un nuovo tribunale speciale che dovrebbe giudicare la leadership russa e negli appelli per la confisca di capitali russi o l'uso dei profitti da essi derivati a favore di Kiev. Tra coloro a cui è vietato l'ingresso in Russia vi sono anche "attivisti e rappresentanti della comunità scientifica che si sono distinti per la loro retorica russofobica". "Le azioni ostili anti-russe - conclude il comunicato - non possono esercitare alcuna influenza sulla politica del nostro Paese. La Russia continuerà a seguire i suoi interessi nazionali". E anche eventuali nuove sanzioni da parte dell'Unione europea "riceveranno una risposta pronta e adeguata".