Sei anni dopo l'exploit ai Mondiali di Francia, la nazionale italiana femminile è tornata alla ribalta, entrando tra le migliori quattro del Continente con l'obiettivo non più solo ipotetico di conquistare la finale.

E' accaduto già due volte, alle azzurre, di lottare per il titolo, nel 1993 e nel 1997. Ma riuscirci ora, battendo l'Inghilterra campione in carica, avrebbe un significato ed un impatto molto diversi. Lo sa il ct, Andrea Soncin, che crede nel "sogno finale", lo sanno le ragazze guidate dal fenomeno Cristiana Girelli, lo sa la federazione e lo sanno anche i tifosi, sempre più numerosi.

"Abbiamo il massimo rispetto per l'Inghilterra, conosciamo la sua forza, ma noi abbiano grande convinzione e consapevolezza di saperle affrontare - ha detto il ct alla vigilia -. Vogliamo continuare a inseguire il sogno della finale e viverlo fino in fondo. Non ho ricette particolari per il match, ma so che abbiamo le armi per poter vincere". "In questi giorni abbiamo cercato di recuperare, di ricaricarci - ha proseguito Soncin -, abbiamo coraggio e serenità.

Cercheremo di leggere i 100-120 minuti che durerà la partita, facendo quel che è meglio nei vari momenti. Loro le conosciamo bene, fanno del possesso palla un'arma, è vero, ma sanno essere anche una squadra verticale, che attacca molto lo spazio. Hanno esperienza nei tornei più importanti, ma non sono imbattibili". Dopo aver superato un girone difficile che comprendeva Belgio, Portogallo e Spagna e aver messo nel sacco la Norvegia nei quarti con una partita tutta cuore, l'Italia ha acquisito determinazione e fiducia e neanche la titolata Inghilterra sembra un ostacolo insuperabile, anche se ha raggiunto la sesta semifinale consecutiva in un torneo internazionale ed è la detentrice del titolo.

Dopo aver perso la prima gara contro la Francia, le inglesi hanno battuto nettamente Olanda e Galles, ma ai quarti contro la Svezia hanno rischiato l'eliminazione. Scosse dal caso di razzismo on line nei confronti della centrale difensiva Jess Carter, le britanniche hanno vissuto una vigilia tesa, mentre la ct, Sarina Wiegman, ha respinto l'etichetta di favorita per la sua squadra. "Penso che sarebbe davvero irrispettoso nei confronti dell'Italia pensare che siamo le favorite - ha detto in conferenza stampa -. Anche loro sono arrivate in semifinale, ed è un grande risultato per qualsiasi squadra. Abbiamo visto come hanno giocato. Dobbiamo dare il massimo per vincere". Tutte le sue calciatrici sono disponibili per la semifinale, inclusa la capitana Leah Williamson, che era uscita contro la Svezia per una una distorsione ad una caviglia.

"Scegliere le titolari è complicato ma è questo che rende la squadra forte. Prima di ogni partita prendiamo in considerazione molte cose, lo faremo anche domani. La Svezia era una squadra molto fisica, che puntava al contropiede e anche l'Italia può fare lo stesso, ma le azzurre sono creative nei loro schemi, hanno varie soluzioni", ha concluso. L'Italia si è guadagnata il rispetto, e non è poco dopo anni grigi. A Ginevra può davvero cambiare tutto.