di CLAUDIA MONTANARI
Negli ultimi anni si è fatto un gran parlare degli stili di vita dei centenari di Okinawa, l’isola giapponese con uno dei tassi di longevità più alti al mondo. Ma c’è un dettaglio poco noto, che forse spiega almeno in parte il loro straordinario benessere fisico e mentale: una pratica quotidiana di camminata lenta e consapevole, conosciuta oggi come Okinawa Walk.
Non si tratta di una semplice passeggiata. Questo metodo coniuga movimento regolare, respiro profondo, postura corretta e uno stato mentale rilassato. È un’attività alla portata di tutti, priva di controindicazioni, che può rappresentare una vera svolta per chi cerca equilibrio, forma fisica e serenità mentale.
Vediamo in cosa consiste e perché sempre più esperti la consigliano come pratica quotidiana.
Cos’è l’Okinawa Walk e da dove nasce
L’Okinawa Walk non è una moda passeggera, ma un’abitudine radicata nella cultura dell’isola giapponese, tramandata di generazione in generazione. A differenza delle camminate fitness ad alta intensità o delle marce sportive, questa camminata è lenta, ritmata e costante, e viene praticata preferibilmente in silenzio, nella natura o in contesti poco rumorosi.
Il passo è controllato, il respiro è profondo e regolare, e lo sguardo rimane sereno e rivolto avanti. Non c’è fretta. L’obiettivo non è percorrere lunghe distanze né bruciare calorie, ma favorire un ritmo biologico più armonico, migliorando la connessione tra corpo e mente.
Secondo gli studiosi, la combinazione di movimento moderato, respirazione consapevole e presenza mentale genera effetti positivi misurabili sulla salute fisica e psicologica.
I benefici dell’Okinawa Walk
Le prime evidenze scientifiche sui benefici di questa camminata arrivano da ricerche sull’invecchiamento attivo in Asia. Uno studio pubblicato su The Journals of Gerontology ha evidenziato come l’attività fisica quotidiana a bassa intensità, praticata con continuità, contribuisca a ridurre l’infiammazione sistemica e a preservare la funzione cognitiva negli anziani.
Ma non è tutto. Camminare con regolarità, come accade a Okinawa, è associato a:
- una riduzione del rischio cardiovascolare,
- un miglioramento dei parametri metabolici,
- un più efficace controllo della glicemia
- e a una maggiore stabilità emotiva.
Uno studio della Tohoku University ha inoltre dimostrato che camminare lentamente per almeno 30 minuti al giorno, con respirazione diaframmatica, abbassa i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, e migliora il sonno.
Un esercizio semplice, ma profondamente rigenerante

Il cuore dell’Okinawa Walk è la consapevolezza del movimento. Questo tipo di camminata stimola il sistema nervoso parasimpatico, responsabile del rilassamento, e riduce l’attivazione del sistema simpatico, collegato a stati di tensione e ansia.
La postura è fondamentale: schiena dritta, spalle rilassate, piedi ben piantati al suolo. Le braccia oscillano naturalmente lungo il corpo. Il passo è corto, ma regolare. Il respiro accompagna ogni passo, ed è spesso sincronizzato: per esempio, si inspira per due passi e si espira per altri due.
Non si ascolta musica, non si guarda lo smartphone. L’attenzione è sul qui e ora, in uno stato di presenza che ricorda la meditazione. E proprio per questo l’Okinawa Walk è spesso paragonata a forme di mindfulness attiva, con benefici simili ma ottenuti attraverso il corpo.
Una pratica per tutte le età (e per tutti gli stili di vita)
Uno degli aspetti più interessanti dell’Okinawa Walk è che non ha controindicazioni. È adatta a tutte le età, dai bambini agli anziani, e può essere praticata da chiunque, indipendentemente dalla forma fisica. Non richiede attrezzature particolari né ambienti specifici. Si può fare in un parco, in un cortile, in riva al mare o anche solo lungo un viale alberato.
Questo la rende sostenibile e accessibile, in linea con le raccomandazioni dell’OMS sul movimento quotidiano, e molto più facile da integrare nella routine rispetto a sport impegnativi o programmi fitness strutturati.
Perché praticarla ogni giorno (anche solo per 20 minuti)
Camminare in questo modo aiuta a rompere il ciclo del multitasking e a rallentare il ritmo frenetico della giornata. È un momento per ricollegarsi a sé stessi e ridurre lo stress accumulato.
I benefici, come dimostrato da numerosi studi, sono tanto più evidenti quanto più regolare è la pratica. La chiave non è la quantità, ma la costanza. Anche solo 20 minuti al giorno possono fare la differenza, soprattutto se l’attività viene svolta con consapevolezza.
Molti professionisti della salute mentale la stanno già consigliando come supporto a terapie per ansia e depressione lieve, mentre geriatri e fisiatri la promuovono come strumento di prevenzione dell’invecchiamento precoce.
Okinawa Walk e longevità: un legame culturale e biologico
I centenari di Okinawa, secondo le ricerche condotte nell’ambito del progetto “Blue Zones”, condividono alcune caratteristiche chiave: un’alimentazione sobria e vegetale, relazioni sociali solide e un’attività fisica leggera ma quotidiana.
In questo contesto, l’Okinawa Walk è una pratica fondamentale. Non si tratta solo di muoversi, ma di farlo con uno spirito di gratitudine, in armonia con l’ambiente e con il proprio corpo. La camminata diventa così un rito quotidiano di riequilibrio, che stimola la produzione di endorfine, riduce l’infiammazione cronica e sostiene il sistema immunitario.
Come iniziare: piccoli cambiamenti, grandi risultati
Per chi desidera avvicinarsi a questa pratica, non servono grandi rivoluzioni. Basta scegliere un momento della giornata — magari al mattino presto o dopo cena — in cui ritagliarsi 20-30 minuti di camminata in solitudine o in compagnia silenziosa.
All’inizio si può camminare a passo normale, concentrandosi sulla postura e sul respiro. Con il tempo, si imparerà a regolare l’andatura e ad entrare in quello stato di calma vigile che caratterizza l’Okinawa Walk. Non serve misurare i chilometri né contare i passi. È un esercizio di presenza, non di prestazione.