ROMA- Lo scorso 24 luglio si è svolto all’ARAN - Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni – un incontro sul rinnovo del CCNL Istruzione e ricerca che ha affrontato la tematica del personale scolastico italiano in servizio presso le sedi estere. Ne dà notizia la Flc Cgil spiegando che, in questa occasione, è stata trovata un’intesa per inserire nel prossimo Contratto nazionale una sezione che riguarda il personale scolastico all’estero, dopo che dei 30 articoli presenti nel CCNL 2006-09 solo 3 erano rimasti in vigore dopo la pubblicazione del DLgs 64/2017.
L’incontro, riporta il sindacato, ha permesso di “inserire nuovamente importanti novità per quanto riguarda le materie di contrattazione, confronto e informativa sia a livello di MAECI che di Ambasciata/Consolato che d’Istituto. Tra queste, solo a titolo esemplificativo si dovrà contrattare il MOF (a cui potranno accedere anche i lettori) in tutte le sedi in cui esso verrà distribuito, così come la sicurezza nei luoghi di lavoro. La mobilità estero su estero fino ad ora praticamente inaccessibile nelle SCI diventa materia di confronto sindacale, così come la revisione dei contingenti, l’articolazione dell’orario di lavoro del personale, le misure di prevenzione dello stress lavoro-correlato e di fenomeni di burn-out. Contrattato inoltre il dovere dell’amministrazione di informare puntualmente i sindacati sulla variazione dei coefficienti dell’indennità di servizio estero nonché gli aggiornamenti rispetto le graduatorie del personale vincitore di concorso. Per quanto riguarda la mobilità estero su estero pur apprezzando l’apertura dell’amministrazione abbiamo insistito affinché sia spostata nelle materie di contrattazione anziché di confronto”.
Durante l’incontro, la Flc Cgil ha “ribadito la necessità di inserire altri aspetti importanti per chi lavora all’estero, tra questi quelli che riteniamo più significativi, riguardano: la modalità di cessazione e riassunzione dal servizio, la possibilità di lasciare la sede consolare nei periodi di sospensione dell’attività didattica/accademica, il confronto sul reclutamento, la possibilità di utilizzare il fondo anche per diverse esigenze didattiche organizzative, i criteri di assegnazione del personale ai plessi, il diritto di usufruire degli 11 giorni di festività previste in Italia, una sezione specifica per i lettori e in particolare una regolamentazione/riconoscimento per le sedi in cui sono previsti incarichi extra accademici”.
Su questi punti, spiega il sindacato, “l’amministrazione ha sollevato diverse perplessità ribadendo l’indisponibilità di intervenire sulle materie normate dalla legge e di incrementare le risorse economiche a disposizione, ma si è presa ulteriore tempo per approfondire se e in quale modalità sia possibile corrispondere alle richieste che abbiamo presentato”.
Concludendo, il sindacato ribadisce comunque “l’importanza di aver raggiunto un accordo per l’inserimento nel nuovo CCNL di una sezione rivolta esclusivamente al personale scolastico all’estero (dopo 16 anni di attesa) ripristinando diversi diritti che erano diventati inesigibili dopo il Dlgs 64/2017”, nella consapevolezza che “ulteriori passi devono essere fatti prima di poter esprimere un giudizio complessivo sugli obiettivi raggiunti”.
Personale scolastico all’estero: all’Aran l’incontro con i sindacati

foto depositphotos