Gente d'Italia

West Nile: un altro morto a Caserta, è l’ottavo in Italia

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Un uomo di 72 anni è morto per infezione da West Nile nell'ospedale di Caserta, dove era ricoverato.

Si tratta del quarto decesso in Campania e l'ottavo in Italia.
L'anziano, di Maddaloni, nel Casertano, aveva malattie pregresse e un quadro clinico complesso. Sempre di Maddaloni anche un'altra delle quattro vittime campane.

Due casi in Lombardia di cui uno ricoverato

Due nuovi casi autoctoni di West Nile, il virus trasmesso dalla puntura di zanzara, sono stati registrati in Lombardia. Si tratta di due donne, una 38enne a Milano e una 66enne a Pavia. Soltanto quest'ultima è attualmente ricoverata. Lo rende noto all'ANSA la Regione Lombardia, confermando quanto anticipato da alcuni quotidiani.
La sorveglianza e il contenimento del virus West Nile, in Lombardia, si basano su un sistema integrato coordinato tra Regione, Ats locali, Comuni e Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell'Emilia-Romagna. I Dipartimenti veterinari delle Ats hanno un ruolo attivo nelle fasi di sorveglianza entomologica, sorveglianza sull'avifauna selvatica e sugli equidi. In alcuni siti scelti attraverso valutazione da parte di entomologi, privilegiando posizioni fisse georeferenziate, vengono utilizzate trappole attrattive a CO2, senza luce, con richiamo di anidride carbonica, ottimali per la cattura di specie vettori.
Le zanzare raccolte ogni due settimane vengono identificate per specie, raggruppate in pool. I pool vengono quindi inviati all'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell'Emilia-Romagna per l'analisi molecolare. Alla prima evidenza di virus in una trappola, scattano immediatamente le misure restrittive: controlli su sangue, organi e tessuti donati per la provincia in cui è presente la trappola e nelle province confinanti a 5 chilometri intorno alla trappola.

Picco casi West Nile dopo metà agosto e poi discesa

"I casi di West Nile in Italia sono in crescita: il picco si prevede dopo la metà di agosto, poi dovrebbe esserci una rapida discesa". Lo sottolinea Antonello Maruotti, ordinario di Statistica all'università Lumsa, in una video intervista a Rainews.it. Le regioni più colpite finora sono il Lazio e la Campania, mentre gli anni precedenti erano l'Emilia Romagna e il Veneto.
"In questo periodo dell'anno ci ritroviamo a monitorare il numero di casi di West Nile presenti in Italia. Non è una novità: basti pensare che già nel 2018 abbiamo osservato oltre 550 casi di West Nile, e lo scorso anno ci siamo fermati poco sopra 460. Dov'è la differenza rispetto al passato? Generalmente - spiega l'esperto - negli anni precedenti abbiamo osservato casi di West Nile circoscritti all'Emilia Romagna, al Veneto e alcune zone della pianura padana. Quest'anno invece, finora, i casi si sono concentrati soprattutto nella provincia di Latina, quindi nella regione Lazio, e anche in Campania. Una vera novità rispetto al passato". Nelle prossime settimane, rileva, "sicuramente i casi continueranno ad aumentare. I dati degli anni passati ci mostrano una chiara tendenza: la curva comincia a crescere da metà luglio raggiungendo il picco fra la seconda e la terza settimana di agosto. Per poi scendere molto rapidamente subito dopo".

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