di LORENZO BRIOTTI
Le spiagge di Alassio, nella classifica stilata da Altroconsumo, per quanto riguarda l’affitto dei lettini e degli ombrelloni sono le più costose d’Italia. Nella nota località della Liguria ci sono solo dieci stabilimenti e per una settimana in prima fila si spendono fino a 345 euro con un prezzo medio delle prime quattro file pari a 340 euro. Se si è fortunati, ma non capita sempre, si ottiene anche una sedia e una cabina. E secondo quanto segnalato da Repubblica, questi prezzi stanno provocando una fuga di bagnanti. A restare sono infatti solo quelli che possono permettersi di spendere cifre del genere.
Repubblica spiega che nel comune in provincia di Savona, “un tempo l’offerta alberghiera era ampia ma molte strutture sono state trasformate in seconde case e oggi in b&b che (…) raggiungono prezzi in competizione con Portofino e Montecarlo. Paradossalmente, Alassio non ha un vero e proprio lungomare, anzi ce l’ha ma senza vista. Colpa del “muro” (…) la palizzata di legno senza soluzione di continuità formata dal retro di cabine e strutture. La spiaggia infatti è ridottissima e ogni metro utile viene sfruttato. Nel 2018 la mareggiata che colpì la Liguria ridusse praticamente a una sola fila di ombrelloni molti stabilimenti che videro gli incassi crollare. Ma con il mare calmo il guadagno è garantito”.
Il problema delle spiagge libere in Liguria
Una legge della Regione Liguria impone poi a tutti i comuni della riviera di garantire almeno il 40 per cento di spiagge libere. Ma ad Alassio di spiagge libere ce ne sono davvero poche. E non è l’unico comune ad avere questo problema: in molte località della regione come Monterosso al Mare alle Cinque Terre, gli ombrelloni “liberi” sono ormai quasi sul bagnasciuga.
Stefano Bigliazzi è il presidente regionale di Legambiente. Sempre a Repubblica descrive come viene fatto il conteggio delle spiagge libere: “Nel conteggio (…) compaiono anche tratti di costa alle foci di fiumi e torrenti (…). Incredibile che si possa annoverare nel computo tratti di costa che devono essere invece considerati non fruibili”.