Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è a Berlino e alla cancelleria federale è stato accolto da Friedrich Merz.
I due parteciperanno alle videoconferenze previste nel pomeriggio: innanzitutto con i leder europei, poi con il presidente Trump e infine, nel tardo pomeriggio, ci sarà una nuova teleconferenza con il cosiddetto formato della coalizione dei volenterosi.
"Parlerò con i leader europei tra poco. Sono persone fantastiche che vogliono vedere un accordo concluso" sulla guerra in Ucraina, ha scritto il presidente Usa Trump sul suo social Truth.
"I media sono molto ingiusti sul mio incontro con Putin. Citano perdenti licenziati e persone stupide come John Bolton, che ha detto che nonostante l'incontro sia in suolo americano, 'Putin ha già vinto'. Ma che dice? Stiamo vincendo su tutto", lo scrive Trump su Truth.
L'incontro fra Donald Trump e Vladimir Putin si terrà nella base militare di Elmendorf-Richardson, a meno di dieci chilometri da Anchorage, riporta la Cnn. Secondo l'emittente Usa, la base è l'unica in Alaska ad avere i requisiti di sicurezza, anche se la Casa Bianca sperava di evitare di dare l'immagine di ospitare il presidente russo in una base militare americana. La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, si era limitata ieri ad affermare che l'incontro si terrà ad Anchorage, senza precisare il luogo.
La decisione di tenere il vertice in Alaska è stata preceduta da un lungo tira e molla. La lista delle papabili destinazioni era limitata dal mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale contro Putin. Per questo, la Russia ha rifiutato una tappa europea, anche se città come Ginevra e Vienna hanno ospitato gli incontri di leader americani e russi fin dai tempi della Guerra Fredda. Mosca ha paventato l'ipotesi degli Emirati Arabi Uniti, ma all'interno della Casa Bianca si è fatto di tutto per evitare un altro lungo viaggio in Medio Oriente. L'elenco delle destinazioni papabili si era quindi ristretto a due destinazioni: l'Ungheria di Victor Orban, vicino sia a Trump sia a Putin, e gli Stati Uniti. La Casa Bianca è rimasta sorpresa che Mosca alla fine abbia accettato un incontro in territorio americano.
L'Unione europea sta cercando di "sabotare" gli sforzi di pace della Russia e degli Usa. Lo afferma il ministero degli Esteri di Mosca, giudicando "insignificanti" le consultazioni odierne del presidente ucraino Volodymyr Zelensky con i leader europei. Lo riferisce l'agenzia Ria Novosti. "Consideriamo le consultazioni richieste dagli europei come un'azione insignificante dal punto di vista politico e pratico", ha detto Alexei Fadeyev, vice direttore del Dipartimento informazione e stampa del ministero degli Esteri. "A parole - ha aggiunto Fadeyev - sostengono gli sforzi diplomatici di Washington e Mosca per risolvere la crisi riguardante l'Ucraina, ma in realtà l'Unione europea li sta sabotando". Secondo il rappresentante del ministero degli Esteri, "la retorica della Ue sul presunto sostegno per trovare vie per risolvere pacificamente" il conflitto è solo un tentativo di "complicare il processo".
"Comunque - ha detto ancora Fadeyev - monitoreremo le azioni dei Paesi europei in relazione al prossimo vertice russo-americano e ci aspettiamo che non vengano fatti passi che ostacolino la sua tenuta e il raggiungimento di accordi costruttivi".
La "posizione di principio" della Russia per la pace in Ucraina rimane "invariata" rispetto a quello che ha annunciato lo scorso anno il presidente Vladimir Putin. Quindi, ritiro delle truppe ucraine dalle quattro regioni rivendicate da Mosca (Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson) e rinuncia di Kiev a entrare nella Nato. Lo ha detto il vice direttore del Dipartimento informazione e stampa del ministero degli Esteri, Alexei Fadeyev, citato dall'agenzia Tass. "La posizione della Russia è invariata, ed è stata espressa il 14 giugno 2024", ha detto il diplomatico, ricordando un discorso di Putin al ministero degli Esteri. "L'organizzazione territoriale della Federazione Russa è sancita nella Costituzione del nostro Paese", ha sottolineato Fadeyev, riferendosi al riconoscimento di Mosca delle quattro regioni ucraine come parte integrante del territorio nazionale russo. Il diplomatico rispondeva in particolare a una domanda sui possibili "scambi di territori" a cui ha accennato il presidente americano Donald Trump.
"Pertanto, per quanto riguarda gli obiettivi della delegazione russa nei negoziati in Alaska, essi sono dettati esclusivamente dagli interessi nazionali", ha aggiunto il diplomatico.
L'incontro tra Donald Trump e Vladimir Putin in Alaska non rappresenta una vittoria per il Cremlino e non dovrebbe essere visto come una concessione alla Russia, secondo il segretario di Stato americano, Marco Rubio, in un'intervista con Sid Rosenberg nel podcast Sid & Friends in the Morning. L'incontro sarà esplorativo, durante il quale Trump cercherà di esprimere la propria valutazione della situazione "guardando quest'uomo negli occhi", ha aggiunto Rubio, osservando che Trump non ha ottenuto il risultato sperato nelle sue telefonate con Putin: ed è per questo che il presidente ha deciso di incontrarlo personalmente.