Si è conclusa dopo circa un'ora la telefonata tra Donald Trump, Volodymyr Zelensky e i leader europei.
"Abbiamo avuto un'ottima conversazione con Zelensky e leader europei, voto 10".
Lo ha detto Donald Trump ribadendo che dopo il suo incontro con Vladimir Putin in Alaska chiamerà il leader ucraino. "Se il primo incontro con Putin va bene, ci sarà un secondo a breve con Putin e Zelensky al quale parteciperò anche io se vorranno". Lo ha detto Donald Trump. "Il primo incontro è preparatorio", ha aggiunto il presidente. "Non credo di poter convincere Putin a non bombardare i civili, perché l'ho fatto in conversazioni passate e lui ha continuato a lanciare missili". Lo ha detto Donald Trump. "Voglio che la guerra finisca", ha aggiunto il presidente Usa.
Gli Usa sono impegnati sotto l'amministrazione di Donald Trump a "riportare di nuovo la pace in Europa", come accadde dopo la Seconda guerra mondiale. Lo ha detto il vicepresidente JD Vance arringando i militari americani schierati nella base britannica della Raf nel Gloucestershire, a margine di una vacanza familiare che sta trascorrendo nel Regno Unito. Si tratta di "una missione", ha aggiunto, sottolineando di aver parlato oggi con Trump a due giorni dal vertice del 15 agosto in Alaska con il presidente russo Vladimir Putin, potenzialmente cruciale per la guerra in Ucraina e per il futuro di Kiev.
Giorgia Meloni "si è detta molto soddisfatta dall'unità di intenti e dalla capacità di dialogo che l'Occidente sta dimostrando di fronte a una sfida fondamentale per la sicurezza e la difesa del diritto internazionale". COsì una nota di Palazzo Chigi dopo le call tra i Paesi Ue, Donald Trump e Volodymyr Zelensky. "E' ora il momento di vedere quale sarà, in Alaska, l'atteggiamento della Russia che finora non ha inteso fare alcun significativo passo in avanti". "Dalla discussione" di oggi tra i paesi Ue, Donald Trump e Volodymyr Zelensky "è emersa una forte unità di vedute nel ribadire che una pace giusta e duratura non può prescindere da un cessate il fuoco, dal continuo sostegno all'Ucraina, dal mantenimento della pressione collettiva sulla Russia, anche attraverso lo strumento delle sanzioni, e da solide e credibili garanzie di sicurezza ancorate al contesto euroatlantico". E' quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi.
"Il colloquio con Donald Trump ha consentito di chiarire le sue intenzioni e, per noi, di esprimere le nostre attese. La volontà americana è di ottenere una tregua", ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, al termine delle riunioni in videoconferenza a due giorni dal vertice in Alaska fra i due leader sull'Ucraina. "Noi - ha aggiunto Macron - vogliamo che tutto quello che riguarda l'Ucraina venga discusso con l'Ucraina".
"Un riconoscimento legale dell'occupazione russa non è in discussione, il principio che i confini non devono essere modificati con la forza deve essere preservato" ha detto Friedrich Merz, cancelliere federale, tedesco nel corso della conferenza stampa con Zelensky. Ha poi aggiunto: "I negoziati devono includere solide garanzie di sicurezza per Kiev, le forze armate ucraine devono essere in grado di difendere efficacemente la sovranità del loro Paese".
"La Russia non può mettere un veto su quello che l'Ucraina vuole fare in relazione alla sua presenza nell'Unione europea e nella Nato", ha detto Zelensky dopo l'incontro in teleconferenza con gli altri leader europei e con il presidente Trump. Zelensky ha poi aggiunto: "Putin non vuole la pace, vuole occupare tutta l'Ucraina. Abbiamo bisogno di esercitare ulteriore pressione su Putin, con le sanzioni, perché ci sia un immediato cessate il fuoco".
"Il presidente Trump ha condiviso con noi tre obiettivi molto importanti: prima di tutto il cessate il fuoco, poi che nessuno oltre all'Ucraina può negoziare ciò che riguarda l'Ucraina, e terzo elemento la disponibilità degli Stati Uniti di condividere con l'Europa gli sforzi per rafforzare le condizioni di sicurezza quando avremo ottenuto una pace duratura e giusta per l'Ucraina", ha detto il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa al fianco di Emmanuel Macron al termine della videocall con Donald Trump, auspicando "un grande successo" dell'incontro di venerdì con Vladimir Putin per aprire "il cammino della pace".
"Ottima telefonata con Trump, Zelensky e i leader europei in vista dell'incontro del presidente Usa con Putin in Alaska. Siamo uniti nell'impegno per porre fine a questa terribile guerra contro l'Ucraina e per raggiungere una pace giusta e duratura. Apprezzo la leadership di Donald Trump e lo stretto coordinamento con gli alleati. Ora la palla passa a Putin", ha scritto sui social il segretario generale della Nato Mark Rutte.
Donald Trump è ancora "molto arrabbiato" con Vladimir Putin nonostante la sua retorica suoni, a volte, filorussa, riferiscono ad Axios due fonti dell'amministrazione. "Se dovesse scegliere da che parte stare, inizierebbe a far crollare l'economia russa. Ne ha davvero abbastanza", hanno sottolineato i funzionari a proposito dello stato d'animo del presidente americano nei confronti del leader del Cremlino. E se, hanno aggiunto le fonti, i messaggi del tycoon possono sembrare pro-Mosca è perché "è convinto che questa strategia lo aiuterà a raggiungere un accordo" con la Russia.
In mattinata il presidente ucraino è arrivato a Berlino e alla cancelleria federale è stato accolto da Friedrich Merz.
"Parlerò con i leader europei tra poco. Sono persone fantastiche che vogliono vedere un accordo concluso" sulla guerra in Ucraina, aveva scritto il presidente Usa sul suo social Truth prima della video call. "I media sono molto ingiusti sul mio incontro con Putin. Citano perdenti licenziati e persone stupide come John Bolton, che ha detto che nonostante l'incontro sia in suolo americano, 'Putin ha già vinto'. Ma che dice? Stiamo vincendo su tutto", lo scrive Trump su Truth.
L'incontro fra Donald Trump e Vladimir Putin si terrà nella base militare di Elmendorf-Richardson, a meno di dieci chilometri da Anchorage, riporta la Cnn. Secondo l'emittente Usa, la base è l'unica in Alaska ad avere i requisiti di sicurezza, anche se la Casa Bianca sperava di evitare di dare l'immagine di ospitare il presidente russo in una base militare americana. La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, si era limitata ieri ad affermare che l'incontro si terrà ad Anchorage, senza precisare il luogo.
La decisione di tenere il vertice in Alaska è stata preceduta da un lungo tira e molla. La lista delle papabili destinazioni era limitata dal mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale contro Putin. Per questo, la Russia ha rifiutato una tappa europea, anche se città come Ginevra e Vienna hanno ospitato gli incontri di leader americani e russi fin dai tempi della Guerra Fredda. Mosca ha paventato l'ipotesi degli Emirati Arabi Uniti, ma all'interno della Casa Bianca si è fatto di tutto per evitare un altro lungo viaggio in Medio Oriente. L'elenco delle destinazioni papabili si era quindi ristretto a due destinazioni: l'Ungheria di Victor Orban, vicino sia a Trump sia a Putin, e gli Stati Uniti. La Casa Bianca è rimasta sorpresa che Mosca alla fine abbia accettato un incontro in territorio americano.
L'Unione europea sta cercando di "sabotare" gli sforzi di pace della Russia e degli Usa. Lo afferma il ministero degli Esteri di Mosca, giudicando "insignificanti" le consultazioni odierne del presidente ucraino Volodymyr Zelensky con i leader europei. Lo riferisce l'agenzia Ria Novosti. "Consideriamo le consultazioni richieste dagli europei come un'azione insignificante dal punto di vista politico e pratico", ha detto Alexei Fadeyev, vice direttore del Dipartimento informazione e stampa del ministero degli Esteri. "A parole - ha aggiunto Fadeyev - sostengono gli sforzi diplomatici di Washington e Mosca per risolvere la crisi riguardante l'Ucraina, ma in realtà l'Unione europea li sta sabotando". Secondo il rappresentante del ministero degli Esteri, "la retorica della Ue sul presunto sostegno per trovare vie per risolvere pacificamente" il conflitto è solo un tentativo di "complicare il processo".
"Comunque - ha detto ancora Fadeyev - monitoreremo le azioni dei Paesi europei in relazione al prossimo vertice russo-americano e ci aspettiamo che non vengano fatti passi che ostacolino la sua tenuta e il raggiungimento di accordi costruttivi".
La "posizione di principio" della Russia per la pace in Ucraina rimane "invariata" rispetto a quello che ha annunciato lo scorso anno il presidente Vladimir Putin. Quindi, ritiro delle truppe ucraine dalle quattro regioni rivendicate da Mosca (Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson) e rinuncia di Kiev a entrare nella Nato. Lo ha detto il vice direttore del Dipartimento informazione e stampa del ministero degli Esteri, Alexei Fadeyev, citato dall'agenzia Tass. "La posizione della Russia è invariata, ed è stata espressa il 14 giugno 2024", ha detto il diplomatico, ricordando un discorso di Putin al ministero degli Esteri. "L'organizzazione territoriale della Federazione Russa è sancita nella Costituzione del nostro Paese", ha sottolineato Fadeyev, riferendosi al riconoscimento di Mosca delle quattro regioni ucraine come parte integrante del territorio nazionale russo. Il diplomatico rispondeva in particolare a una domanda sui possibili "scambi di territori" a cui ha accennato il presidente americano Donald Trump.
"Pertanto, per quanto riguarda gli obiettivi della delegazione russa nei negoziati in Alaska, essi sono dettati esclusivamente dagli interessi nazionali", ha aggiunto il diplomatico.
L'incontro tra Donald Trump e Vladimir Putin in Alaska non rappresenta una vittoria per il Cremlino e non dovrebbe essere visto come una concessione alla Russia, secondo il segretario di Stato americano, Marco Rubio, in un'intervista con Sid Rosenberg nel podcast Sid & Friends in the Morning. L'incontro sarà esplorativo, durante il quale Trump cercherà di esprimere la propria valutazione della situazione "guardando quest'uomo negli occhi", ha aggiunto Rubio, osservando che Trump non ha ottenuto il risultato sperato nelle sue telefonate con Putin: ed è per questo che il presidente ha deciso di incontrarlo personalmente.