Decine di migliaia di persone sono scese in strada a Tel Aviv fin dalle 6.30 del mattino (le 5.30 in Italia) per lo sciopero generale nazionale proclamato dal Forum delle famiglie degli ostaggi per sollecitare la fine della guerra a Gaza e un accordo per il ritorno degli ostaggi ancora nella mani di Hamas.
Il Forum si attende la presenza di un milione di persone sulla Piazza degli Ostaggi a Tel Aviv per tutta la giornata e centinaia di iniziative in tutto Israele con decine di migliaia di persone. Per dare il via alla giornata di proteste, gli attivisti si sono posizionati agli incroci delle strade principali, hanno acceso falò nel mezzo della carreggiata e distribuiscono nastri gialli ai passanti. E' di almeno 32 arresti il bilancio dell'intervento delle forze dell'ordine in Israele per liberare le strade bloccate dai dimostranti, che in molti casi hanno dato alle fiamme dei pneumatici. Lo riferiscono i media di Tel Aviv. Bloccata anche l'autostrada 16, una delle principali vie d'accesso a Gerusalemme.
"Da 22 mesi i rapiti languono a Gaza, davanti ai vostri occhi. Invece di ingannare l'opinione pubblica, diffondere voci e diffamare le famiglie dei rapiti, restituite i nostri cari con un accordo e ponete fine alla guerra. Questa è l'unica decisione che il popolo israeliano chiede, ed è l'unica decisione possibile". E' la nota del Forum delle famiglie degli ostaggi e dei dispersi israeliani dopo le accuse del premier Benyamin Netanyahu e altri esponenti del governo. "Sono stati rapiti dalla terra di Israele sotto la tua responsabilità, Netanyahu, e sono lì da 22 mesi. La responsabilità di riportarli a casa è tua".
"Coloro che oggi chiedono la fine della guerra non solo stanno irrigidendo la posizione di Hamas e ritardando il rilascio dei nostri ostaggi, ma stanno anche assicurando che gli orrori del 7 ottobre si ripeteranno e che dovremo combattere una guerra senza fine". Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu citato dai media di Tel Aviv. "Il controllo della sicurezza nella Striscia di Gaza è solo una delle nostre condizioni per porre fine alla guerra, condizioni che Hamas rifiuta di accettare. Insistiamo non solo sul disarmo di Hamas, ma anche sul fatto che Israele imponga il disarmo della Striscia di Gaza nel tempo".
Il presidente israeliano Isaac Herzog si è recato nella 'piazza degli ostaggi' a Tel Aviv per incontrare le famiglie dei rapiti ancora nelle mani di Hamas. Lo riferiscono i media israeliani. "L'intero popolo vuole la loro liberazione, voglio dire agli ostaggi ancora nei tunnel che non li dimentichiamo e stiamo facendo tutto il possibile per riportarli a casa; chiedo ai soldati che stanno combattendo di riprenderli", ha detto il presidente chiedendo alla comunità internazionale di "fare pressione su Hamas".
Il ministro delle Finanze di estrema destra israeliano Bezalel Smotrich attacca lo sciopero nazionale e le manifestazioni indetti oggi per chiedere la liberazione degli ostaggi e la fine della guerra, accusando i dimostranti di "fare il gioco di Hamas". "La nazione di Israele si sveglia stamattina e si trova di fronte a una campagna dannosa che fa il gioco di Hamas, seppellisce gli ostaggi nei tunnel e cerca di far arrendere Israele ai suoi nemici", scrive Smotrich su X, ripreso da Times of Israel. "La campagna non è decollata e coinvolge pochissime persone. Lo Stato di Israele non è bloccato", ha tuttavia aggiunto.
"Queste sono le stesse persone che hanno indebolito Israele prima del 7 ottobre e stanno cercando di farlo di nuovo oggi". Lo ha detto il ministro della Sicurezza israeliano Itamar Ben Gvir attaccando i manifestanti che oggi chiedono la fine della guerra e il rilascio degli ostaggi. "Questo sciopero rafforza Hamas e ritarda il ritorno dei rapiti. Naturalmente, in seguito daranno la colpa al governo israeliano. Ecco cosa significa una cinica linea politica sulle spalle dei rapiti", ha aggiunto l'esponente dell'ultradestra citato dai media israeliani. Della stessa idea la ministra dei Trasporti Miri Regev, esponente del Likud, partito del premier Benyamin Netanyahu: "La guerra si vince uniti, e oggi vediamo la stessa manciata di persone che ha deciso di dividerci e trasformare la solidarietà con gli ostaggi in una campagna politica, danneggiando strade e infrastrutture", ha scritto su X.
Il programma delle proteste
Il programma della giornata prevede che un punto stampa del Consiglio di ottobre dal mercato di Sarona a Tel Aviv, di fronte al quartier generale militare di Kirya. Alle 9 una speciale mostra fotografica verrà inaugurata in Piazza degli Ostaggi, aperta al pubblico per tutta la giornata fino alle 18. Il palco principale nella Piazza ospiterà anche discorsi dei familiari degli ostaggi per quasi tutta la giornata.
Gli eventi della giornata culmineranno con una manifestazione di massa davanti al quartier generale militare di Kirya in programma per le 20 (le 19 in Italia).
'Una giornata per salvare vite' è il titolo dato alla manifestazione da Forum delle famiglie, che contesta la decisione del governo Netanyahu di espandere l'offensiva a Gaza, anziché raggiungere un accordo per liberare i 50 ostaggi rimasti, 20 dei quali ritenuti ancora vivi. Proteste e azioni sono previste in 400 località di tutto il Paese.
Proseguono i raid israeliani su Gaza City
Un raid israeliano alle prime ore del mattino ha colpito l'ospedale Al Ahli di Gaza City, uccidendo almeno 7 persone, secondo quanto riporta Al Jazeera. Un ragazzo è morto, invece, nell'attacco su una tenda, sempre a Gaza City. Israele intensifica la sua offensiva mentre aumentano i morti per fame (11 nelle ultime 24 ore secondo il ministero della Salute di Gaza) e aumenta la pressione per sfollare forzatamente i palestinesi nelle zone di concentramento nel sud della Striscia. Decine di migliaia di israeliani si sono già radunati a Tel Aviv per chiedere la fine della guerra e il ritorno degli ostaggi.
E' di almeno 18 morti il bilancio dei raid israeliani a Gaza oggi: lo riferisce la Protezione civile della Striscia, precisando che 7 persone sono state uccise mentre cercavano di ottenere aiuti umanitari. Altre 7 persone sono morte nel raid contro un ospedale a Gaza City. Quattro civili sono stati uccisi e altri feriti in un attacco aereo israeliano contro una tenda che ospitava sfollati vicino alle torri di Taiba, a ovest di Khan Yunis, nella Striscia di Gaza meridionale. Sale a 29 morti il bilancio dei palestinesi uccisi oggi nella Striscia di Gaza dai raid israeliani. Lo riferiscono fonti mediche citate da al Jazeera