di GIUSEPPE AVICO
Una dottoressa e un’infermiera, all’interno della Casa della salute di Pratovecchio Stia in provincia di Arezzo, si sono filmate mentre gettavano nel cestino della spazzatura farmaci israeliani dell’azienda Teva. Non è ancora chiaro, però, se si tratti solo di un gesto fatto con scatole vuote o se le due abbiano effettivamente gettato i farmaci nel cestino. Il video è stato poi pubblicato sui social, dove è scoppiata la polemica.
La polemica social e le scuse
Diversi utenti hanno attaccato le due sanitarie palesando il fatto che entrambe lavorino in una struttura pubblica. La dottoressa, per esempio, pur essendo un medico di famiglia e una libera professionista, lavora comunque in convenzione con l’Asl. “Buttano nel cestino, ridono, e pubblicano il video dal posto di lavoro, in orario di servizio, in divisa. I farmaci che gettano li paghiamo noi. Con le nostre tasse. Sono beni sanitari pubblici, e loro li trattano come immondizia per fare like”, scrive qualcuno sui social.
Deborah Bergamini, vice segretaria nazionale di Forza Italia, ha dichiarato: “Si tratta di una smania da attivismo ideologico. Ci auguriamo che l’Asl e le autorità preposte chiariscano subito l’accaduto, assumendo provvedimenti esemplari”. L’azienda sanitaria ha poi precisato di essersi già attivata “per ricostruire l’accaduto e si riserva di intraprendere ogni azione utile a tutela della propria immagine e del personale che, ogni giorno, opera con impegno, dedizione e correttezza. La Asl Toscana Sud Est sottolinea inoltre che le riprese effettuate all’interno di un ambiente aziendale non sono state in alcun modo né autorizzate né condivise”.
La dottoressa, realizzando un nuovo video nel quale si è scusata, ha precisato che “i farmaci non sono stati buttati”. A detta sua, infatti, si trattava di campioni gratuiti (quindi non acquistati dall’Asl), di salviette e di integratori che sono stati messi nei cestini, ma subito ritirati fuori. “Non li butteremmo mai via”, ha dichiarato la dottoressa. Infine, scusandosi, ha affermato: “Chiediamo scusa da parte nostra per tutte le persone che si sono sentite offese dal nostro video. Era un gesto simbolico volto alla pace. Non volevamo offendere nessuno, né coinvolgere l’azienda”. “Ci dispiace veramente tanto”, ha aggiunto l’infermiera nel video.