Il roadshow 'I love Italian wines' organizzato dall'ICE - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane in Brasile, arriva alla sua quarta edizione con presenze in crescita e una storia di successo da raccontare: le importazioni di vini dall'Italia cresciute del 12,88% in valore nel 2025, e un nuovo incremento già sul primo semestre.
Il primo appuntamento con l'iniziativa - che porta masterclass, sommelier e influencer nelle principali città brasiliane - è previsto per l'8 settembre al Copacabana Palace di Rio de Janeiro, a seguire si sposterà all'hotel Unique a San Paolo il 10, e il 12 al Fasano di Belo Horizonte.
L'attività di promozione si pone in continuità con la Wine South America, la fiera di Bento Gonçalves , che vede il coinvolgimento di Verona Fiere/Vinitaly e arriva al 2025 con l'arrivo di 55 espositori, segnando un aumento del 37% rispetto allo scorso anno, quando - sempre con un trend in crescita - erano stati una media di 40.
"Un dato che offre spunti per una riflessione - spiega all'ANSA la direttrice dell'Ufficio ICE di San Paolo, Milena Del Grosso - perché questo significa che ogni anno riusciamo a coinvolgere sempre più partecipanti, più aziende, più importatori, ma anche imprese e tipologie di vino nuove, di qualità, con diversificazione regionale, da presentare al mercato brasiliano".
"Ci sono arrivi un po' da tutta l'Italia, con una selezione di vini premiati al Merano Wine Festival (per la prima volta), novità da Valle d'Aosta, Trentino Alto Adige Calabria, Sardegna, Marche ed anche vini pregiati dell'Emilia Romagna poco conosciuti in Brasile, che si aggiungono a presenze già più consolidate di Toscana, Veneto, Puglia, Abruzzo, Piemonte e Sicilia.
I prodotti sono tutti di qualità, con denominazioni di origine controllata. E tra i partecipanti contiamo il secondo maggior produttore di vino italiano, e il principale esportatore a livello globale. Un'occasione per mostrare un'Italia ancora poco conosciuta", sottolinea l'esperto del settore per l'ICE, Ronaldo Padovani, che tra le novità ricorda il Gaglioppo dalla Calabria, ma anche i Vini vulcanici da Sicilia e Campania, oltre ai bianchi di Valle d'Aosta e Trentino Alto Adige. "Anche perché - aggiunge - il gusto brasiliano predilige il bianco, con spumanti e rosati e i rossi meno corposi".
"Questo format (www.italianwines.com.br) in continuità con la di fiera del Rio Grande do Sul, distribuito su due semestri diversi, serve anche alle aziende per far crescere il prodotto - commenta Del Grosso -. Nel 2025 in particolare, le importazioni di vini dall'Italia sono aumentate del 10,3% per volume e del 12,88% in valore, e sul primo semestre c'è già un'ulteriore crescita dell'11,48% in valore (a fronte di una stabilità in volume). Ma oltre all'aumento della presenza italiana, vediamo anche che i brasiliani cercano novità. Quindi si può dire che da un lato gli italiani hanno trovato la strada per arrivare in Brasile, sia per una scelta di politica industriale indicata dal governo, sia sulla scorta degli shock geopolitici, ma dall'altro che il consumatore brasiliano, soprattutto quello con un alto potere di acquisto e amante del lusso, risponde in modo positivo, scegliendo prodotti sempre più di maggior qualità e più sofisticati".