Gente d'Italia

Vergognosa violenza nelle piazze per Gaza. Meloni: “Da Milano immagini indegne, non cambierà nulla”. Schlein: “Non giustificabile, ma migliaia hanno sfilato pacificamente”

(foto Ansa)

L'assurdo sciopero in Italia per Gaza si trasforma in feroce guerriglia con le frange violente in azione dal nord al sud.

"Indegne le immagini che arrivano da Milano: sedicenti "pro-pal", sedicenti "antifa", sedicenti "pacifisti" che devastano la stazione e generano scontri con le Forze dell'Ordine.

Violenze e distruzioni che nulla hanno a che vedere con la solidarietà e che non cambieranno di una virgola la vita delle persone a Gaza, ma avranno conseguenze concrete per i cittadini italiani, che finiranno per subire e pagare i danni provocati da questi teppisti. Un pensiero di vicinanza alle Forze dell'Ordine, costrette a subire la prepotenza e la violenza gratuita di questi pseudo-manifestanti. Mi auguro parole chiare di condanna da parte degli organizzatori dello sciopero e da tutte le forze politiche". Lo scrive sui social la premier Giorgia Meloni.

"Non è con la violenza, aggredendo le forze della ordine, bloccando autostrade, stazioni e porti che si aiuta la popolazione civile palestinese. Comportamenti gravi che creano anche un danno all'economia, con i turisti in fuga. Questo non ha nulla a che vedere con il diritto allo sciopero sancito dall'articolo 40 della Costituzione. Solidarietà alle forze dell'ordine, bersaglio incolpevole di questa violenza. Io sono a New York per partecipare all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Qui il Governo è al lavoro per aiutare il popolo palestinese e costruire la pace in Medio Oriente", commenta a sua volta su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.

"Quello che sta accadendo è veramente incredibile, non ha nulla a che vedere con l'aiuto alla popolazione palestinese e con il diritto di sciopero. Aggredire la polizia, bloccare le stazioni e i porti, mettere in fuga i turisti, sono atti criminali, inaccettabili. E' tutto ciò è deprecabile e non aiuta l'impegno a sostegno del popolo palestinese e della pace", ha proseguito Tajani.

Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha riferito che "ci sono dei contusi" e "anche delle persone fermate" per i disordini alle manifestazioni per Gaza. "La causa dei conflitti bellici che sono per il mondo, russo-ucraino e israelo-palestinese soprattutto, è talmente nobile che non va sprecata e sporcata dalle azioni di pochi ma in numero importante facinorosi, persone che cercano di cogliere la sensibilità generale su questo tema come opportunità per fare le solite azioni di violenza pura e semplice. Quello che è successo a Milano è sotto gli occhi di tutti: una deliberata violenta azione di attacco verso le forze di polizia", ha affermato.

Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha parlato di "Forze dell'ordine, cittadini e lavoratori presi in ostaggio dall'occupazione di autostrade e stazioni ferroviarie e dalla violenza inaccettabile di centinaia di delinquenti che si professano pacifisti, ma che in realtà stanno dando vita a vergognose guerriglie urbane. Da Milano a Roma, passando per Bologna e tante altre città: assistiamo ad azioni che nulla hanno a che fare con la protesta per Gaza e che tutti, e ripeto tutti, dovrebbero condannare". La Russa ha quindi espresso "solidarietà forte, vera, sincera, alle Forze dell'ordine aggredite, ai cittadini e al presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ancora una volta vittima di vile minacce".

"Esprimo la mia solidarietà ai cittadini, alle Forze dell'ordine e al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per i gravi atti messi in campo da qualche manifestante in diverse città. Vandalismo, gesti violenti e linguaggio d'odio sono da condannare e offuscano le motivazioni e la legittimità di qualsiasi manifestazione", afferma da parte sua il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana.

Per il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, "ci troviamo a commentare situazioni che non dovrebbero mai verificarsi. Come sempre io sono dalla parte delle Forze dell'ordine alle quali esprimo la mia massima solidarietà e vicinanza". "La guerriglia e la violenza - ha aggiunto - non sono gli strumenti migliori per cercare di far sentire le proprie idee e, se del caso, cercare di convincere altri ad avere quelle stesse idee. La violenza non può essere una forma di comunicazione".

Condanna le violenze anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala: "Il vandalismo di oggi, causato da frange violente, non trova giustificazione e certamente non aiuta la causa di Gaza", ha detto sottolineando che "in queste ultime settimane si sono succedute a Milano manifestazioni molto partecipate a difesa della causa Palestinese, sempre in maniera pacifica".

"Bisognerà identificare il più in fretta possibile i responsabili di tutto ciò. Sono solo violenti quelli che abbiamo visto in azione alla stazione Centrale", ha proseguito Sala in collegamento con la trasmissione di Rete4 'Diario del giorno'. "Quello accaduto oggi è qualcosa di ingiustificabile, sono frange molto violente. Probabilmente poteva essere la Palestina o altre cause ma la voglia di sfasciare tutto sta trasformando la zona attorno alla stazione Centrale in un campo di battaglia - ha aggiunto - È qualcosa di non giustificabile, anzi anche peggio, perché in questo momento così delicato, con una parte della città sotto l'acqua e con i problemi che ci sono abbiamo le forze dell' ordine che stanno facendo tutto il possibile per tenere i vari fronti".

"Vorrei sapere chi sono, vorrei che ci fossero indagini rapide perché è chiaro che ci sono frange che si spostano, magari non è detto che siano solo milanesi, ma gettano un'ombra su un manifestare che è stato tanto pacifico - ha concluso -. Il primo tema è controllare la situazione e non è facile, perché ora i disordini si sono spostati in via Pisani".

Il M5s si schiera invece a fianco dei manifestanti: "Il Movimento 5 Stelle è al fianco di chi oggi ha scioperato ed è sceso in piazza in tutta Italia, da Nord a Sud, rinunciando ad un giorno di stipendio o sacrificando una giornata lavorativa, per solidarizzare con i civili palestinesi e opporsi al genocidio perpetrato da Netanyahu a Gaza. Una marea umana che ha dato un chiaro segnale a questo governo: basta giri di parole, l'Italia si schieri contro il genocidio. Condanniamo i gesti violenti di qualche facinoroso, ma riteniamo non debbano oscurare le ragioni di una mobilitazione enorme, pacifica, che ha restituito il pensiero di un Paese che non vuole rimanere in silenzio davanti a quanto sta accadendo. Il M5S, con i suoi parlamentari, i suoi eletti, i suoi attivisti, ha preso parte a questa marcia democratica. È ora che il governo ascolti le ragioni delle piazze", si legge in una nota.

La segretaria del Pd Elly Schlein si schiera e risponde alla presidente del Consiglio: "Meloni chiede a tutte le forze politiche di condannare i fatti di Milano. Non ho
difficoltà a condannare la devastazione della stazione e il ferimento di 60 agenti. Abbiamo sempre condannato ogni forma di violenza politica perché non la riteniamo mai giustificabile e non è mai stato il nostro metodo. Però non possiamo accettare che la violenza di qualche centinaio copra le decine di migliaia che pacificamente hanno manifestato. Perché mentre noi la violenza la condanniamo sempre stiamo ancora aspettando che lei condanni i crimini di Netanyahu, anziché fare e dire solo quello che sta bene a Trump e a Netanyahu".

Sul tema della Palestina, le opposizioni intervengono intanto con forza denunciando la mancata disponibilità dell'esecutivo a riferire in aula: "Alla vigilia di importanti vertici internazionali e di votazioni cruciali in sede europea, denunciamo con forza che il governo non ha ancora dato alcuna disponibilità a venire a spiegare in Parlamento la posizione italiana rispetto alla questione palestinese. È un fatto gravissimo. Utilizzeremo tutti gli strumenti che ci mette a disposizione il regolamento perché non siamo disponibili a riprendere le votazioni finché il Governo non avrà assunto l'impegno a venire in Parlamento per comunicazioni. È intollerabile che, di fronte a una richiesta unitaria di tutte le opposizioni, l'esecutivo tiri dritto senza proferire parola", ha detto in Aula alla Camera il vicepresidente del gruppo Pd Paolo Ciani.

"Un Governo - ha proseguito - che ignora il Parlamento e lascia gli italiani all'oscuro sulla politica estera tradisce la democrazia: Meloni deve spiegare chiaramente da che parte sta l'Italia. Il Parlamento deve votare sulle comunicazioni del Governo, perché le italiane e gli italiani e i tanti giovani che oggi sono scesi in piazza hanno il diritto di sapere da che parte della storia si pongono i deputati che hanno eletto" così Paolo Ciani del gruppo parlamentare del Pd, Italia democratica e progressista nel corso della discussione generale in corso a Montecitorio".

A questo proposito, il ministro degli Esteri Antonio Tajani terrà, a quanto si apprende, delle comunicazioni sulla situazione a Gaza giovedì 2 ottobre in Parlamento. Il titolare della Farnesina sarà la mattina alla Camera ed il pomeriggio a palazzo Madama.

Qui Milano: più di 10 fermati e 60 agenti feriti per gli scontri

Sono oltre una decina i manifestanti fermati per i disordini di oggi durante la manifestazione pro Gaza, dove sono rimasti feriti o contusi una sessantina di esponenti delle forze dell'ordine, dei quali 23 già portati in ospedale e certificati. Al momento alcune centinaia di persone sono ferme in via Vittor Pisani di fronte alla polizia in tenuta antisommossa.

Dopo che le forze dell'ordine si sono mosse dalla stazione centrale con un fitto lancio di lacrimogeni, i manifestanti hanno reagito con un lancio di pietre fermando l'avanzata di quattro camionette della polizia, costruendo anche delle barricate con bidoni della spazzatura, biciclette e altro in via Vittor Pisani, il lungo viale che porta alla stazione. La circolazione delle auto verso la stazione è bloccata da piazza della Repubblica e tutti i commercianti hanno abbassato le saracinesche.

In precedenza, con un fitto lancio di lacrimogeni, la polizia ha di fatto sgomberato il gruppo di manifestanti che, per circa due ore, ha cercato di entrare nella stazione centrale al termine del corteo. Dall'interno dello scalo, le forze dell'ordine sono uscite in piazza Duca d'Aosta sparando numerosi lacrimogeni che hanno messo in fuga in manifestanti verso via Vittor Pisani.
Dopo la chiusura dei cancelli della stazione, c'erano già stati numerosi tentativi da parte dei manifestanti di entrare, lanciando oggetti contro le forze dell'ordine rimaste all'interno.

Parte dei manifestanti del corteo pro Gaza ha lanciato oggetti e parti di impalcature verso la polizia che ha cercato di respingerli con cariche di alleggerimento e ha chiuso i cancelli di ingresso della stazione.

Per impedire l'irruzione all'interno dell'edificio è stato usato anche un estintore. I manifestanti hanno posizionato i cestini come barricata e continuano a lanciare oggetti, fra cui bottiglie e taniche. Con delle impalcature è stata distrutta la vetrata dell'entrata principale della stazione.  I manifestanti hanno anche usato contro la polizia gli idranti a disposizione della stazione. Sul posto denso fumo per i fumogeni. E scritte Acab (acronimo di All Cops Are Bastards) agli ingressi della metro.

Le forze dell'ordine sono riuscite a respingere e fare uscire i manifestanti dalla Galleria delle Carrozze della stazione Centrale. Gli scontri si sono dunque spostati in piazza Duca d'Aosta, dove le persone che protestano stanno scagliando transenne contro lo schieramento di forze dell'ordine urlando "assassini". I manifestanti, alcune centinaia, stanno comunque arretrando

I giovani avevano tentato l'accesso dalla fermata della metropolitana, bloccati sulle scale mobili a manganellate dai poliziotti. Sono stati sparati numerosi fumogeni e ci sono state cariche di alleggerimento.

In precedenza il corteo si era avvicinato di qualche centinaio di metri dal consolato americano, presidiato dalle forze dell'ordine per gridate, al grido "assassini". E' quindi stata bruciata una bandiera Usa.

Il corteo, partito da piazzale Cadorna, è composto da migliaia di persone ed è aperto dai rappresentanti Cub. Tra gli striscioni uno riporta la frase 'bloccheremo tutto, stop al genocidio". Oltre ai lavoratori del trasposto pubblico aderiscono anche docenti e personale di scuole e atenei.

"Oggi 22 settembre noi studentesse e studenti del liceo classico Manzoni blocchiamo la nostra scuola. E lo facciamo in maniera differente dalle altre volte": così, intanto, il collettivo degli studenti della scuola milanese ha annunciato l'occupazione che è "uno dei gesti più forti di cui disponiamo".

Qui Bologna: fumogeni e idranti contro il blocco dell'A14

 La polizia sta cercando di sgomberare l'Autostrada e la tangenziale di Bologna, occupate dal corteo per Gaza. La polizia ha lanciato dei fumogeni e azionato gli idranti contro i manifestanti che sono indietreggiati e si sono sparpagliati sulle varie carreggiate dell'autostrada, che risulta quindi ancora bloccata.

In precedenza mentre la testa del corteo è uscita dalla tangenziale, un altro pezzo ha invaso la tangenziale e l'adiacente autostrada A14, su entrambe le careggiate. Il traffico, quindi, è completamente bloccato. In '100.000 ci siamo presi la tangenziale di Bologna", urlano al megafono.

Molti manifestanti sono fermi, seduti, su tutte le corsie, sia dell'autostrada, sia della tangenziale.

Il corteo per la Palestina in corso a Bologna è arrivato davanti alla stazione centrale presidiata da almeno una quindicina di blindati della polizia. Una parte del corteo si è fermato mentre la testa è andata avanti. Dal centro del corteo sono arrivate uova e oggetti, anche dei petardi, oltre i blindati. Alcune uova hanno raggiunto le forze dell'ordine.

I manifestanti, secondo la questura, sono tra i 10mila e i 12mila. Per gli organizzatori sarebbero invece 50mila.

Già dalla prima mattinata, nella zona universitaria, si è registrato il blocco degli accessi principali del Rettorato: in particolare davanti agli ingressi delle facoltà di giurisprudenza e matematica, in via Zamboni, sono state poste transenne da parte di manifestanti dei collettivi Cua e Cambiare Rotta mentre risultano aperti gli ingressi posteriori.

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